ʿUthmān b. ʿAffān - Wikipedia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
ʿUthmān b. ʿAffān | |
---|---|
3º califfo del Califfato Rashidun | |
In carica | 644 – 656 |
Predecessore | ʿOmar ibn al-Khaṭṭāb |
Successore | ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib |
Nascita | La Mecca, 574 |
Morte | Medina, 17 giugno 656 |
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/71/Uthman.png)
‘Othmàn ibn ‘Affàn (in arabo عثمان بن عفَّان?, ʿUthmān b. ʿAffān) (La Mecca, 574 – Medina, 17 giugno 656) è stato il terzo califfo "ben guidato" islamico dal 644 fino al suo assassinio.
Genero di Maometto, figlio di ʿAffān ibn Abī l-ʿĀṣ e di Arwā bint Kurayz (a sua volta figlia di Umm al-Ḥakīm bint ʿAbd al-Muṭṭalib, zia paterna del profeta Maometto e forse gemella del padre del futuro Profeta, ʿAbd Allāh), ʿUthmān apparteneva al clan omayyade (Banū ʿAbd Shams) della tribù della Mecca dei B. Quraysh, uno dei clan più potenti e, all'inizio, maggiormente avversi alla predicazione dell'Islam da parte di Maometto, ma fu nondimeno uno dei primi convertiti e uno dei più importanti sāḥib del Profeta.
Di condizione agiata e di bell'aspetto, che egli amava sottolineare con abiti costosi e raffinati, ʿOthmān fu uno dei primissimi a convertirsi all'Islam, tanto da figurare tra i Dieci Benedetti, Ciò nonostante ebbe poche occasioni di svolgere un ruolo di rilievo nel corso della vita di Maometto, nonostante ne avesse sposato due figlie: Ruqayya (che gli generò ʿAbd Allāh, morto piccolo), e, dopo la morte di questa mentre avveniva lo scontro di Badr, Umm Kulthūm, che non riuscì invece a dargli figli.
Le due occasioni in cui ebbe occasione di mettersi in mostra furono quindi la Piccola Egira, cui partecipò con la moglie Ruqayya, e il suo positivo impegno diplomatico svolto a Mecca per tentare di risolvere la grave tensione venutasi a creare fra musulmani e Meccani pagani e che portò infine all'Accordo di al-Hudaybiyya.
Il suo carattere tutt'altro che aspro lo aiutò probabilmente a emergere come califfo designato nel corso della shura disposta da ʿUmar b. al-Khaṭṭāb, ma certo il motivo principale fu l'essersi dichiarato favorevole a non mutare alcunché della politica dei suoi due predecessori.
Secondo i cronisti musulmani il suo califfato è divisibile in due fasi: una prima di 6 anni positivi e un'altra di 6 anni negativi. Gli aspetti positivi sono riassumibili nella felice prosecuzione delle operazioni militari di conquista che giunsero a far percorrere agli eserciti musulmani il Nordafrica e nell'ancor più memorabile fissazione del testo coranico, il cui rasm fu fissato grazie a un ampio lavoro collettivo di recupero e controllo delle Rivelazioni susseguitesi negli anni.
Gli aspetti negativi di maggior rilievo sono sintetizzabili nell'accusa rivoltagli di nepotismo. In realtà la scelta di molti suoi parenti dipese dalla generale maggior qualità dei membri del suo clan: ricchi, esperti commercianti, in grado di leggere e scrivere ed esperti d'organizzazione, oltre che maggiormente affidabili e in grado di garantirgli solidi vincoli di sangue, con tutti gli annessi di solidarietà e di lealtà che questo comportava, in base alla legge comportamentale non scritta della muruwwa.
Contro di lui si formò uno schieramento di oppositori composto soprattutto di egiziani e kufani.
Un primo assedio di egiziani e kufani alla sua residenza califfale a Medina sembrò risolversi con un accordo ma, nel ritornare in patria, costoro intercettarono un messo califfale che avvertiva il governatore egiziano di procedere in modo cruento alla punizione di coloro che gli avrebbero consegnato la sua disposizione (fittizia) di dimissioni dal suo incarico.
