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La passione per il fumetto, lo porta, nei primi anni ottanta, ad entrare a far parte del gruppo Bande Dessinèe, una associazione cagliaritana che riunisce giovani aspiranti fumettisti. Qui conosce Antonio Serra e Bepi Vigna (che assieme ad altri autori di origine sarda, tra i quali Vanna Vinci, sono i fondatori del gruppo) e ha l'occasione di tentare le sue prime esperienze in campo professionale.
1983| I suoi primi lavori sono di autore completo e indirizzati al fumetto umoristico. Le storie, che denunciano un debito evidente, sia dal punto di vista grafico che da quello dei contenuti, nei confronti dell'opera di Quino (di cui Medda è grande estimatore) penalizzano eccessivamente le ottime qualità di scrittura che Medda rivelerà in seguito.
1984| Alterna gli studi universitari con una collaborazione con alcune radio private locali. Conseguita la laurea in Lettere Moderne con una tesi sul romanzo poliziesco italiano, dedice di dedicarsi esclusivamente alla sceneggiatura.
![]() Medda in una caricatura di Claudio Castellini | |
1988-94| Il trio contribuirà successivamente alla stesura dei soggetti di altri episodi della serie di Castelli (MM nn.76/77 e MM. nn.79/80) e, nel 1991, verrà loro concessa anche la realizzazione completa (soggetto e sceneggiatura) di una lunga storia, "La macchina della follia", che verrà pubblicata nel n.107bis, inaugurando la serie dei Bis (supplementi alla collana regolare) di Martin Mystère. Nello stesso periodo scrivono anche il soggetto e la sceneggiatura di "Ukbar" un episodio pensato per la futura Zona X, che, a causa dei continui slittamenti del progetto di Castelli, verrà pubblicato solamente nel 1994.
1989| Nel frattempo, la loro attività si estende anche alla collana dell'indagatore dell'incubo. Sempre collettivamente firmano infatti i numeri 29, 35 e 48 di Dylan Dog.
1989-95| Medda si dimostra ben presto il più eclettico del trio e inizia ad occuparsi anche di altri characters all'interno della casa editrice. Sempre nel 1989 firma da solo il suo primo episodio di Nick Raider "L'enigma delle bambole" (NR n.16) al quale seguiranno un buon numero di altri albi, tutti caratterizzati da una robusta narrazione.
1989| Impegnati anche sul fronte della saggistica, il trio dei sardi, firma, insieme a Michele Masiero (anche lui futuro collaboratore della Bonelli), il saggio "Raccontare Martin Mystère" edito da Alessandro Distribuzioni.
![]() autoritratto dei "tre sardi", Medda al centro | |
1991| Su consiglio di Castelli il nome del personaggio verrà successivamente modificato nel definitivo Nathan Never, ed è con questo titolo, che nel giugno del 1991, supportata da un preventivo numero zero (distribuito gratuitamente in occasione della presentazione della serie nella libreria bolognese di Alessandro Distribuzioni e destinato a raggiungere le alte vette del mercato del collezionismo) e da un discreto battage pubblicitario (insolito per la casa editrice) esce il primo numero della nuova testata.
1991-1997| La versione scelta per il look di Nathan Never è quella proposta da Claudio Castellini, che sarà scelto anche per disegnarne le copertine; lo staff iniziale dei disegnatori, oltre agli stessi Castellini e Bastianoni, è costituito quasi esclusivamente da nuovi acquisti per la casa editrice. Tra questi, Mario Atzori, Francesco Bastianoni (fratello di Dante), Germano Bonazzi, Nicola Mari, Stefano Casini, Roberto De Angelis, i fratelli Esposito, Pino Rinaldi e Romeo Toffanetti. L'apporto di Medda, significativo soprattutto nei primi anni della serie, evidenzia immediatamente uno spessore ed una profondità (con una attenzione particolare all'introspezione del personaggio) assenti nelle storie degli altri due sardi: in questo periodo Medda scrive in solitaria albi memorabili come "Gli occhi di uno sconosciuto" (NN n.9), "Vampyrus" (NN n.26) e "Dirty Boulevard" (NN n.32), o fondamentali come il doppio "L'abisso delle memorie"/"L'undicesimo comandamento" (NN nn.18/19).
