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30mila euro all'ospedale di Gaza - Chiesa Evangelica Valdese

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  • ️Tue Feb 11 2025

Il sostegno della Federazione delle chiese evangeliche in Italia nell’ambito del progetto «Fermiamo l’odio aiutiamo i costruttori di pace»

Il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in collaborazione con la Rivista e Centro Studi Confronti, nell’agosto 2024 aveva lanciato una sottoscrizione per raccogliere fondi da inviare in Medio Oriente, per sostenere gli aiuti umanitari a Gaza e in Libano e in un’ottica più ampia promuovere un progetto che prevedesse anche un sostegno al dialogo e alla ricerca della pace tra israeliani e palestinesi, partendo dal motto «Fermiamo l’odio aiutiamo i costruttori di pace Archivi – Nev».

L’iniziativa della FCEI è stata immediatamente sostenuta e rilanciata dal Sinodo delle chiese metodiste e valdesi (con l’atto numero 42) e l’ultima Assemblea dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI) riguardo al conflitto israelo-palestinese ha altresì espresso «angoscia per la strage di innocenti», citando l’attentato del 7 ottobre 2023 e il perdurante massacro di civili, soprattutto nella Striscia di Gaza. Inoltre, ha invitato «alla preghiera e al sostegno di iniziative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, fra cui il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”, promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e dalla rivista Confronti».

«“È un dovere cristiano costruire vie di dialogo e di pace”, recitava l’atto del Consiglio FCEI lanciando il progetto e oggi possiamo dire di aver dato seguito a quell’impegno – afferma il Presidente della FCEI, Daniele Garrone –. Seppur con difficoltà abbiamo ripreso i contatti con alcune consolidate realtà come le agenzie ecumeniche internazionali operative in Medio Oriente: il Middle East Council of Churches e l’Ahli Arab Hospital di Gaza City, gestito dalla diocesi episcopale (comunione anglicana) di Gerusalemme. L’appello rivolto alle chiese, alle associazioni ecumeniche e interreligiose, alle fondazioni e alla società civile italiana – prosegue Garrone – è stato raccolto e questa vicinanza al progetto ha contribuito alla sua crescita. Iniziativa che sin da subito ha messo al centro un motto chiaro e inequivocabile: “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”. A sei mesi di distanza annunciamo l’invio di una prima tranche di trentamila euro come aiuti umanitari, raccolti grazie alla solidarietà di tante sorelle e tanti fratelli di chiesa, di semplici cittadini e grazie al sostegno dell’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi. La donazione – conclude Garrone – intende sostenere, in particolar modo, le attività mediche dello Ahli Arab Hospital».

Grazie alla pluridecennale esperienza dei progetti “Semi di Pace” e “Fiori di Pace” portati avanti dalla rivista Confronti, lo scorso gennaio si sono tenuti anche i due primi incontri pubblici (parte integrante del progetto complessivo della FCEI), a Milano e Modena, con il racconto di due testimoni del villaggio di pace Neve Shalom – Wahat al-Salam.

«Le iniziative di dialogo tra israeliani e palestinesi che coinvolgono attivisti e organizzazioni impegnate nella riconciliazione e nella convivenza pacifica – ha rilevato la coordinatrice del progetto, Debora Spini – intendono favorire incontri e dibattiti nella prospettiva di una “equivicinanza” ai due popoli. Un contributo al difficile compito di mantenere aperti spazi di dialogo, in vista della costruzione di una pace possibile e giusta, combattendo al tempo stesso antisemitismo e islamofobia. I primi due incontri e l’invio di una prima tranche di aiuti sono fonte di soddisfazione. Certo si tratta solo di un granello di sabbia, ma utile alla costruzione di ponti di dialogo e di riconciliazione. La raccolta fondi, invece, è un aiuto concreto immediatamente necessario, per la cura di tante persone sofferenti. Confidiamo che le donazioni possano proseguire e poter essere inviate insieme alla seconda tranche offerta dall’Otto per mille valdese».

Per realizzare e coordinare le varie iniziative è stato costituito un gruppo di lavoro presieduto da Debora Spini che comprende, oltre alla presenza evangelica, esponenti di associazioni musulmane, ebraiche ed ecumeniche da anni impegnate a promuovere il dialogo tra le parti in conflitto, oltre alla Rivista e Centro Studi Confronti.

I contributi possono essere ancora inviati all’IBAN IT 26 X 02008 05203 000104203419 (conto bancario intestato alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia – Via Firenze 38, 00184 Roma, Unicredit – Via Vittorio Emanuele Orlando, 70 – 00185 Roma), specificando nella causale: “Fermiamo l’odio”.

Tratto da Nev.it