Un nuovo assedio fu allora portato alla casa del califfo e un manipolo di congiurati appartenenti allo scisma Kharigita penetrò infine al suo interno e, nonostante un disperato tentativo della moglie Nāʿila bt. al-Farafiṣa di fermare a mani nude le armi degli assassini, uccise ʿOthmàn, mentre si dice questi stesse leggendo il Corano,[1] le cui pagine - inviate poi da Nāʿila a Muʿāwiya a Damasco per esortarlo alla vendetta del Califfo assassinato - furono perciò macchiate dal suo sangue.
Fu tanto pesante l'atmosfera di quella nottata, che non fu possibile ai seguaci del califfo seppellirlo accanto ai suoi due predecessori e al Profeta, costringendoli nottetempo a inumarlo nel cimitero medinese del al-Baqī.
Con la congiura e l'omicidio che ne derivò, si aprì la prima e più grave crisi (fitna) all'interno della Umma islamica, foriera del successivo dissidio, mai più composto, fra sciismo e sunnismo, oltre che della nascita dello scisma kharigita.
- Ṭabarī, Taʾrīkh al-rusul wa l-mulūk, Muhammad Abū l-Faḍl Ibrāhīm ed., 11 voll., Il Cairo, Dār al-maʿārif, 1969-77, vol. IV.
- Ibn Sa'd, al-Tabaqāt al-kubrā, Iḥsān ʿAbbās ed., 9 voll., Beirut, Dār Sādir, s.d., vol. II (pp. 61–77).
- (EN) Martin Hinds, The Murder of the Caliph 'Uthmân, in International Journal of Middle East Studies, vol. 3, n. 4, pp. 450–469, DOI:10.1017/S0020743800025216.
- Wilferd Madelung, The succession to Muḥammad: a study of the early Caliphate, Cambridge, Cambridge University Press, 1997, ISBN 0521561817.
- Claudio Lo Jacono, L'assassinio di ʿUt̲mān ibn ʿAffān nel Kitāb al-futūḥ di Ibn Aʿt̲am al-Kūfī, in Massimo Papa, Gian Maria Piccinelli, Deborah Scolart (a cura di), Il libro e la bilancia: studi in memoria di Francesco Castro, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2011, pp. 239-256, ISBN 978-88-495-2213-6.
- Dieci Benedetti
- Califfo
- ʿUmar b. al-Khaṭṭāb
- ʿĀʾisha bt. Abī Bakr
- Talha b. ʿUbayd Allāh
- al-Zubayr b. al-ʿAwwām
- ʿAlī b. Abī Ṭālib
- Kharigismo
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Othmàn ibn Affàn
Predecessore | Califfato dei Rashidun | Successore |
---|---|---|
ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb (634–644) | 644–656 | ʿAlī b. Abī Ṭālib (656–661) |
Elenco dei Sahaba | |
---|---|
Compagni del profeta Maometto: | |