1991| Un suo breve racconto umoristico, "L'invasione degli Squirk", disegnato da Sergio Masperi, viene pubblicato da Fumo di China, mentre l'effimera Creepy, rivista antologica nata sulla scia del successo dei fumetti horror e solo parzialmente ispirata all'originale americana, pubblica un altro suo breve racconto.
1994| A Medda, il cui stile, ormai maturo, pare adattarsi a più di un personaggio all'interno della casa editrice, vengono affidate anche un paio di storie del personaggio simbolo della Bonelli: Tex. Suoi sono infatti il soggetto e la sceneggiatura degli episodi dei numeri 403/405 e 410/411, disegnati rispettivamente da Jesus Blasco e Guglielmo Letteri.
1994| Medda ha un riflusso nostalgico e rispolvera la sua vena comica, per lo speciale "C'era una volta.. un Klonz", numero unico, uscito come supplemento a Nathan Never nel dicembre del 1994 per i disegni di Leone Cimpellin.
1995| La vena comica di Medda ha modo di sbizzarirsi, successivamente, sulla testata di Legs Weaver, nata da una costola di Nathan Never, e che fin dall'inizio punta decisamente su toni ironici. Il suo primo albo è il n.3 "Il Giustiziere".
1995-99| Medda ritorna anche sulle pagine di Dylan Dog, dopo la prove collettive firmate assieme a Serra e Vigna, firmando alcune belle storie che restituiscono un lato piuttosto insolito dell'indagatore, quasi antitetico alla filosofia sclaviana. C'è un insistito intento dissacratorio nei riferimenti di Medda al mondo delle fiabe (la sua prima sceneggiatura in solitario per Dylan, "C'era una volta" [DD al94b] è una parodia di Cappuccetto Rosso, mentre la sua ultima "Il battito del tempo" [DD n.154] è l'ideale seguito del Peter Pan di Barrie) che appare come una accusa rivolta proprio al personaggio di Dylan, eterno bambino che mai si deciderà a crescere.
1996| In coppia con Stefano Casini pubblica, per i tipi della Magic Press, Digitus Dei, numero zero di una ipotetica serie (a tutt'oggi non sono previsti altri numeri) ambientata in Italia, fra demoni ed esorcismi. La pubblicazione, che esce sia in versione brossurata che cartonata, è elegante e di grande formato.
1999| Il 1999 vede il ritorno in grande stile di Medda sulle pagine di Nathan Never. Suoi sono infatti i testi del quarto gigante disegnato da Casini, che rompe il monopolio della gestione Serra delle tre uscite precedenti e il n.102 della serie regolare "Una canzone per Sara", che dovrebbe essere il preludio ad una saga che vedrà rivoluzionato l'intero universo dell'agente Alfa.
"(..) Medda è il più introverso dei tre sardi, nelle storie che scrive privilegia l'atmosfera e quel retrogusto che, al di là dell'azione e dei colpi di scena, riesce ad arrivare direttamente ai sentimenti del lettore."
Roberto Genovesi, in Comic Art n.133
"Michele Medda è un narratore incredibile. Questo è uno schiaffo in faccia ai lettori, un'ottima sveglia per gli appassionati del genere. Mescolando elementi e ispirazione da fonti quali l'ALIEN di Giger, l'HELLBOY di Mignola, gli X-FILES di Carter ed il DRACULA di Bram Stoker, questo albo prende l'orrore per la gola e lo soffoca fino alla sottomissione!"
Brian Scot Johnson,
a proposito di "Vampyrus" edito dalla Dark Horse negli USA
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1989| 29' 35' 1990| 48' 1994| al94b 1996| 114 1999| 154 2000| 168 2001| 179 2003| 203 |
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1993| NNsp3al 1995| 3 4 1996| 8 10 1997| 19 1999| 42 2000| ''50' 56 2001| 67 |
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1985| '34/35' 1988| '76/77' 79/80' 1991| 107bis' |
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1991| 2' 5 7al' 1992| 9 13' 14/15 16 17 18/19 1993| sp2 26 1994| 32 34/35 36 rb4 38 39 os1 1995| rb5 52/53 55 1996| 67/68 1997| 70 72 73 1999| g4 102 2000| 104 aa6a 111 113 2001| 120 122 al01 2002| 129 2003| al03 |
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1989| 16 1990| 24 25 1991| 33 40 43 1992| ''47 48 1995| rb5 |
![]() | 1994| 403/405 410/411 |
![]() | 1994| 9a' |