Renato Zero, giugno 2004, Firenze, sorcini, giorgio panariello, buddha, hollywood, broadway e cinecittà
- ️Sat Mar 29 2025
Un vero e proprio show allArtemio Franchi di Firenze tra Broadway ed Hollywood Studios , e Cinecittà, molto in stile Las Vegas con un corpo di ballo in tutine adamitiche bianche aderenti che somigliavano a spermatozoi o globuli bianchi piroettanti, poi in coreografie da mummie o ancora da zombie.
Un grande Buddha, anchesso bianco, con le gambe conserte sedeva dietro il palco e imponentemente controllava impassibile la scena: era il sogno, uno dei cavalli di battaglia, insieme alla maschera pirandelliana ed alla follia, oltre che allamore ovviamente, del signor Zerofobia.
Sono il peso e la statura dei vostri desideri annuncia la voce fuori campo prima dellingresso trionfale nellarena calcistica fiorentina esaurita in ogni angolo.
Dallalto limpatto è da brividi, migliaia di mani, i flash che scandiscono le note, il buio che cala silenzioso lasciando illuminato Fiesole e le meravigliose colline, mentre la Fiorentina si gioca la serie A lontano da qui, al gol il boato è collettivo e contagioso, e sul palco lidolo di tre generazioni di sorcini canta la sua anima.
Nel caso foste sprovvisti di sogni, procuratevene uno, perché vivere senza è come rivivere in bianco e nero, pennella Zero dal palco, 54 anni e non sentirli.
Tre ore di spettacolo, mentre il Renato nazionale continua a sfoggiare costumi nuovi, tra qualche piuma di struzzo, colori sgargianti, ora tutto in nero, ora angelico in bianco.
Madame è il primo dei grandi successi, al quale segue Manichini ritmato con il banjo, con Renato che entra cavalcando un gigantesco tubetto di vernice stile gondoliere di laguna, il batti mano è forte e lurlo si alza, balla addirittura anche la conservatrice tribuna, vip e meno noti al seguito.
La favola mia incalza mentre scatta lelogio a questa Toscana che mi appartiene, a voi che mi avete viziato, coccolato dice rivolto al pubblico, poi arriva la volta di Morire qui e Cercami, Inventi e Amico, scritta con Baldambembo, con lincursione di Rosalino Cellammare, in arte Ron che poi delizia al piano con Non abbiamo bisogno di parole.
Mi vendo e prima de Il carrozzone arriva anche lamico Giorgio Panariello, poi è Più su ad emozionare, la nostalgica Vecchio, Madame cantata con lugola doro Alexia.
Sceneggiate alla Mario Merola, da melodramma, da attore consumato, Renato Zero, costume da domatore di leoni ma volto acqua e sapone si commuove prima dellultima trance con il Triangolo e Spiagge e, stavolta vestito da Napoleone, nel gran finale con Il cielo e I migliori anni della nostra vita con limmancabile urlo liberatorio: Non dimenticatemi, eh .
Voto 8