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7 settembre 2014.
Intervista pubblicata su
« Cooperatores Veritatis».
“UNA CHIESA RIBALTATA?”
Sul possibile ribaltamento della Chiesa
causato dal magistero di Papa Bergoglio,
teso a portare alle estreme conseguenze
la de-dogmatizzazione iniziata dal concilio Vaticano II.
A cura dello staff del sito. |
9 aprile 2014.
Intervista pubblicata su « LB Report».
“CATTOLICESIMO ROMANO.”
Sul lascito intellettuale alla Chiesa
del filosofo cattolico italo-svizzero Romano Amerio e sulla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica,
causata dal concilio Vaticano II.
A cura di Léon Bertoletti.
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15 agosto 2013; inedito.
CONSIDERAZIONI SULLA TEOLOGIA, SULLA FORMA E SUL LINGUAGGIO DELLA LUMEN FIDEI anche ALLA LUCE DEL PENSIERO GNOSTICO SUL MISTERO DELL’INIQUITÀ cosÌ
COME ESPostO IN II TS 2,6-7.
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12 giugno 2008, III° articolo
su « L’Osservatore Romano ».
.“quella volta radiosa
che esprime l’incontro
tra terra e cielo.”
Arte sacra e Origini della Bellezza.
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30 settembre 2009, IV° articolo
su « L’Osservatore Romano ».
“splendore e mistero
di un sorriso.”
Filosofia estetica e teologia trinitaria sui Quattro Nomi dell’Unigenito di Dio.
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4 febbraio 2010, V° articolo
su
« L’Osservatore Romano ».
“nell’acquario
delle nove muse.”
Arte sacra e Liturgia.
Si chiede un dibattito.
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13 luglio 2010, VI° articolo
su « L’Osservatore Romano ».
“che brutte le chiese originali per forza.”
L’arte e il senso comune della bellezza
(spesso ignorato).
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« L’Osservatore Romano »
4-5 février 2008.
“cÓMO DESCUBRIR
EN EL eDIFICIO SACRO
EL rOSTRO DEL eTERNO.”
Come scoprire
nell’edificio sacro
il volto dell’Eterno.
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« L’Osservatore Romano »
4-5 février 2008.
“cOMMENT DÉCOUVRIR
LE vISAGE DE L’eTERNEL
DANS UN ÉDIFICE SACRÉ.”
Come
scoprire nell’edificio sacro
il volto dell’Eterno. |
« Il Domenicale »,
anno 7, n. 24, 14 giugno 2008, pp 8-9.
“Il giardino della bellezza ha una chiave antica”
Proseguono i contributi sulla centralità del Bello nella città,
nella cultura e nell’arte dell’uomo.
Qui viene ripreso l’antico ragionamento su quale sia il “metro estetico” universale, e dove abiti. |
« Aquinas », settembre 2003.
GNOSEOLOGIA E TRINITÀ:
SUL METODO DELLA FILOSOFIA CRISTIANA IN TOMMASO
E BONAVENTURA. |
“i puri di cuore
vedranno dio?”
Purezza, intelletto, linguaggio
(base alle corrispondenti Lectiones di Ingresso alla Bellezza).
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Inedito:
Logos E Thanatos.
Il Dolore per la morte
come argomento
di immortalitÀ
anche corporale
dell’uomo . |
« Inter Multiplices Una vox »,
anno IV, n. 1, febbraio 2003.
LA PARTECIPAZIONE AL
CRISTO DELLE FALSE RELIGIONI:
LA DOMINUS IESUS, LA GRAZIA
E L'EUCARISTIa. |
Lugano,
« Il Giornale del Popolo », 31-7-09.
in libreria l’amerio della caritÀ e della veritÀ.
In occasione della riedizione dei due capolavori di Romano Amerio, pubblichiamo un intervento scritto
appositamente dal
loro Curatore. |
« Tempi », anno 15, n. 30, 23-7-09.
Amerio: caritas eT veritas.
La formidabile coincidenza tra le idee del grande filosofo svizzero
(ora ripubblicato) e il titolo dell’enciclica sociale di Benedetto XVI.
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« http://chiesa.espresso.repubblica
.it/articolo/1340851 », 5-9-09.
appello a sua santitÀ
benedetto XVi per il ritorno a un’arte sacra autenticamente cattolica. |
«Notiziario »
(della Comunità dei Figli di Dio),
maggio 2006, n. 9.
il perdono,
filosoficamente parlando.
(Titolo originale: I funerali di Don Divo
Barsotti e il concetto di Comunità). |
« sì sì no no », giugno 1999, n. 11.
LA CATTOLICITÀ DEL FILOSOFO CATTOLICO JEAN GUITTON,
AMICO E CONSIGLIERE
DI PAPA PAOLO VI.
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« Studi Cattolici »
n. 547, settembre 2006.
