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19 Dicembre 2024

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18 Dicembre 2024

Per la prima volta il parente di un ostaggio – Michael Levy, fratello dell’ostaggio Or Levy – ha potuto rivolgersi mercoledì al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Oggi mi presento davanti a voi non solo come Michael Levy ma come fratello, come figlio, come essere umano – è iniziata la testimonianza in collegamento da remoto – e come uno la cui vita è stata distrutta da perdite e disperazione inimmaginabili. Mio fratello è uno dei 100 ostaggi innocenti attualmente detenuti da Hamas a Gaza”. Or, 33 anni, e sua moglie Eynav Elkayam Levy, 32 anni, arrivarono al festival musicale Nova il 7 ottobre appena 9 minuti prima che i terroristi di Hamas lanciassero il loro attacco. Davanti all’Onu, Michael ha raccontato l’ultima telefonata di suo fratello alla famiglia da un rifugio anti-razzi: “Mamma, non devi sapere cosa sta succedendo qui”. “Quella – ha detto Michael – è stata l’ultima volta che abbiamo sentito la sua voce. Dieci minuti dopo, i terroristi di Hamas hanno preso d’assalto il rifugio, hanno lanciato granate, sparato proiettili, assassinato Eynav e deportato Or nei tunnel di Gaza. L’ultima immagine che abbiamo di lui è straziante, coperto dal sangue di sua moglie, scioccato e terrorizzato. Or non è solo un numero. È un autentico essere umano, padre di un meraviglioso bambino di tre anni di nome Almog che ha perso la madre nell’orrendo attacco terroristico del 7 ottobre e ora è in pratica orfano. Immaginate di non sapere se vostro figlio sta bene e chi si sta prendendo cura di lui. Questo bambino ha ancora un padre, un padre che può tornare da lui. Non lasciate che diventi orfano. Avete il potere di salvare suo padre. Sono qui oggi – ha continuato Michael – per ricordare a questo Consiglio e al mondo il vostro dovere non solo come diplomatici, ma come persone, come madri, padri, fratelli e amici, perché questa non è semplicemente una questione politica. Questa è una questione umana, una questione morale. Voglio chiedere a ogni membro di questo Consiglio, cosa fareste se si trattasse di vostro figlio, vostro fratello, della vostra persona amata? Le azioni di Hamas non sono solo palesi violazioni del diritto internazionale, sono un attacco all’umanità stessa. Tenere in ostaggio civili, uomini, donne, bambini è una violazione dei principi stessi per proteggere i quali questo Consiglio è stato creato, e tuttavia il vostro silenzio è assordante. La vostra inazione è soffocante e per ogni giorno in cui questo Consiglio non agisce, il messaggio al mondo è chiaro: alcune vite meritano di essere salvate e altre no”.

18 dicembre 2024: Michael Levy, fratello dell’ostaggio Or Levy, parla al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (clicca per ingrandire)

18 Dicembre 2024

Dal 7 ottobre 2023 sono oltre 13.500 i soldati e personale di sicurezza israeliani che hanno dovuto iniziare programmi di riabilitazione fisica. Lo ha comunicato martedì il Dipartimento di riabilitazione del Ministero della difesa israeliano in occasione della Giornata della riconoscenza verso i veterani feriti. Oltre 1.500 di questi soldati sono stati feriti due volte nel corso della guerra. Il 51% ha un’età compresa tra 18 e 30 anni. Il 66% sono riservisti, tra cui anche veterani di guerre precedenti. Tra i feriti in riabilitazione, 287 hanno subito ferite alla testa, 87 con gravi traumi cranici.

18 Dicembre 2024

In una lunga indagine giornalistica il quotidiano Le Figaro ha preso l’insolita decisione di rivelare dettagli interni della redazione di Le Monde, il concorrente di sinistra, con tanto di fotografie che mostrano la propaganda anti-Israele a cui sono esposti i membri della redazione del celebrato quotidiano francese. In un angolo della nuova redazione vicino alla Stazione Austerlitz, nel centro di Parigi, alcuni dipendenti hanno coperto un intero muro di frasi e illustrazioni di propaganda incentrati esclusivamente sulla guerra a Gaza, anziché sulla politica francese o su questioni globali come il cambiamento climatico. Il muro, soprannominato “Muro di Gaza”, presenta vignette con accuse di genocidio ed elenchi di presunti massacri che Israele o gli ebrei avrebbero commesso prima della fondazione dello stato. Giornalisti e redattori intervistati da Le Figaro descrivono un clima di silenzio caratterizzato dalla paura di esprimere opinioni che contraddicano la posizione del giornale sulla questione. Testimonianze dall’interno del giornale rivelano che la comunità ebraica francese è stata esplicitamente definita una “comunità ostile” durante le riunioni di redazione. L’inchiesta mette anche in luce esempi lampanti di informazione faziosa. Un numero speciale commemorativo a un anno dagli attacchi del 7 ottobre era concentrato esclusivamente sulla “sofferenza di Gaza” ignorando completamente i massacri e i rapimenti di ostaggi. Il giorno seguente, un altro articolo liquidava il trauma israeliano come un “piagnisteo”. L’inchiesta menziona anche i tweet di Mouzna Shihab, moglie del vicedirettore, che ha elogiato il massacro del 7 ottobre e “i giovani di Gaza” che “hanno preso di sorpresa Israele da soli, senza l’aiuto di eserciti arabi”. Dopo la morte del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, Shehabi ha scritto: “Che Dio abbia pietà di lui e di tutti i martiri, e che possa distruggere l’entità sionista”. Il reportage di Le Figaro non critica la posizione politica del rivale di sinistra, ma ciò che appare come un tradimento dei principi giornalistici di equilibrio e di copertura professionale imparziale di questioni controverse.

Il”muro di Gaza” nella redazione di Le Monde, rivelato dal reportage di Le Figaro. Giornalismo obiettivo ed equilibrato? (clicca per ingrandire)

17 Dicembre 2024

Per la prima volta dall’inizio della guerra, la famiglia di un ostaggio israeliano a Gaza parteciperà a un dibattito ufficiale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che si terrà mercoledì. All’incontro sulla situazione in Medio Oriente interverrà Michael Levy, fratello di Or Levy, rapito al festival musicale Nova durante il massacro del 7 ottobre. L’invito al dibattito è stato reso possibile dopo molti sforzi da parte dell’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite Danny Danon, e grazie alla disponibilità della presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatrice statunitense Linda Thomas Greenfield.

17 Dicembre 2024

“Israele verrà sradicato, non Hezbollah né l’asse della resistenza”. Lo ha dichiarato martedì la Guida Suprema dell’Iran, ayatollah Ali Khamenei, citato dalla tv di stato. Khamenei ha detto che Israele “sbaglia a credere di poter sradicare Hezbollah in Libano” e che il cosiddetto “asse della resistenza” dei gregari di Teheran nella regione sia finito.

17 Dicembre 2024

La neo rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha annunciato che intende riconvocare, per la prima volta dopo anni, il Comitato di Associazione con Israele, responsabile delle relazioni tra lo stato ebraico e il blocco europeo. Martedì, il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa’ar si è congratulato per la decisione.

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