ʿAbbād b. Bishr • ʿAbd Allāh b. al-ʿAbbās • ʿAbd Allāh b. ʿAbd al-Asad • ʿAbd Allāh b. al-Zubayr • ʿAbd Allāh b. ʿAmr b. al-ʿĀṣ • ʿAbd Allāh b. Hudhafa al-Sahmī • ʿAbd Allāh ibn Jaʿfar • ʿAbd Allāh b. Jahsh • ʿAbd Allāh b. Masʿūd • ʿAbd Allāh b. Salām • ʿAbd Allāh b. Rawāha • Abd Allah b. Sa'd ibn Abi Sarh • ʿAbd Allāh b. Ubayy • ʿAbd Allāh b. ʿUmar • ʿAbd Allāh b. Umm Maktūm • ʿAbd al-Rahmān b. Abī Bakr • ʿAbd al-Rahmān b. ʿAwf • Abd Ya Layl ibn 'Amr • Abū Ayyūb al-Anṣārī • Abū Bakr al-Ṣiddīq • Abū Dharr al-Ghifārī • Abu Dujana • Abu Fuhayra • Abu Hudhayfa ibn al-Mughira • Abu Hudhayfa ibn 'Utba • Abū Hurayra • Abū l-ʿĀṣ b. al-Rabīʿa • Abu Lubaba ibn 'Abd al-Mundhir • Abū Mūsā al-Ashʿarī • Abu Sufyan ibn Harb • Abū Sufyān b. al-Ḥārith • Abū l-Dardāʾ • Abū Hudhayfa b. ʿUtba • Abu Sa'id al-Khudri • Abu Talib ibn ʿAbd al-Muṭṭalib • Abū ʿUbayd b. Masʿūd al-Thaqafī • Abū ʿUbayda ibn al-Jarrāḥ • Abu Umama al-Bahili • ʿAdī b. Ḥātim • ʿĀʾisha bt. Abī Bakr • Akib ibn Usayd • al-ʿAbbās b. ʿAbd al-Muttalib • al-Aḥnaf b. Qays • Al-Qasim ibn Muhammad • al-ʿAlāʾ al-Ḥaḍramī • al-Bara' ibn Malik al-Ansari • ʿAlī ibn Abī Ṭālib • al-Walid ibn 'Uqba • Amina bint Wahb • ʿAmmār b. Yāsir • ʿAmr b. al-ʿĀṣ • ʿAmr b. al-Jamūq • Anas ibn Nadr • Anas b. Mālik • ʿAqīl b. Abī Ṭālib • al-Arqam ibn Abi l-Arqam • Arwa bint Kurayz •Ashāma b. Abjar • Asmāʾ bt. Abī Bakr • Asmāʾ bt. ʿUmays • ʿAwn b. Jaʿfar • al-Barāʾ b. Mālik al-Anṣārī • Bashīr b. Saʿd • Bilāl b. Rabāḥ • Bilāl b. al-Hārith • al-Ḍaḥḥāk b. Qays • Diḥya b. Khalīfa al-Kalbī • Ḍirār b. al-Azwar al-Asadī • Faḍl b. ʿAbbās • Fākhita bt. Abī Ṭālib • Fāṭima bint Asad • Fāṭima bt. Hizām • Fāṭima • Fayruz al-Daylami • Habib ibn Zayd al-Ansari • Habiba bint Ubayd Allah • Ḥafṣa bt. ʿUmar b. al-Khaṭṭāb • Hakim ibn Hizam • Ḥalīma al-Saʿdiyya (nutrice del Profeta) • Hamna bint Jahsh • Hamza b. ʿAbd al-Muṭṭalib • Hanzala ibn Abi Amir • Haritha bint al-Mu'ammil • al-Hasan ibn Ali • Hassan ibn Thabit • Hāshim b. ʿUtba • Ḥāṭib b. Abī Baltaʿa • Hishām b. al-ʿĀṣ • al-Hubab ibn al-Mundhir • Hudhayfa ibn al-Yaman • Hujr b. ʿAdī • al-Husayn ibn Ali • Ikrima ibn Abi Jahl • ʿIyāḍ ibn Ghanm • Jābir b. ʿAbd Allāh al-Anṣārī • Jaʿfar b. Abī Ṭālib • Julaybib • Jundub ibn Junada • Juwayriyya bint al-Harith • Ka'b ibn Zuhayr • Khabbāb ibn al-Aratt • Khadīja bt. Khuwaylid • Khālid b. Saʿīd • Khālid b. al-Walīd • Khawla bint Hakim • Khunays ibn Hudhayfa • Kumayl ibn Ziyad • Khuzaymat ibn Thabit • Layla bint