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La contro-assemblea di Emiliano, Rossi e Speranza

  • ️Wed Feb 15 2017
Ansa
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"Domenica saremo in assemblea, su questo non c'è dubbio. Stiamo facendo di tutto per tenere unito il partito ma al leader serve uno sforzo di unità". Così Michele Emiliano, in Transatlantico alla Camera, assicura la presenza della minoranza domenica all'assemblea Pd.

"Bisogna però capire - sostiene il governatore - se proseguire questo percorso di unità della minoranza dentro o fuori. In questo momento i treni sono partiti in senso opposto e le distanze sono siderali".

Pier Luigi Bersani e la minoranza Pd parteciperanno all'assemblea di domenica. È quanto stabilito nel corso di una lunga riunione della sinistra dem che si è svolta a Montecitorio. Ci sono passi avanti per evitare la scissione? "Per ora non ne vedo, vediamo come finisce la giornata - risponde Bersani ai cronisti in Transatlantico -. Avete visto le dichiarazioni dei tre possibili candidati? Cosa deve fare uno per ricevere una telefonata? - dice riferendosi a Matteo Renzi -. Ho fatto il segretario anch'io, so come funziona. Non che basti una telefonata...ma almeno per buona educazione".

La riunione di sabato"L'esito della direzione" di lunedì "è stato profondamente deludente e ha sancito la trasformazione del Partito Democratico nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l'impianto identitario del Pd e il suo pluralismo". Lo affermano in una nota congiunta Roberto Speranza, Michele Emiliano ed Enrico Rossi, nella quale annunciano che saranno presenti tutti e tre alla contro-assemblea già lanciata dal presidente della Regione Toscana.

Dopo l'esito "deludente" della direzione Pd, Rossi, Emiliano e Speranza saranno al teatro Vittoria sabato a Roma, all'iniziativa già promossa da Rossi, "con l'obiettivo di costruire un'azione politica comune, per rivolgere un appello a tutti i nostri militanti e attivisti e per impedire una deriva dagli sviluppi irreparabili".

"Abbiamo chiesto un impegno preciso: il sostegno al governo sino alla sua scadenza naturale, un congresso senza forzature e preceduto da una conferenza programmatica nella quale ritrovare l'unità, ma siamo stati inascoltati", affermano i tre esponenti della minoranza dem.

Questo il testo integrale della nota:

"L'ultima direzione nazionale del Partito Democratico è stata animata da un dibattito ricco e plurale. Le conclusioni del segretario non hanno rappresentato questa ricchezza di posizioni e visioni, che ci caratterizza come la più grande comunità civile e politica del Paese. L'esito della direzione - scrivono Rossi, Emiliano e Speranza - è stato profondamente deludente e ha sancito la trasformazione del Partito Democratico nel Partito di Renzi, un partito personale e leaderistico che stravolge l'impianto identitario del Pd e il suo pluralismo".

"Abbiamo chiesto un impegno preciso: il sostegno al governo sino alla sua scadenza naturale, un congresso senza forzature e preceduto da una conferenza programmatica nella quale ritrovare l'unità, ma siamo stati inascoltati. Per questa ragione - spiegano - sabato mattina, saremo tutti assieme al Teatro Vittoria, con l'obiettivo di costruire un'azione politica comune, per rivolgere un appello a tutti i nostri militanti ed attivisti e per impedire una deriva dagli sviluppi irreparabili. Il Pd non può smarrire la sua natura di partito del centrosinistra, che trova le sue ragioni fondative nel principio dell'uguaglianza e nei valori della Costituzione".