La Scuola teorico-pratica di Artiglieria di Pavia
Ma anche un arsenale e una fonderia per la costruzione di cannoni. Cos� la citt� sulle rive del Ticino sarebbe dovuta diventare, secondo Napoleone Bonaparte, la "Prussia" della repubblica Cisalpina.
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La Scuola teorico-pratica
di Artiglieria di Pavia |
Napoleone Bonaparte voleva costruire per i militari di carriera una struttura organizzativa centralizzata. In quest'ottica istitu�, prima in Francia e pi� tardi nel resto dei paesi occupati, scuole educative riservate ai figli dei militari o ai militari stessi. Lo scopo era principalmente quello di assicurarsi un flusso continuo di reclute addestrate e ideologicamente fedeli.
Nella Seconda repubblica Cisalpina quest'impostazione fu creata dal governo, in parte per ragioni politiche, in parte per programmare una leva "obbligatoria": in questo modo si creava un esercito nazionale che doveva garantire l'indipendenza e la sicurezza del nuovo stato italiano. Nell'attesa, la protezione dei confini era affidata a forze militari francesi presenti sul territorio e il cui mantenimento gravava sulle finanze del giovane stato. Il ritiro era stato promesso da Napoleone durante il congresso di Lione, a condizione che la repubblica Cisalpina fosse in grado di costituire un esercito di 30.000 uomini, giudicato sufficiente per la difesa delle frontiere orientali. Queste direttive diedero origini a una struttura militare piramidale, alla cui base furono poste le Scuole Reggimentali per insegnare ai sottufficiali e ai soldati in servizio a leggere e a far di conto. A ogni classe erano aggregati anche due figli di militari di truppa per compagnia, gestite dal cappellano del Corpo, assistito da due coadiuvanti scelti fra i sottufficiali del reggimento. Queste scuole erano suddivise in tre classi, avevano programmi di differente livello e gli allievi pi� meritevoli erano nominati caporali. Furono cos� creati specifici istituti. Una dei primi fu l'Orfanotrofio Militare, fondato a Milano nel 1801, che nel 1807 prese il nome di Collegio Reale degli Orfani Militari. Il suo scopo era quello di fornire un buon numero di sottufficiali tecnicamente preparati. Questa scuola aveva 300 posti riservati ai figli dei militari, ufficiali o sottufficiali. I pi� meritevoli, erano destinati previo esame, alla Scuola Militare per Ufficiali di Fanteria a Pavia, gli altri erano inviati ai reparti come sottufficiali.Sempre per l'addestramento di quadri intermedi o di truppe scelte, fu creato un gruppo di scuole specialistiche: la Scuola d'Equitazione, comprendente quella per trombettieri e maniscalchi, con sede a Lodi; la Scuola per Sottufficiali di Fanteria e tamburini di Cant�; la Scuola per la Gendarmeria, a Milano. Le due istituzioni scolastiche pi� prestigiose di questa nuova organizzazione furono la Scuola Militare del Genio e Artiglieria di Modena e quella per Ufficiali di Fanteria di Pavia. Quest'ultima era situata nell'antico collegio Ghislieri, che con le sue rendite ne permetteva il mantenimento. Fondata nel 1805 in occasione della visita di Napoleone Bonaparte durante il viaggio per l'incoronazione a re d'Italia, il suo compito era quello di formare ufficiali con un discreto livello di studio. Al termine dell'iter scolastico, i pi� meritevoli passavano, previo esame, alla scuola di Modena, considerata la migliore fra le scuole militari, i rimanenti erano inviati ai reparti con il grado di sottotenente. L'ultima Scuola per Ufficiali del Regno Italico istituita nel 1810 fu il Collegio di Marina con sede a Venezia, a cui erano ammessi giovani d'et� compresa tra i 12 e i 16 anni. L'istruzione era triennale e alla fine dei corsi gli allievi erano imbarcati con il grado d'ufficiali. Sempre per la Marina era previsto un programma d'addestramento per i giovani marinai a bordo delle navi. Furono inoltre costituite quattro scuole di Clinica Chirurgica presso gli ospedali di Milano, Venezia, Mantova e Ancona. Questo quadro complessivo ci fa comprendere l'ampiezza delle iniziative svolte a favore dell'istruzione tecnico-professionale nell'esercito durante l'epoca napoleonica in Italia.
