Parma-Spal: scontri tra tifosi
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- ️Tue Jul 27 2010
La prima amichevole di peso finisce con una tripletta del bulgaro. Scontri a fine partita. Un ferrarese con la testa rotta da una bottigliata.
Ci avevano provato in tutti i modi i dirigenti di Parma e Spal a calmare gli animi. Prima gli appelli a mezzo stampa, poi lo scambio di maglie e gagliardetti in mezzo al campo fra tifosi, infine lo spiegamento di steward, arrivati apposta dall'Emilia assieme al responsabile della sicurezza del Parma Fc, per controllare con i carabinieri ogni movimento sospetto sugli spalti. Tutti solidi tentativi per evitare anche il più piccolo scontro ma alla fine l'altra stagione calcistica, quella della violenza ultrà, ha avuto ugualmente il suo stupido inizio.
Ed è, se possibile, ancora più grave, che sia stato a Levico Terme, piccolo centro del Trentino, in occasione di Parma-Spal (due tifoserie divise da vecchie ruggini), una semplice amichevole estiva fra una squadra di serie A e una di Lega Pro: il bilancio finale è stato di un ferito, cinque punti di sutura alla testa, ed alcune auto distrutte.
Gli scontri sono avvenuti fuori dallo stadio, in una strada limitrofa all'impianto dove due famiglie ferraresi avevano pensato di parcheggiare l'auto, e da dove stavano partendo per tornare a casa. Qui una trentina di supporter gialloblù avrebbero affrontato 'gli avversari': per gli ultras ducali si sarebbe trattato di una reazione al tentativo di furto di una bandiera, sul fronte opposto si parla invece semplicemente di "agguato". Versioni, come di prassi, contrastanti ma il risultato finale è lo stesso: una profonda ferita per un trentenne tifoso della Spal, in auto assieme alla moglie e ad un'altra coppia (tutti fortunatamente illesi nonostante i vetri della vettura andati in mille pezzi).
L'uomo è stato colpito alla testa con un oggetto contundente ed ha iniziato a perdere molto sangue. In suo aiuto sono subito arrivati i medici di Spal e Parma, che negli spogliatoi lo hanno medicato con cinque punti di sutura, prima di trasferirlo al Pronto Soccorso di Trento dove, in serata, è stato dimesso senza ulteriori complicazioni.
"Inutile spiegare le dinamiche di quanto è successo, perchè alla resa dei conti quello che interessa è la gravità dell'azione teppistica", scrive oggi il sito ufficiale della Spal, che "condanna senza mezzi termini quanto è successo".
Alla fine della partita il Parma si era invece affidato a Valeri Bojinov per cercare, inutilmente, di spegnere anche l'ultimo focolaio. Beccato per tutta la partita dai supporter spallini, l'attaccante bulgaro aveva risposto, dopo il primo dei suoi tre gol di giornata, con il gesto del dito di fronte alla bocca a 'zittire' gli insulti. In sala stampa il mea culpa: "Chiedo scusa ai tifosi della Spal per il mio gesto. Ero stato insultato ed ho reagito malamente. In campo non dovevo rispondere così e mi spiace davvero". Nemmeno il tempo di finire la frase e fuori però iniziava il caos, tanto che le due squadre hanno dovuto attendere quasi un'ora prima di poter lasciare lo stadio con i rispettivi pullman.
Attorno all'impianto di gioco gli scontri verbali (fortunatamente nessuno ha alzato nuovamente le mani) sono proseguiti sino a tarda sera, quando anche l'ultimo tifoso ha lasciato Levico Terme, dopo avere superato anche i postumi della sbornia. I più arrabbiati erano i supporter del Parma, e contro i loro stessi compagni, quei trenta che hanno pensato bene di alzare le mani contro gli avversari della Spal. Peccato non essere riusciti a fermarli prima.