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Il Nome del Vento

  • ️lisolachenoncera
  • ️Wed Jul 24 2024

Esce oggi, dopo più di trent’anni
dalla loro nascita, l’album che, probabilmente, avrebbe permesso  ai Delirium di ottenere una maggiore
considerazione come esponenti di spicco nell’ambito del progressive italiano,
piuttosto che come realizzatori di un paio di hit di notevole successo, o di
due album di indubbio valore che non vennero adeguatamente valutati all’epoca.

Ma si sa, questo ambito musicale
è il regno dei grandi ritardi, degli incroci sfiorati, delle occasioni mancate
ma anche, fortunatamente, delle seconde o terze possibilità; inoltre i fan
hanno una memoria elefantiaca, un gusto quasi archeologico per la riscoperta,
non dimenticano gli artisti e, con una fiducia inopinata, li “aspettano”,
sperando sempre che i discorsi interrotti anni fa possano riprendere, che i
fili si riannodino che il tempo sia, come si suol dire, galantuomo.

Il Nome del Vento è, ma
non poteva essere diversamente, un lavoro denso, corposo, maturo, un disco
suonato per e con il gusto di suonare, di mettere sul tavolo tutti gli elementi
del proprio bagaglio musicale, quasi a voler dimostrare a se stessi, prima di
tutto, che tutto ciò che “frullava” in testa si poteva e si doveva fare…
questione di tempi.

Nelle undici tracce contenute si
trovano passaggi jazzati, stacchi hard, aperture sinfoniche, passaggi acustici,
riferimenti classici, insomma si, tutto ciò che un appassionato vorrebbe
trovare e, perchè no, tutto ciò che un musicista vorrebbe suonare; se si può
parlare di valore “didattico”, con riferimento ad un album rock, ebbene in
questo caso i Delirium, quanto consapevolmente non si può sapere, hanno fuso
armonicamente diversi generi, diversi stili, realizzando una sorta di
“compendio” che, peraltro, non suona assolutamente nè pesante, nè stucchevole.

Anzi, la linearità  e la fluidità che riescono ad esprimere
risulta così naturale da rinnovare, come approccio, la nozione di concept
album, basato non più tanto sui testi dei brani, quanto sullo sviluppo
musicale; e l’idea pare davvero interessante…

Artista:
Delirium i.p.g.

Etichetta:
Black Widow/Rai Trade

Elenco Tracce:

01. Intro (Dio del silenzio reprise)

02. Il nome del vento

03. Verso il naufragio (Incl. Theme One)

04. L’acquario delle stelle

05. Luci lontane

06. Profeta senza profezia

07. Ogni storia

08. Note di tempesta

09. Dopo il vento

10. Cuore sacro

11. L’aurora boreale

12. L’acquario delle stelle (Bonus video)

Produzione Artistica:

Delirium, Verdiano Vera

Musicisti:

Ettore Vigo: piano, organo Hammond, Moog, Fender
Rhodes, Mellotron

Pino Di Santo: batteria, percussioni, voce

Martin Fredrick Grice: flauti, sax baritono, tenore e
contralto, tastiere

Roberto Solinas: chitarre, voce solista

Fabio Chighini: bass

Mimmo Di Martino: voce

Mauro la
Luce:
soggetto e liriche

Chiara (Chiarilla) Giacobbe: violino

Diana Tizzani: violino

Simona Merlano: viola

Daniela (Helmy) Caschetto: violoncello

Sophya Baccini: cori

Stefano “Lupo” Galifi: voce

Valentino Vera: pianto

Anno di Uscita:
2008

Durata:
59:14