Papa Pio X - Cathopedia, l'enciclopedia cattolica
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San Pio X Papa | |
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[[File:{{{Stemma istituzione}}}|50px]] | |
al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto | |
battezzato | |
Santo | |
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Instaurare omnia in Christo | |
John Charles Arter, Ritratto di papa Pio X (inizio del XX secolo), olio su tela | |
Titolo | |
Incarichi attuali | |
Età alla morte | 79 anni |
Nascita | Riese 2 giugno 1835 |
Morte | Roma 20 agosto 1914 |
Sepoltura | Città del Vaticano, Basilica di San Pietro |
Conversione | |
Appartenenza | Diocesi di Treviso |
Vestizione | {{{V}}} |
Vestizione | [[{{{aVest}}}]] |
Professione religiosa | [[{{{aPR}}}]] |
Ordinato diacono | 27 febbraio 1858 |
Ordinazione presbiterale | {{{O}}} |
Ordinazione presbiterale | Castelfranco Veneto, 18 settembre 1858 da mons. Giovanni Antonio Farina |
Nominato Abate | {{{nominatoAB}}} |
Nominato amministratore apostolico | {{{nominatoAA}}} |
Nominato vescovo | 10 novembre 1884 da Leone XIII |
Nominato arcivescovo | {{{nominatoA}}} |
Nominato arcieparca | {{{nominatoAE}}} |
Nominato patriarca | {{{nominatoP}}} |
Nominato eparca | {{{nominatoE}}} |
Consacrazione vescovile | {{{C}}} |
Consacrazione vescovile | 16 novembre 1884 dal card. Lucido Maria Parocchi |
Elevazione ad Arcivescovo | {{{elevato}}} |
Elevazione a Patriarca | 15 giugno 1893 |
Elevazione ad Arcieparca | {{{arcieparca}}} |
Creazione a Cardinale |
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Creato Errore nell'espressione: operatore < inatteso. |
(vedi) |
Creato Cardinale |
12 giugno 1893 da Leone XIII (vedi) |
Deposto dal cardinalato | [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]] |
Dimissioni dal cardinalato | [[{{{aPdim}}}]] |
Cardinale per | 21 anni, 2 mesi e 8 giorni |
Cardinale per | |
Cardinale elettore | |
Creazione a pseudocardinale |
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Creazione a pseudocardinale |
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Eletto Antipapa | {{{antipapa}}} |
Consacrazione | {{{Consacrazione}}} |
Insediamento | {{{Insediamento}}} |
Fine pontificato | {{{Fine pontificato}}} |
Pseudocardinali creati | {{{Pseudocardinali creati}}} |
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Nomina a pseudocardinale annullata da | {{{Annullato da}}} |
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Successivo | {{{Successivo}}} |
Incarichi ricoperti prima dell'elezione |
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257° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
4 agosto 1903 Conclave del 1903 |
Consacrazione | 9 agosto 1903 |
Fine del pontificato |
20 agosto 1914 (per decesso) |
Durata del pontificato |
11 anni e 16 giorni |
Segretario | Giovanni Bressan |
Predecessore | papa Leone XIII |
Successore | papa Benedetto XV |
Extra | Encicliche Papa Pio X Anni di pontificato |
Cardinali | 50 creazioni in 7 concistori |
Proclamazioni | Venerabili Beati Santi |
Antipapi | {{{antipapi}}} |
Eventi | Nessun Giubileo indetto |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | {{{venerato da}}} |
Venerabile il | [[{{{aV}}}]] |
Beatificazione | 3 giugno 1951, da Pio XII |
Canonizzazione | 29 maggio 1954, da Pio XII |
Ricorrenza | 21 agosto |
Altre ricorrenze | 20 agosto (Novus Ordo Missae) |
Santuario principale | {{{santuario principale}}} |
Attributi | {{{attributi}}} |
Devozioni particolari | {{{devozioni}}} |
Patrono di | |
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Incoronazione | |
Investitura | |
Predecessore | |
Erede | |
Successore | |
Nome completo | {{{nome completo}}} |
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Onorificenze | |
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Nomi postumi | |
Altri titoli | |
Casa reale | {{{casa reale}}} |
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Padre | {{{padre}}} |
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Coniuge |
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Consorte di | |
Figli | |
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Motto reale | {{{motto reale}}} |
Firma | [[File:{{{firma}}}|150x150px]] |
Collegamenti esterni | |
Biografia su vatican.va (EN) Scheda su gcatholic.org (EN) Scheda su catholic-hierarchy.org (EN) Scheda su Salvador Miranda Scheda su santiebeati.it | |
Invito all'ascolto | |
Firma autografa | |
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San Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto (Riese, 2 giugno 1835; † Roma, 20 agosto 1914) è stato il 257º vescovo di Roma e papa italiano dal 1903 alla morte; è stato proclamato santo da Pio XII nel 1954.
