CULTURA E COSTUME - Carlo Tullio Altan, pioniere dell’antropologia culturale (Elisabetta Robinson)
Carlo Tullio Altan,
pioniere dell’antropologia culturale
(Elisabetta Robinson) - “È stato il filosofo italiano
pioniere dell’antropologia culturale. È stato il più grande antropologo
italiano nel duplice senso: di significativo esponente di quella
disciplina, l’antropologia culturale, così poco coltivata in Italia e di
spietato indagatore dell’antropologia degli italiani”. Con queste parole,
il filosofo Umberto Galimberti ricorda Carlo Tullio Altan, scomparso il 15
febbraio scorso all’età di 89 anni. Altan (1916-2005), è stato il primo
professore di antropologia culturale in Italia, incarico ricoperto dal
1961 all’Università di Pavia e, in seguito, nelle Università di Trento e
Firenze. Dopo aver compiuto studi storico-giuridici, al fine di
intraprendere la carriera diplomatica, Altan prese parte alla seconda
guerra mondiale, prima come ufficiale dell’esercito in Albania, poi come
partigiano in Italia. Determinante, per la prosecuzione dei suoi studi e
per la pubblicazione dei primi saggi, fu l’incontro con il filosofo
Benedetto Croce, nel 1945. Particolare influsso sul pensiero di Altan
ebbe, inoltre, l’opera di Ernesto de Martino (1908-1965), antropologo,
etnologo e storico delle religioni. La lettura de “Il mondo magico”,
sollecitò Altan a rivolgere la sua attenzione ad una trattazione organica
dell’antropologia culturale, come attesta il fondamentale Manuale di
antropologia culturale, del 1971. Rifondatore della disciplina
antropologica italiana, Altan ha realizzato ricerche pionieristiche sui
comportamenti e i valori della gioventù italiana degli anni
Sessanta-Settanta. La pluriennale indagine è confluita in vari volumi, tra
i quali I valori difficili (1974) e Valori, classi sociali e scelte
politiche (1976). Le problematiche aperte da queste ricerche, sono
all’origine di un’ulteriore indagine storico-culturale sullo spirito
pubblico in Italia. Indagando l’identità culturale del nostro popolo,
Altan arrivò a sostenere che l’antropologia degli italiani è
caratterizzata da arretratezza socioculturale, clientelismo, populismo,
trasformismo e ribellismo (cfr. il volume La nostra Italia, del 1986 e
Populismo e trasformismo, del 1989). I suoi studi più recenti sono stati.
invece, dedicati all’elaborazione di un idealtipo dell’ethnos, analizzato
nelle sue cinque componenti: epos, ethos, logos, genos,
topos, allo scopo
di trovare una soluzione scientifica, sul piano dell’antropologia, al
conflitto tra i vari etnocentrismi e l’esigenza di un nuovo ordine
internazionale. Di questa elaborazione offre una sintesi il volume Gli
italiani in Europa, 1999. Carlo Tullio Altan, ha concluso la sua carriera
emerita all’Università di Trieste.