Klitsche.htm
- ️Judy Shoaf
- ️Sun Jun 17 1832
Figlio
morganatico del principe Luigi Ferdinando di Prussia e della contessa
francese Maria Adelaide de la Grange, il barone
Teodoro Klitsche de la Grange dopo la battaglia di Waterloo
giunge a Roma dove svolge il servizio pontificio sotto Pio IX, e in
seguito diviene comandante di una brigata leggera al servizio del Re
di Napoli; dopo diversi spostamenti, risiede infine ad Allumiere. Sposa
la nobildonna romana Teresa Costanzi, dalla quale ha diversi figli tra
i quali Antonietta (Roma, 17/6/1832 - Allumiere, 23/1/1912) e Adolfo
(1836 - 1894).
Adolfo Klitsche de la Grange è
ingegnere, geologo e archeologo, ma anche poeta, scrittore e pittore,
ed è socio della Regia Accademia dei Lincei. Nel 1868 viene inviato
alla Rev. Camera Apostolica di Allumiere dove è preposto alla
direzione delle miniere della zona per l'estrazione di allume, e la
sua conoscenza del territorio lo porta ad indicare la zona più
propizia per gli scavi archeologici che il marchese Lepri intendeva
perseguire. Sua è l'intuizione del monte Rovello che darà
luogo a ritrovamenti etruschi di primaria importanza. Nel 1880 sposa
Irene Mandolesi, dalla quale ha due figlie, Daniella (1880 - 1972) e
Maria Norberta (1887 - 1970), e diversi figli. Nel 1882 è Ispettore
del Territorio e Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti.
Chi raccoglie la vera eredità di Antonietta Klitsche è
una delle figlie di Daniella, Giuliana
Antonietta Klitsche de la Grange inizia a scrivere articoli
per L'Osservatore Romano, e in seguito pubblica romanzi, racconti storici,
saggi, totalizzando oltre 100 titoli. Dal 1871 riceve dal Comune di
Allumiere l'incarico di Ispettrice delle Scuole Elementari femminili.
Fa parte dell'esclusivo cenacolo del L'Arcadia, una rivista pubblicata
tra il 1889 e il 1897, "Periodico mensile di Scienze, Lettere
ed Arti diretto da una Commissione di Arcadi presieduta dal Custode
Generale", dove Antonietta Klitsche scrive col nome di Asteria
Cidonia. Alla sua morte, la sua amica Teresa De Dominicis Venuti così
apre in sede accademica la commemorazione funebre: "L'Arcadia è
in lutto! Ha perduto uno dei suoi più belli ornamenti femminili,
una delle sue più valorose pastorelle."
Ad Antonietta Klitsche de la Grange è intitolato uno dei più
bei viali di Villa Sciarra in Roma.In
questa casa (attuamente
sede del Museo Civico di Allumiere)
nasce il 29 novembre 1880 Daniella
Klitsche de la Grange. Daniella, la maggiore delle figlie
di Adolfo, viene istruita dalla zia Antonietta, dalla quale apprende
il piacere di scrivere. Esordisce giovanissima, a diciotto anni, con
un saggio, Moesti Flores, oggi introvabile. Pubblica alcuni romanzi,
ma poi, dopo il 1909, la famiglia assorbe tutto il suo tempo e la produzione
letteraria subisce un arresto. Daniella Klitsche (sposata Annesi) infatti
ha ben sette figli; solo dopo il 1940 riprende l'attività narrativa
che tuttavia resta limitata, dedicandosi piuttosto
alla saggistica. Una storia di tanti anni fa ripercorre la storia
antica della propria famiglia; il 2 gennaio 1956 pubblica un articolo
sul Messaggero sulla zia Antonietta e sull'unità d'Italia.
Nel
1958 ripubblica anche un racconto della zia: Il barcaiolo del Tevere:
racconto storico (modernizzando i termini:
il racconto della zia era intitolato Il navicellaio del Tevere).
Nel 1973 viene pubblicata una raccolta di bozzetti (In Arcadia tra
Ottocento e Novecento, con
prefazione di Francesco Gabrieli) che Daniella
Annesi Klitsche dedica
ai protagonisti della rivista letteraria L'Arcadia,
tra i quali spicca quello sulla zia, soffuso di filiale affetto ma anche
di ben temperata ironia. Daniella racconta l'esistenza di Antonietta
Klitsche, vero ciclone d'idee e caratterizzata da una fortissima personalità;
dopo due delusioni dovute al decesso in guerra dei due ufficiali, "attribuendosi
Dio sa quali poteri funesti, la scrittrice Antonietta si considerava
idealmente vedova e abbandonando per sempre ogni idea nuziale lasciava
tranquillamente che i suoi modi si virilizzassero e come George Sand
prendeva il vizio del sigaro. [...] Sulla propria tomba al Verano fu
inciso: "Visse nubile, scrisse molto, soffrì moltissimo,
ora felice si riposa in Dio" in obbedienza alle sue ultime volontà."
"La sera del trapasso io lasciai la culla della mia bimba per correre nell'attigua stanza a raccogliere l'ultimo respiro della diletta Zia, e alla funebre bara Giuliana tese ignara le braccia quasi per invocare ed accogliere in sé qualche cosa della grande scomparsa."
dalla prefazione di Resurrezione
Un ritratto
di Antonietta Klitsche de la Grange
Alcuni
titoli di Antonietta Klitsche de la Grange:
Bernardo da Sarriano o il castello di Celano: racconto
storico del secolo XIII (1895)
Isa o occhi di zaffiro (1895)
Il navicellaio del Tevere: racconto storico (1895)
Bruna: romanzo (1898)
Cesare o l'ebrea: scene romane. Su la neve. Dal giornale di un viaggiatore.
Racconti (1897)
Due cuori : racconto (1897)
Il denaro maledetto: racconto (1897)
Gli ultimi giorni di Gerusalemme
La Vestale
Le figlie dell'impiccato o Andrea Vesalio
Leone il muratore
Episodio della vita di Guidi Reni
Ottavia
Le figlie di Pier delle Vigne o il Cavaliere del Toro
La vittoria, episodio della Guerra dei Trent'Anni
Cesare o l'Ebrea
Due cuori
La maledizione
Dimo
Il declamatore
Manuelle nero
Virtù
Per vie occulte
Pomponio Leto
Lo spettro di Framoriale
Un racconto del guardiano del cimitero
Tribolata
La torre del corvo
Il cavaliere di Malta
Guido Cavalcanti
Vinegia
Cignale il minatore, 1995,
uno dei racconti più famosi di Antonietta Klitsche de la Grange,
ristampato per il centenario della prima stesura del libro (1895) che
filologicamente lo rispetta:
si tratta infatti dell'anastatica della prima edizione, mentre la ristampa
del 1952
(Pia Soc. S. Paolo) aveva "modernizzato" la lingua, che oggi
infatti appare desueta.
La prefazione è di Giuliana Palieri Annesi.
Antonietta
Klitsche de la Grange, Bernardo da Sarriano o il castello di Celano:
racconto storico del Secolo XIII riveduto e corretto dall'autrice
Adelmo Polla, 1998
(ristampa anastatica)
Antonietta Klitsche de la Grange, Gli ultimi giorni di Gerusalemme, Bietti, 1932
Incisione
in antiporta, forse rappresentante Antonietta Klitsche de la Grange
in
Gli ultimi giorni di Gerusalemme, Bietti, 1932