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Borah Bergman è stato (è venuto a mancare nel 2012) uno dei grandi sottovalutati del post free.
Classe 1926, nato a Brooklyn da genitori di origine ebrea russa, ha iniziato ad incidere in tarda età, nella metà degli anni 70, ma da quel momento in poi la sua attività e stata alquanto copiosa.
Pianista raffinatissimo, tecnicamente dotatissimo, era ambidestro e questo gli permetteva di mantenere la stessa velocità d'esecuzione su ambo le mani. Ma Bergman non ha mai fatto del mero virtuosismo la sua regione d'essere.
Uomo del free dunque ma che amava citare tra le sue maggiori influenze Earl Hines e Bud Powell e Lennie Tristano cosi come il dixieland di New Orleans.
Nella sua discografia sono molti i dischi di piano solo, come questo album edito dalla nostra Soul Note Records nel 1984.
Un album particolare questo che ha due anime separate, una per lato.
Il lato A mostra il Bergman più avventuroso, il lato B il Bergman più intimista.
Ascoltando il lato A viene spontaneo aggiungere ai nomi delle sue influenze quello di Cecil Taylor. Per la densità del suono, per quel "pieno" che ti porta a pensare di assistere a un piano duo, per la velocità impressionate d'esecuzione che da l'idea di un flusso continuo di idee messe in note.
Diventa davvero difficile non rimanere incantai davanti a un suono cosi fulmineo. Credo che sarebbe stata un'esperienza davvero eccitante poter assistere a una sua esibizione, vedere il turbinio irrefrenabile di quelle mani lungo la tastiera del pianoforte.
Una volta girato il vinile si cambia registro, si cambia mood. Bergman mette in campo il suo lirismo, una delicata dolcezza interpretativa (da ricordare che tutti i brani presenti sono suoi) che lascia inizialmente storditi per il contrasto con la facciata precedete ma che poi rapisce e dimostra la completezza della tavolozza dei colori di questo artista.
Sottolineo infine il bel gesto di Bergman di dedicare il brano "Spirit song" alla memoria di Arrigo Polillo venuto a mancare proprio in quel 1984.
Per cogliere in pieno tutta la bellezza del post free è necessario passare anche attraverso album come questo, poco noti ma straripanti di energia.