Gruppo Rodolfo Namias - Le tecniche
- ️Alberto Novo
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1 - Gomma bicromatata
Un foglio di carta da disegno viene sensibilizzato -in luce
attenuata- con una soluzione di gomma arabica, contenente un pigmento
colorato, a cui viene aggiunta una soluzione di bicromato di potassio.
Dopo essiccazione, si espone alla luce UV, per contatto, sotto un negativo
di grande formato. Le zone colpite dalla luce -quelle più trasparenti
del negativo- si insolubilizzano. Ponendo il foglio in acqua, a faccia
in giù, le zone non esposte si sciolgono, rivelando l'immagine.
La gomma bicromatata è un processo apparentemente semplice.
L'elevato numero di possibili varianti richiede una messa a punto lunga
e delicata.
una gomma bicromatata di Roberto Lagrasta
2 - Processo ai pigmenti
Piuttosto elaborato, produce immagini a gamma tonale molto ampia. Una
soluzione di gelatina, addizionata di pigmento colorato, viene stesa
-in bolla e a forte spessore- su un foglio di carta da disegno.
Dopo gelificazione si lascia asciugare fino a secchezza: in tali
condizioni si conserva a lungo. Prima dell'uso si sensibilizza con
bicromato, in luce attenuata, lasciando poi essiccare. Si espone per
contatto sotto un negativo rovesciato destra-sinistra e si mette
a galleggiare -gelatina in giù- in una bacinella piena d'acqua
fredda, da rinnovare fino a completa eliminazione del giallo del
bicromato. A parte si sarà gelatinato un foglio di carta da disegno,
per il trasporto dell'immagine. Il foglio impressionato e la
carta da trasporto sono collocati, bagnati, uno sopra l'altro, gelatina
contro gelatina. Rullare -protetto con carta da giornale- e caricare
con libri pesanti, per favorire l'adesione. Dopo 15-20', porre a
galleggiare sull'acqua tiepida di una bacinella, con il foglio da
trasporto verso il basso. La modesta temperatura fluidifica la gelatina
non esposta alla luce, permettendo il distacco del foglio da trasporto e
la pulitura dell'immagine.
una stampa ai pigmenti di Paolo Pagnini
3 - Carta salata
Processo molto semplice, con cui si consiglia di iniziare l'esplorazione
delle AT. Spennellare un foglio di carta da disegno con una soluzione di
gelatina a bassa concentrazione contenente cloruro di ammonio; appendere
poi ad asciugare. Sensibilizzare in luce di attenuata con una soluzione
di nitrato d'argento e porre ad asciugare fino a secchezza. Esporre alla
luce UV; la carta salata è detta anche ad annerimento diretto
perché l'esposizione produce l'immagine, la cui formazione può essere
seguita a vista. Lavare a fondo, fino a che l'acqua non risulti più
lattiginosa. Fissare per un paio di minuti in un comune bagno di
fissaggio, lavare ed essiccare.
una carta salata di Giampaolo Bolognesi
4 - Platinotipia e Palladiotipia
Processi delicati e costosi, per l'impiego di sali di metalli nobili.
Le immagini prodotte offrono però un'eccellente stabilità nel tempo.
La sensibilizzazione viene fatta con tre soluzioni, da mescolare
opportunamente prima dell'uso. La prima è a base di acido ossalico e
ossalato ferrico; la seconda contiene acido ossalico, ossalato ferrico
e clorato di potassio; la terza, cloroplatinito o cloropalladiato
di potassio (Platinotipia o Palladiotipia). Oltre al costo e alla
difficile reperibilità dei sali di platino e di palladio, va tenuto
presente che l'ossalato ferrico del commercio non è sempre
sufficientemente puro; è quindi preferibile prepararlo in proprio.
Immediatamente prima dell'uso si mescolano le prime due soluzioni e si
aggiungono alcune gocce della terza: con questa miscela si sensibilizza
la carta in luce attenuata, asciugandola poi fino a perfetta secchezza.
Si espone per contatto sotto un negativo e si sviluppa in una soluzione
satura di ossalato di potassio. Si tratta poi con acido cloridrico
diluito, si lava a fondo e si asciuga.
una stampa al platino di Sergio Devecchi
5 - Processi ai sali di ferro
Sfruttano l'ossido-riduzione ferro bivalente-ferro trivalente. Le
possibili varianti sono molte; le più comuni sono le stampe blu
cianografiche, quelle brune Van Dyck, le callitipiche e quelle argitotipiche.
Per le prime si sensibilizza la carta con una miscela di: a) a base di citrato
ferri-ammoniacale; b) a base di ferricianuro di potassio.
Si pennella la carta, si asciuga in luce attenuata con aria non troppo calda,
e si espone per contatto sotto un negativo. Si passa in acqua fino a
schiarimento delle alte luci, si fissa per un paio di minuti in acqua
acidulata con acido cloridrico, si sciacqua brevemente e si pone ad asciugare.
Molte sono le possibili varianti alle formule di sensibilizzazione per
le stampe brune; fra le più usate, una soluzione in acqua deionizzata
di citrato ferri-ammoniacale verde, acido citrico e nitrato
d'argento: con questa si spennella il foglio di carta. Si essica con
aria non troppo calda in luce attenuata, si espone per contatto sotto un
negativo e si sviluppa in soluzione satura di borace. Si fissa in una
soluzione diluita di tiosolfato di sodio, si sciacqua brevemente e si
asciuga.
una stampa bruna Van Dyck di Riccardo Gazzarri
6 - Processi a rigonfiamento: oleotipia e resinotipia
La base di partenza è la stessa: un foglio di carta gelatinato a
spessore e sensibilizzato con bicromato, che si espone per contatto. L'oleotipia
richiede un negativo, la resinotipia un positivo. Si lava poi in acqua
fino a scomparsa del giallo del bicromato: la gelatina del foglio si
rigonfia per imbibizione e respinge l'inchiostro tipografico con
cui si tampona a pennello la superficie, mentre lascia aderire la
polvere resinotipica con cui il foglio viene cosparso per rivelare
l'immagine.
un'oleotipia di Rocco Casaburi
7 - Processi speciali: incisione su metalli e viraggi
L'incisione su metalli è un processo con cui è possibile realizzare
immagini suggestive. Il commercio offre prodotti detti fotoresist,
sensibili alla luce, con cui è possibile proteggere dall'attacco le
zone che sono delimitate da un'esposizione per contatto sotto negativo o
positivo, a seconda dei casi.
I viraggi sono processi accessori che servono ad alterare -anche
solo localmente- il tono dell'immagine, trasformando per es. il nero
dell'argento metallico delle immagini convenzionali, in colore diverso.
Moltissime sono le formulazioni utilizzate; una trattazione dettagliata
esula dagli scopi del presente documento.
un viraggio localizzato di Mario Stellatelli
8 - Tecniche miste
Le tecniche qui illustate possono essere a loro volta combinate
tra di loro, come per esempio nel caso in cui una stampa ai sali di ferro
fornisca la base per una gomma bicromatata.
Le immagini provenienti dai processi ai sali di ferro possono essere facilmente virate,
non solo per fornire loro una maggiore conservabilità.
Alcuni tonalità particolari si possono ottenere anche sulle immagini cianotipiche.
Infine, tutte le immagini possono subire degli interventi manuali come
l'applicazione localizzata di coloranti.
un cianotipo su gomma di Giampietro Bottani
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