BOVA, CAPITANO ANTIMAFIA - la Repubblica.it
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ROMA - Metà feuilleton metà storia politica: è ancora questa la formula della nuova Piovra, la numero 8, una formula che ha fatto della serie tv una sorta di simbolo della fiction italiana più popolare. Intanto gli sceneggiatori Mimmo Rafele, Alessandro Sermoneta e Andrea Porporati sono già al lavoro per la numero 9. Le riprese dell' ultima Piovra si stanno concludendo in questi giorni a Roma: dopo nove settimane di lavoro a Civitavecchia, la realizzazione è proseguita in Sicilia. La Piovra 8 è prodotta dalla Tangram film per Rai Cinemafiction e la tedesca Zdf. Saranno pronte per l' autunno di Raiuno. "La Piovra 8 mi ha impegnato molto" spiega il regista Giacomo Battiato, che forse girerà anche il seguito "non è stata un' impresa facile con un budget ridotto, 4 miliardi e 600 milioni per il totale delle due puntate. In parte sono tentato di continuare: la nuova storia sviluppa e chiude questa saga". A Raoul Bova, baffi sottili e capelli nerissimi è affidata la parte di un giovane ufficiale dei Carabinieri, Carlo Arcuti, su cui fa perno la storia. "Con La Piovra 8, il cui sottotitolo 'Il patto' sottolinea l' alleanza stabilita negli anni '50 tra vecchia e nuova mafia e potere politico in Sicilia, si ricomincia da capo" spiega ancora Battiato. "In sostanza, 'Il patto' solo per un' operazione di marketing ha a che fare con La Piovra, per la necessità di una continuità che può servire da traino alle due puntate del film. Che La Piovra si rinnovi mi sembra un bene, meglio raccontare gli anni '50 con l' origine di tutti i disastri piuttosto che parlare della mafia in Cina come si era ipotizzato. Mi è sembrata un' idea intelligente, ben scritta, con tutte le 'esche' per catturare lo spettatore" sostiene il regista.
Per il cast, Battiato ha scelto tre attori di teatro come Emilio Bonucci, Luca Zingaretti, Fabrizio Contri; e poi la cantante Mietta.
"Il film" spiega ancora Battiato "parte da un' ideologia vera, quella del film di Pietro Germi 'In nome della legge' : la ricostruzione dell' Italia, della Sicilia dopo la guerra secondo parametri di progresso e di sviluppo. E ne racconta il crollo nel momento in cui dalla vecchia mafia d' onore si passa alla nuova mafia, costruita sul commercio di droga, sui legami con la mafia americana, l' arrivo dei kalashnikov e del plastico". La storia: il sogno di fare della Sicilia la California italiana, è coltivato dalla famiglia Altamura, banchieri e latifondisti che hanno grandi idee e progetti di ricostruzione. Il destino tragico degli Altamura coinvolge il tenente Arcuti che ha una relazione con la moglie americana (Anja Kling) di Francesco Altamura (Fabrizio Contri). Il rapimento di suo figlio, vittima innocente come il piccolo Tano Cariddi (unico legame con la serie precedente), costringe Altamura attraverso un politico importante (Emilio Bonucci) prima 'idealista' ora colluso, a scendere a patti con il boss della nuova mafia Pietro Favignana (Luca Zingaretti). Delle polemiche che anche questa volta hanno accompagnato le riprese, Giacomo Battiato dice: "Risibili, gli unici problemi sono stati il maltempo e le fans che assediavano Bova" .