In questo contesto organizzativo la citt� di Pavia ebbe sicuramente un ruolo predominante; infatti, oltre alla gi� citata Scuola Militare per Ufficiali di Fanteria, la citt� divenne sede principale dell'Artiglieria del Regna Italico. Con decreto datato 8 giugno 1802 si stabil� la costruzione a Pavia di un arsenale e di una fonderia per la costruzione di cannoni. L'arsenale non fu istituito subito, ma divenne operativo nel 1806, all'interno del castello visconteo. La fonderia, situata nei pressi di porta San Vito (oggi porta Milano), inizi� la produzione nel 1803, incorporando nello stesso periodo la chiesa di S. Epifanio, usata in precedenza come scuderia e magazzino di paglia. L'istituto pavese era strutturato come le analoghe scuole francesi. Si svolgevano corsi diversi per soldati di truppa, sottufficiali e ufficiali, con frequenza obbligatoria. I corsi avevano naturalmente un contenuto diverso, anche se erano tutti divisi in una parte pratica e una teorica. I militari di truppa erano istituiti sui nomi delle bocche di fuoco, sui pezzi componenti i fucili ecc. Dal caporale fino all'aiutante sottufficiale studiavano, in aggiunta, grammatica, francese, matematica elementare e nozioni di regolamenti dell'amministrazione militare. I sottufficiali di grado pi� elevato erano istruiti anche sulle regole trigonometriche, geometriche e sui primi rudimenti del disegno. Agli ufficiali erano riservati corsi tenuti da docenti dell'Universit�.Fu attrezzata anche una biblioteca, che conteneva tutte le opere militari relative all'artiglieria. Questi libri furono acquistati in parte dal libraio Sonzogno, specializzato in pubblicazioni militari, e in parte da alcune librerie cittadine. La scuola era inoltre dotata di bussole, tavole pretoriane e livelle ad acqua, tutti strumenti indispensabili per un preciso rilevamento cartografico. Il regolamento stabiliva per l'istruzione teorica un calendario pi� nutrito nel periodo invernale, (novembre-marzo), rispetto a quello estivo (aprile-ottobre). Nel periodo invernale, il luned�, mercoled� e venerd�, al mattino si insegnava matematica, nel pomeriggio disegno geometrico e delle fortificazioni o chimica metallurgica. Nel periodo estivo i giorni dedicati alla teoria erano due, marted� e venerd�; nei restanti gli allievi erano impegnati al poligono. I sottufficiali pi� idonei assistevano in aggiunta a 3 ore di lezione settimanali di calligrafia e aritmetica. I professori dovevano tenere un registro su cui annotavano la capacit� e i progressi di ogni allievo, e che sottoponevano periodicamente all'esame del direttore. Erano previsti esami annuali, che si componevano di una prova scritta e di una orale davanti a tutti i professori e al comandante della scuola. L'esito degli esami era annotato sullo stato personale degli allievi; in caso di gravi deficienze cognitive, questi potevano essere allontanati dalla scuola e dai reparti d'artiglieria. La Scuola d'Artiglieria di Pavia ebbe un'organizzazione didattica profondamente diversa sia dalle analoghe scuole francesi sia dalle altre scuole militari italiane, che istruivano i militari a seconda delle classi sociali a cui appartenevano. La scuola pavese, inizialmente destinata a istruire gli ufficiali di artiglieria che si erano guadagnati i gradi sul campo ma che non brillavano per cultura, fu trasformata in un'istituzione aperta alle nuove leve di sottufficiali e militari, consentendo quindi a un semplice cannoniere di frequentare i corsi teorici. Con il tramonto dell'astro imperiale napoleonico la scuola militare venne chiusa e il Ghislieri tornava all'originaria destinazione per cui Pio V l'aveva fondata. |
BIBLIOGRAFIA
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