Questo zibaldone fu avviato nell’aprile del 1939 * e in più di mezzo secolo è cresciuto a 30 quaderni e vi si sono ammontati 4300 pensieri.
Io non pensai mai, e tanto meno penso adesso, di stampare un tale mio scritto, il quale è soltanto un centone di cose disparate, incoerenti e improvvise, ma cedendo alle insistenze di discepoli affezionati e intendenti, ai quali la benevolenza fa sembrare che vi si contenga qualche pensiero non indegno di attenzione, mi son indotto a rileggere l’ingente manoscritto per poter poi dettarlo a una dattilografa e così rendere leggibili a chi voglia pagine finora illeggibili tranne che a me.
La grafia cattiva e minutissima è spesso indecifrabile; gli inchiostri sono illanguiditi; le cose stesse che scrissi mi appaiono talora nuove e strane. In tanto numero di pensieri la scelta era difficile e a chi ci provasse poteva venire la tentazione di seguire il consiglio del Manzoni, secondo il quale in certe cose val meglio il sorteggio che il discernimento. Sono peraltro stati omessi tutti quei pensieri che già ebbero manifestazione o riflesso nel mio iota
unum. Furono parimente tralasciati i luoghi di troppo astratta speculazione e quelli riguardanti fatti di altrui persone.
Sono grato a Mario Agliati che, mettendosi colla sua benevolenza e la sua autorità dal canto dei miei cari discepoli ed amici, mi ha proposto questa parziale pubblicazione di uno zibaldone che non la meriterebbe né parziale né intera.
(Avvertenza, pp. 9-10, al I Libro di Zibaldone, cui ne seguiranno altri cinque per un totale di 489 pagine, riuniti ora in un unico volume nella nuova edizione Lindau, Torino, giugno 2010).
Romano Amerio
* Ma almeno l’Aforisma 670, Libro V, è del 1930 [ndc].
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«Soltanto nella solitudine della meditazione
è possibile scoprire la profondità della vita».
![Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica](https://enricomariaradaelli.it/emr/aureadomus/img/spacer.gif)
«Servire Deo libertas est. L’umiltà e la libertà
sono ugualmente necessarie».
«Gli antichi ravvisavano la potenza vitale nel durare
e nel persistere, i moderni invece credono che l’espressione
principale della vita sia il movimento e l’irrequietudine».
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DESCRIZIONE DELL’OPERA.
Dopo Iota unum, aggiornata Summa metafisica cattolica, e Stat Veritas, analisi e commento in 55 chiose della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II Tertio Millennio Adveniente del 1994, prosegue con lo Zibaldone – edito per la prima volta in un volume unico – la pubblicazione dell’Opera Omnia di Romano Amerio.
Composto da più di 700 pensieri di varia lunghezza, argomento, tenore e origine, lo Zibaldone raccoglie la produzione più libera e occasionale del grande teologo svizzero, che si è venuta formando nel corso di una vita e di una riflessione che copre un arco temporale di più di mezzo secolo, dagli anni ’30 agli anni ’90.
Questo libro, dal suggestivo e non casuale titolo leopardiano, contiene aforismi, brevi racconti, squarci di vita quotidiana, apologhi e dialoghetti morali, citazioni di classici, note filologiche sull’etimologia delle parole, riflessioni nate da occasioni quotidiane o da fatti storici.
Considerato modestamente da Amerio «soltanto un centone di cose disparate, incoerenti e improvvise», costituisce in realtà una sorta di autobiografia intellettuale dell’autore di Iota unum.
Il lettore può visitare così il laboratorio speculativo quotidiano nel quale il grande studioso cattolico si confronta con le tematiche più diverse, dalla storia alla letteratura, dalla filosofia alla cronaca, dal costume alla vita della Chiesa.
In questi pensieri profondi e mai banali, nati come esercizio privato e scritti con stile limpido, Amerio si rivela un osservatore acuto, originale, ironico e spesso sorridente della nostra modernità.
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