Biografia
Le origini e la carriera ecclesiastica
Giuseppe Melchiorre Sarto nacque a Riese in provincia di Treviso secondo di dieci figli in una famiglia modesta: il padre Giovanni Battista Sarto (1792-1852) era fattore e la madre Margherita Sanson (1813-1894) sarta.
Giuseppe Sarto si distinse da molti suoi predecessori e successori proprio per il fatto che il suo cursus honorum fu esclusivamente pastorale senza alcun impegno presso la curia o nell'attività diplomatica della Santa Sede.
Ricevette la tonsura nel 1850 ed entrò nel seminario di Padova. Qui chiese di "frequentare il corso teologico universitario e non quello diocesano. La richiesta era legata al desiderio di poter studiare le lingue orientali, ma quando il Vescovo di Treviso - a cui la domanda fu inoltrata - dispose diversamente, senza recriminazioni, ne accettò la decisione"[1]. Fu ordinato sacerdote nel 1858, divenendo vicario della parrocchia di Tombolo. Nel 1867 fu nominato arciprete di Salzano e poi, nel 1875, canonico della cattedrale di Treviso, fungendo nel contempo da direttore spirituale nel seminario diocesano, esperienza della quale serberà sempre un ottimo ricordo.
Giuseppe Sarto fu nominato vescovo di Mantova il 10 novembre 1884 e poi ricoprì la carica di patriarca di Venezia. Il governo italiano rifiutò peraltro inizialmente il proprio exequatur, asserendo che la nomina del Patriarca di Venezia spettava al Re e che, inoltre, Sarto era stato scelto su pressione del governo dell'Impero Austro-Ungarico. Giuseppe Sarto dovette quindi attendere ben 18 mesi prima di poter assumere la guida pastorale del patriarcato di Venezia. Con la nomina a Patriarca egli ricevette pure la berretta cardinalizia nel concistoro del 12 giugno 1893. Fu eletto papa nel 1903.
Il conclave
Alla morte di Leone XIII il candidato più probabile al soglio di Pietro era considerato il Segretario di Stato Rampolla. All'apertura del conclave il 1º agosto 1903, la sorpresa: il cardinale Puzyna, arcivescovo di Cracovia, comunica che l'imperatore d'Austria-Ungheria Francesco Giuseppe, usando un suo antico privilegio quale "Re apostolico d'Ungheria", pone il veto all'elezione del cardinale Rampolla.
I motivi del veto sarebbero non soltanto politici, in particolare la vicinanza del Rampolla alla Francia e le idee più aperte di questo degnissimo porporato, eccellente diplomatico e uomo di governo, ma anche personali; il Rampolla quale Segretario di Stato avrebbe infatti cercato di influenzare Leone XIII a negare una sepoltura cristiana all'arciduca Rodolfo d'Asburgo-Lorena, suicidatosi durante i cosiddetti "fatti di Mayerling".
Malgrado l'indignazione di molti cardinali, la candidatura di Rampolla sfumò e i suffragi si orientarono sul Patriarca di Venezia, che fu eletto il 4 agosto e incoronato il 9. Prese il nome di Pio X in onore dei suoi predecessori. Scelse come motto del suo pontificato Instaurare omnia in Christo e lo attuò con coraggio e fermezza.
Una delle prime decisioni di Pio X fu proprio l'abolizione (con la costituzione apostolica Commissum nobis) del cosiddetto veto laicale, che spettava ad alcuni sovrani cattolici e a causa del quale egli era divenuto pontefice.
Il pontificato
Il nuovo Papa, consapevole di non avere alcuna esperienza diplomatica né una vera e propria formazione universitaria, seppe scegliere dei collaboratori competenti come il giovane cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta, di soli 38 anni, poliglotta e direttore della Pontificia Accademia Ecclesiastica, che fu nominato Segretario di Stato. Stante la propria inesperienza, Pio X lasciò a Merry del Val sostanzialmente campo libero nella conduzione della diplomazia vaticana.
