Vangelo secondo Giovanni - Cathopedia, l'enciclopedia cattolica
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Vangelo secondo Giovanni | |
Il papiro P52[1] | |
Sigla biblica | Gv |
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Titolo originale | Κατά Ιωάννην Ευαγγέλιο |
Lingua originale | greco |
Autore | San Giovanni evangelista |
Datazione | entro la fine I secolo |
Ambientazione Geografica | Terra Santa |
Ambientazione Storica | I secolo |
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. | ||
Il Vangelo secondo Giovanni è uno dei quattro vangeli canonici, il quarto in base all'elencazione tradizionale.
Nella versione pervenutaci è scritto in greco. Secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi il testo ha avuto molteplici redazioni, l'ultima delle quali databile attorno al 100. La tradizione cristiana lo attribuisce a Giovanni, il "discepolo che Gesù amava". L'esegesi moderna preferisce tuttavia parlare di una redazione da parte di una "scuola giovannea" che faceva riferimento all'insegnamento dell'apostolo, operante a Efeso.
È composto da 21 capitoli e come gli altri vangeli narra il ministero di Gesù. Diversamente dagli altri tre vangeli, detti sinottici, il vangelo di Giovanni presenta numerose lacune e aggiunte proprie, con notevoli digressioni teologiche. In particolare Gesù viene identificato con il Logos divino, preesistente dalla formazione del mondo.
Note | |
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