Ippolito d’Este
Nasce a Ferrara nel 1479, quarto figlio di Ercole I, compie una folgorante carriera ecclesiastica. E’ affidatario di una abbazia a soli tre anni, è titolare dell'arcivescovato ungherese di Esztergom a otto, è creato cardinale a quattordici, è arcivescovo di Milano a diciotto. A partire dal 1490 alterna soggiorni ungheresi a periodi di permanenza in Italia, ma dal 1496 rientra stabilmente in Italia dopo aver avuto l’opportunità di scambiare il suo vescovato con quello di Agria, che non richiedeva la residenza. Nel dicembre del 1497 compie la sua prima visita a Roma dove esibisce la posizione finanziaria e politica degli Estensi. Il matrimonio del fratello Alfonso I con Lucrezia Borgia nel 1501 gli consente di ottenere la nomina ad arciprete di S. Pietro. Dall'estate del 1502 i suoi rapporti con Alessandro VI si deteriorano a causa della politica filofrancese di Ercole d’Este. Il nuovo papa Pio III Todeschini-Piccolomini, nel suo brevissimo pontificato, lo nomina vescovo di Ferrara ma con l’arrivo del nuovo pontefice, Giulio II, le relazioni tornano ad essere difficili. Nel periodo che precede la Lega di Cambrai, Ippolito dà un consistente contributo militare alla guerra contro Venezia: nel 1509 riconquista alla Polesella il Polesine di Rovigo che Ercole I aveva ceduto ai Veneziani nel 1484, e nell'agosto prende parte all'assedio di Padova ad opera delle truppe di Massimiliano I. E’ di nuovo in Ungheria nel 1513 ma rientra a Ferrara poco dopo e si attiva col nuovo papa Leone X per ottenere una reintegrazione dei territori persi. Nel 1517 Ippolito torna per l'ultima volta in Ungheria, probabilmente per il timore di perdere la sede vescovile di Agria. Rientra a Ferrara nel 1520, dove muore il 3 settembre. Dalla sua amante ha avuto due figli illegittimi: Ludovico d’Este ed Elisabetta d’Este. L’Ariosto intercetta la biografia del cardinale Ippolito dal 1503, quando inizia a prestare servizio presso la sua corte, fino al 1517, anno in cui si rifiuta di seguirlo nel suo ennesimo viaggio in Ungheria. Ippolito è il dedicatario dell’Orlando furioso.