Provenendo da una famiglia di origine popolare, egli rimase sempre semplice e umile. In Vaticano visse parcamente, assistito dalle sorelle, in un appartamento fatto allestire appositamente.
Più controversa la valutazione sul profilo politico del pontificato, la cui linea può essere caratterizzata essenzialmente come conservatrice, in particolare per la lotta ingaggiata contro il modernismo.
Fu tuttavia Pio X ad avviare la riforma del diritto canonico, che culminerà nel 1917 con la promulgazione del Codice di diritto canonico e a redigere il catechismo che porta il suo nome. Anche sul piano della gestione patrimoniale fu lui a unificare i redditi dell'obolo di San Pietro e quelli del patrimonio del Vaticano. Ma, soprattutto, riformò la Curia Romana con la costituzione Sapienti consilio del 29 giugno 1908, sopprimendo vari dicasteri divenuti inutili. Morì di crepacuore, a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. La morte lo colse mentre era intento a completare degli studi preparatori di un documento (poi abbandonato dai successori) relativo alle condizioni di liceità dell'esercizio del diritto di sciopero. Gli aspetti politici del suo pontificato non debbono far mettere in secondo piano quelli mistici: a lui si deve la concessione della Prima Comunione ai fanciulli.
La «questione francese»
Pio X ebbe a confrontarsi con il problema della separazione fra Stato e Chiesa, che emerse in Francia con l'entrata in vigore della legge del 9 dicembre 1905, nella quale si concentravano gli intenti fondamentali della politica anti-religiosa e massonica della terza Repubblica e in particolare del governo di Émile Combes. A partire dal 1880 si erano registrati in Francia una serie di provvedimenti anti-religiosi tendenti alla dissoluzione delle congregazioni religiose, di espulsione dei religiosi regolari: insegnanti, personale infermieristico ecc. Pio X si mostrò assai meno conciliante verso questa politica fortemente anti-clericale rispetto al proprio predecessore, malgrado la maggioranza dei vescovi francesi gli consigliasse di piegarsi alla nuova legge. La legge emanata dal governo francese il 9 dicembre 1905 segnò il culmine di una simile politica, decretando unilateralmente l'abrogazione delconcordato del 1801.
Pio X con l'enciclica Vehementer Nos del 11 febbraio 1906 e l'allocuzione concistoriale Gravissimum del 21 febbraio e l'enciclica Gravissimo Officii Munere del 10 agosto, proibì ogni attività collaborativa all'applicazione della nuova legge. L'ostilità del Pontefice alla nuova normativa francese compromise la creazione delle associations culturelles, previste dalla legge del 1905, alle quali avrebbe dovuto essere trasferito il patrimonio della Chiesa. Prendendo a pretesto tale opposizione lo Stato francese incamero gli ingenti beni immobili ecclesiastici. La situazione sarebbe mutata soltanto nel 1923 con la creazione delle "associations diocésaines".
Analoghe tensioni si registrarono con il Portogallo, dopo l'avvento in quel Paese, nel 1910 della repubblica guidata da gruppi di potere anticlericali massonici. Pio X rispose con l'enciclica Iamdudum.
Proprio nei primi giorni della prima guerra mondiale, Pio X morì, si dice, di crepacuore, il 20 agosto 1914. Si dice anche che in punto di morte abbia detto: "Verrà il Guerrone" ossia la Grande Guerra.
La venerazione
Pio X fu beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29 maggio 1954 durante il pontificato di Pio XII, la festa fu fissata al 3 settembre. Il calendario del Novus Ordo Missae la prevede il 21 agosto. Coloro che seguono il calendario antico lo festeggiano dunque il 3 settembre. La sua salma è tumulata all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano. È il patrono della Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Encicliche di Pio X
Elenco[2] delle encicliche di Pio X
- E Supremi (4 ottobre 1903): sulla restaurazione di tutte le cose in Cristo.
- Ad Diem Illum Laetissimum (2 febbraio 1904): sull'Immacolata Concezione di Maria.
- Iucunda Sane (12 marzo 1904): su Papa Gregorio Magno.
- Acerbo Nimis (15 aprile 1905): sull'insegnamento della dottrina cristiana.
- Il Fermo Proposito (11 giugno 1905): sull'istituzione e lo sviluppo dell'Azione Cattolica.