al-Minhal • Lubāba bt. al-Ḥārith • Lubayna • Malik ibn Dinar • Malik al-Dar • Malik al-Ashtar • Malik ibn Nuwayra • Marya al-Qibtiyya • Maymuna bint al-Harith • Miqdād b. Aswad al-Kindī • Mu'adh ibn Jabal • Mu'awiya ibn Hudayj • Muʿāwiya b. Abī Sufyān • al-Mughīra b. Shuʿba • Muhammad ibn Abi Bakr • Muḥammad b. Abī Ḥudhayfa • Muḥammad b. Maslama • Muṣ'ab b. ʿUmayr • Muḥammad b. Jaʿfar • Muslim b. ʿAqīl • al-Muthannā b. Ḥāritha • al-Nahdiyya • Nawfal ibn Khuwaylid • Nu'aym ibn Mas'ud • al-Nuʿayman b. ʿAmr • al-Nu`mān b. Muqarrin • Nusayba bint Ka'b • al-Qaʿqāʿ b. ʿAmr • Qatada • Rab'ah ibn Umaya • Rabi'a ibn al-Harith • Rabi'a ibn Ka'b • Ramla bint Abi Sufyan • Rayhana bint Zayd • Rumaysa bt. Milḥān (Umm Sulaym) • Ruqayya • Saʿd b. al-Rabīʿ • Saʿd b. Abī Waqqāṣ • Saʿd b. Muʿādh • Saʿd b. ʿUbada • Safiyya bint 'Abd al-Muttalib • Safiyya bint Huyayy • Sahl ibn Hunayf • Sa'id ibn Amir al-Jumahi • Saʿīd b. Zayd • Salama Abu Hashim • Salim, mawla di Abu Hudhayfa • Salit ibn 'Amr 'Ala b. Hadrami • Salman al-Farsi • Sa'sa'a ibn Suhan • Sawda bint Zam'a • Shuja bin Wahab al-Asadi • Suhayb ibn Sinan (Suhayb al-Rumi) • Suhayl ibn ʿAmr • Suraqa ibn Malik • Thabit ibn Qays • Talha b. ʿUbayd Allāh • Tamim Abu Ruqayya • Tamim al-Dari • Thamim Ansari • Thumama ibn Uthal • al-Tufayl b. ʿAmr al-Dawsī • ʿUbāda b. al-Sāmit • ʿUbayda b. al-Hārith • Ubayy ibn Ka'b • Umama bint Abi l-'As ibn Rabi'a • ʿOmar ibn al-Khaṭṭāb • ʿUmar b. Saʿd • Umayr ibn Sa'd al-Ansari • Umayr ibn Wahb • Umm Ayman • Umm Hakim • Umm Kulthum bint 'Ali • Umm Kulthum bint Jarwila Khuzima • Umm Kulthūm • Umm Salama • Umm Sharik • Umm Ubays • Umm 'Umara Nusayba • Umm Waraqa • ʿUrwa b. al-Zubayr b. al-ʿAwwām • Uqba ibn 'Amir • ʿUrwa ibn Masʿūd • Usama ibn Zayd • Usayd b. Ḥuḍayr • 'Utba ibn Ghazwan • ʿUthmān b. ʿAffān • Uthman ibn Hunayf • Uthman ibn Maz'un • Wahb ibn ʿAbd Manaf • Wahshī ibn Ḥarb • Zayd b. al-Khaṭṭāb • Zayd al-Khayr • Zayd ibn Arqam • Zayd b. Ḥāritha • Zayd b. Thābit • Zaynab bt. ʿĀmir • Zaynab bint Ali • Zaynab bint Jahsh • Zaynab • Zaynab bint Khuzayma • Ziyād b. Abīhi • al-Zubayr b. al-ʿAwamm • Zuhra b. al-Ḥawiyya al-Tamīmī | ![]() |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 35779764 · ISNI (EN) 0000 0001 1757 9950 · CERL cnp00546590 · LCCN (EN) n81094980 · GND (DE) 119073765 · BNF (FR) cb15061698j (data) · J9U (EN, HE) 987007269445405171 |
---|