CONTRO IL RELATIVISMO
LE FRECCE DELLA RAGIONE.
Recensione al saggio di G. D. Mucci sj,
I cattolici nella temperie del relativismo. |
Encyclopedia of Catholic
DRAWING UP OF THE ENTRY:
“ROMANO AMERIO”
FOR THE
ENCYCLOPEDIA OF CATHOLIC.
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Encyclopedia of Catholic
REDAZIONE DELLA VOCE:
“ROMANO AMERIO”
PER
ENCYCLOPEDIA OF CATHOLIC.
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« Tradizione cattolica »,
n. 1 (49), anno 2002.
una guerra di irreligione.
Come la “Prima Guerra del Golfo”
sia stata un grave pericolo
per la religione cattolica
e per la civiltà che ne segue. |
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INTRODUZIONE AI TESTI DI « ACÙLEUS ».
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La
vita umana in ogni momento è la sua intelligenza, la sua conoscenza, la sua lettura. È la sua lettura che forma
la storia, perché di per sé cos’altro sarebbe il moto degli uomini, senza intelletto, se non un moto di corpi
e un girare di vani sentimenti?
A ogni moto di corpi e
di affetti corrisponde almeno una valutazione intellettuale: la valutazione preventiva o progettuale, cui si aggiunge la valutazione
conseguente, o consuntiva, se il moto della vita ha effetto.
Un insieme di considerazioni
intorno a un certo evento, dopo essere stato pensato, può essere divulgato attraverso la stampa di qualche periodico, e
divenire così un articolo. L’articolo è spesso il mezzo più immediato attraverso il quale un pensiero
sulla vita si fa sùbito di pubblico dominio e viene partecipato ad altri intelletti.
I fatti compiuti nella
Chiesa, da ecclesiastici o da fedeli, sono l’oggetto dei presenti articoli.
Ma c’è una
realtà specialissima di vita che di questi articoli è sostanza ulteriore. Tale realtà, contrariamente ai
fatti umani, è eterna, sicché li precede tutti, anzi li costituisce, e dà loro la libertà di farsi.
Questa realtà è
Dio, è il Logos di Dio. Trovandosi in essa coessenziali le due realtà che nel mondo invece sono distinte,
realtà ontologica e realtà intellettiva, avviene che esse, pur distinte, non sono però divise, ma relate,
e relate da un legame univoco dato dal Logos stesso. Questo legame è il legame di verità, è legame
aletico, per il quale la vita, cioè l’essere, è intelligibile, è appresa, è costituibile nella
redazione della sua oggettiva valutazione, cioè nella filosofia.
Le valutazioni filosofiche
dunque non solo possono, ma debbono essere veritative, secondo la logica aletica discendente dalla presenza del Logos sopra
la vita, e debbono poi rendere conto della loro rettitudine, della loro teoreticità, al Logos giudicante: il giudizio
non è sul moto della vita, ma sul moto intellettivo intorno alla vita.
Valutazioni dunque come
giudizi; e giudizi di verità perché confrontati con la verità eterna cui le due realtà (dell’essere
e del pensare l’essere) vengono raffrontate, vengono soppesate, vengono infine remunerate.
Valutazioni così
si chiamano Aculei, Acùlei: esse come aculei penetrano nella vita, nella storia, nel creato, facendo stillare da
lì, dall’acutezza perforante del ragionamento sillogistico che distingue e che unisce, la rugiada dissetante se l’aculeo
ha penetrato un cuore obbediente alla Parola prima; o spremendo fuori veleno nocivo, se la spina è entrata in un cuore
recalcitrante.
Il discrimine tra rugiada
e veleno è dato dall’aderenza delle parole, e dei fatti costituiti da quelle parole, alla Parola eterna che tutto
soprassiede e cui tutto va condotto per il degno confronto.
Il discrimine è
dunque dato ancora una volta da un sillogismo, il principe dei sillogismi, quello che unisce (o distingue) gli asserti umani all’autorità
divina, o, che è lo stesso, alla somma Veritas: la premessa maggiore è un asserto di fede (cioè una
verità rivelata), la premessa minore è una evidenza di ragione. La seconda premessa è quindi il momento in
cui la ragione fa uso delle proprie conoscenze per riuscire a comprendere meglio la verità rivelata. La riuscita del legame
dipende dalla purezza (teoreticità) dell’operazione, cioè dalle intenzioni. Ecco perché « i puri di cuore vedranno Dio ».
L’aculeo amoroso
e sapiente penetra nel cuore, e ne vede la purezza.
A garanzia della riuscita
viene in soccorso la santa Tradizione e il Magistero della Chiesa, unici strumenti adeguati all’insegnamento del grande
confronto, ai quali la scienza teologica si appoggia in ogni frangente, pena tutti e i più incerti sviamenti, come si vede,
della storia.
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(Pagina protetta dai diritti editoriali).* * *
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