- Vehementer Nos (11 febbraio 1906): sulla laicismo (separazione tra Chiesa e Stato) in Francia.
- Tribus Circiter (5 aprile 1906): sui Mariaviti o Presbiteri mistici della Polonia.
- Pieni l'Animo (28 luglio 1906): sul clero in Italia.
- Gravissimo Officii Munere (10 agosto 1906): sulle associazioni di culto in Francia.
- Une Fois Encore (6 gennaio 1907): sulla separazione tra Chiesa e Stato.
- Pascendi Dominici Gregis (8 settembre 1907): sugli errori del Modernismo.
- Communium Rerum (21 aprile 1909): su Sant'Anselmo d'Aosta.
- Editae Saepe (26 maggio 1910): su San Carlo Borromeo.
- Iamdudum (24 maggio 1911): sulla legge del divorzio in Portogallo.
- Lacrimabili Statu (7 giugno 1912): sugli Indiani del Sud America.
- Singulari Quadam (24 settembre 1912): sulle organizzazioni dei lavoratori.
Concistori per la creazione di nuovi cardinali
Papa Pio X durante il suo pontificato ha creato 50 cardinali nel corso di 7 distinti concistori; 20 italiani; 2 austiaci; 6 spagnoli; 3 ungheresi; 1 brasiliano; 1 belga; 7 francesi; 2 statunitensi; 2 inglesi; 1 ceco; 1 olandese; 1 portoghese; 1 canadese; 2 tedeschi.
Onorificenze
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Gran Maestro dell'Ordine dello Speron d'oro |
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Gran Maestro dell'Ordine Piano |
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Gran Maestro dell'Ordine equestre di San Gregorio Magno |
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Gran Maestro dell'Ordine di San Silvestro papa |
Genealogia episcopale
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Hyacinthe Sigismond Gerdil
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.J.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Lucido Maria Parocchi
- Papa Pio X
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Mantova | Successore: | ![]() |
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Pietro Rota | 10 novembre 1884 - 15 giugno 1893 | Paolo Carlo Francesco Origo | I |
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Pietro Rota | {{{data}}} | Paolo Carlo Francesco Origo |
Predecessore: | Patriarca di Venezia | Successore: | ![]() |
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Domenico Agostini | 15 giugno 1893 - 4 agosto 1903 | Aristide Cavallari | I |
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III | |||
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Domenico Agostini | {{{data}}} | Aristide Cavallari |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Bernardo alle Terme Diocleziane | Successore: | ![]() |
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Francesco Battaglini | 15 giugno 1893 - 4 agosto 1903 | Emidio Taliani | I |
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Francesco Battaglini | {{{data}}} | Emidio Taliani |
Predecessore: | Prefetto della Sacra Congregazione del Sant'Uffizio | Successore: | ![]() |
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Angelo Amato | 1903-1914 | Giacomo dalla Chiesa | I |
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Angelo Amato | {{{data}}} | Giacomo dalla Chiesa |
Predecessore: | Prefetto della Congregazione per i Vescovi | Successore: | ![]() |
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? | 1903-1914 | Giacomo dalla Chiesa | I |
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? | {{{data}}} | Giacomo dalla Chiesa |
Predecessore: | Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme | Successore: | ![]() |
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Filippo Camassei | dal 1907 al 1914 | Giacomo dalla Chiesa | I |
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Filippo Camassei | {{{data}}} | Giacomo dalla Chiesa |
Predecessore: | Abate commendatario di Subiaco | Successore: | ![]() |
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Luigi Macchi (amministratore) |
29 marzo 1907 - 20 agosto 1914 | Papa Benedetto XV | I |
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Luigi Macchi (amministratore) |
{{{data}}} | Papa Benedetto XV |
Predecessore: | Papa | Successore: | ![]() |
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Papa Leone XIII | 4 agosto 1903 - 20 agosto 1914 | Papa Benedetto XV | I |
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Papa Leone XIII | {{{data}}} | Papa Benedetto XV |
Patriarchi di Venezia | ||
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XV secolo | 1 - San Lorenzo Giustiniani, C.R.S.A. (8 ottobre 1451 - 8 gennaio 1456) · 2 - Maffeo Contarini (1456 - 1460) · 3 - Andrea Bondimerio (Bonaimerio), O.S.A. (23 aprile 1460 - 6 agosto 1464) · 4 - Giorgio Correr (1464 - 1464) · 5 - Giovanni Barozzi (7 gennaio 1465 - 2 aprile 1466) · 6 - Maffeo Gherardi, O.S.B. (16 dicembre 1466 - 14 settembre 1492) · 7 - Tommaso Donato (1492 - 1504) | ![]() |
XVI secolo | 8 - Antonio Soriano, O.Cart. (1504 - 19 maggio 1508)· 9 - Lodovico Contarini (7 giugno 1508 - 16 novembre 1508) · 10 - Antonio Contarini (17 novembre 1508 - 7 novembre 1524) · 11 - Gerolamo Querini (1524 - 19 agosto 1554) · 12 - Pietro Francesco Contarini (1554 - 1554) · 13 - Vincenzo Diedo (1555 - 8 ottobre 1559) · 14 - Giovanni Trevisan (1560 - 5 agosto 1590) · 15 - Lorenzo Priuli (7 gennaio 1591 - 21 gennaio 1600) | |
XVII secolo | 16 - Matteo Zane (28 gennaio 1600 - 25 luglio 1605) · 17 - Francesco Vendramin (12 maggio 1608 - 7 ottobre 1619) · 18 - Giovanni Tiepolo (20 novembre 1619 - 7 maggio 1631) · 19 - Federico Baldissera Bartolomeo Cornaro (11 giugno 1631 - 13 giugno 1644) · 20 - Gianfrancesco Morosini (3 aprile 1644 - 5 agosto 1678) · 21 - Alvise Sagrede (3 ottobre 1678 - 13 settembre 1688) · 22 - Gianalberto Badoer (Badoaro) (27 settembre 1688 - 7 giugno 1706) | |
XVIII secolo | 23 - Pietro Barbarigo † (25 giugno 1706 - 1 maggio 1725) · 24 - Marco Gradenigo (11 giugno 1725 - 14 novembre 1734) · 25 - Francesco Antonio Correr, O.F.M. Cap. (1 dicembre - 17 maggio 1741) · 26 - Aloysius Foscari (3 giugno 1741 - 28 ottobre 1758) · 27 - Giovanni Bragadino (Bragadin) (27 novembre 1758 - 23 dicembre 1775) · 28 - Federico Maria Giovanelli (20 maggio 1776 - 10 gennaio 1800) | |
XIX secolo | 29 - Ludovico Flangini Giovanelli (23 dicembre 1801 - 29 febbraio 1804) · 30 - Nicolò Saverio Gamboni (24 agosto 1807 - 21 ottobre 1808) · 31 - Francesco Milesi (23 settembre 1816 - 18 settembre 1819) · 32 - Ján Krstitel Ladislav Pyrker (Pryker), O.Cist. (2 ottobre 1820 - 9 aprile 1827) · 33 - Giacomo Monico (9 aprile 1827 - 25 aprile 1851) · 34 - Giovanni Pietro Aurelio Mutti, O.S.B. (15 marzo 1852 - 9 aprile 1857) · 35 - Angelo Ramazzotti † (15 marzo 1858 - 24 settembre 1861) · 36 - Giuseppe Luigi Trevisanato (7 aprile 1862 - 28 aprile 1877) · 37 - Domenico Agostini (22 giugno 1877 - 31 dicembre 1891) · 38 - San Giuseppe Melchiorre Sarto † (15 giugno 1893 - 4 agosto 1903) | |
XX secolo | 39 - Aristide Cavallari (13 marto 1904 - 24 novembre 1914) · 40 - Pietro La Fontaine (5 marzo 1915 - 9 giugno 1935) · 41 - Adeodato Giovanni Piazza, O.C.D. (16 dicembre 1935 - 1 ottobre 1948) · 42 - Carlo Agostini (5 febbraio 1949 - 28 dicembre 1952) · 43 - Sant'Angelo Giuseppe Roncalli (15 gennaio 1953 - 28 ottobre 1958) · 44 - Giovanni Urbani (11 novembre 1958 - 17 settembre 1969) · 45 - Albino Luciani (15 dicembre 1969 - 26 agosto 1978) · 46 - Marco Cé (7 dicembre 1978 Appointed - 5 gennaio 2002) | |
XXI secolo | 47 - Angelo Scola (5 gennaio 2002 - 28 giugno 2011) · 48 - Francesco Moraglia (31 gennaio 2012 - in carica ) |
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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