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Accordo di Dayton - Wikipedia

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Accordo di Dayton
La firma del trattato
Tipotrattato plurilaterale
ContestoGuerra in Bosnia ed Erzegovina
Firma14 dicembre 1995
LuogoDayton, Ohio, Stati Uniti
CondizioniRatifica dei firmatari
PartiStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Germania (bandiera) Germania
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Unione europea (bandiera) Unione europea
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina
Croazia (bandiera) Croazia
Firmatari originaliStati Uniti (bandiera) Bill Clinton
Germania (bandiera) Helmut Kohl
Regno Unito (bandiera) John Major
Jugoslavia (bandiera) Slobodan Milošević
Croazia (bandiera) Franjo Tuđman
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Alija Izetbegović
Firmatari successiviSlobodan Milošević
Alija Izetbegović
Franjo Tuđman
Bill Clinton
Jacques Chirac
John Major
Helmut Kohl e Viktor Stepanovič Černomyrdin
Ratificatori7
Lingueinglese, croato e serbo
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L'Accordo di Dayton (più precisamente l'Accordo Quadro Generale Per la Pace in Bosnia ed Erzegovina, in inglese: General Framework Agreement for Peace (GFAP)), anche conosciuto come Protocollo di Parigi, fu stipulato tra il 1° e il 21 novembre 1995 nella base aerea USAF Wright-Patterson di Dayton, Ohio (USA), con il quale ebbe termine la guerra in Bosnia ed Erzegovina.

Parteciparono ai colloqui di pace tutti i più importanti rappresentanti politici della regione: Slobodan Milošević, presidente della Jugoslavia e rappresentante degli interessi dei Serbo-bosniaci (Karadžić era assente), il presidente della Croazia Franjo Tuđman e il presidente della Bosnia Erzegovina Alija Izetbegović, accompagnato dal ministro degli esteri bosniaco Muhamed "Mo" Sacirbey. La conferenza di pace fu guidata dal mediatore statunitense Richard Holbrooke, assieme all'inviato speciale dell'Unione Europea Carl Bildt e al viceministro degli esteri della Federazione Russa Igor' Ivanov.

L'accordo (formalizzato a Parigi il 14 dicembre 1995) sanciva l'intangibilità delle frontiere, uguali ai confini fra le repubbliche federate della RSFJ, e prevedeva la creazione di due entità interne allo Stato di Bosnia Erzegovina: Federazione croato-musulmana, che detiene il 51% del territorio bosniaco (con 92 municipalità), e Repubblica Srpska (49% del territorio con 64 municipalità). L'accordo prevede il passaggio, o meglio il ritorno, della Slavonia Orientale alla Croazia, occupata fino alla fine della guerra dalle forze serbe.

Altra voce importante di questo accordo è la possibilità dei profughi di fare ritorno presso i propri paesi di origine. Vengono facilitate e privilegiate anche le possibilità di cooperazione tra gli stati che hanno sottoscritto l'accordo.

Il 14 giugno 1996 a Firenze (Italia), in applicazione dell’art. IV, Allegato I-B dell'accordo di Dayton, le parti hanno firmato l'accordo sul controllo armamenti sub-regionale finalizzato a limitare gli armamenti nell'area.[1]

Le due entità create sono dotate di poteri autonomi in vasti settori, ma sono inserite in una cornice statale unitaria. Alla Presidenza collegiale del Paese (che ricalca il modello della vecchia Jugoslavia del dopo Tito) siedono un serbo, un croato e un musulmano, che a turno, ogni otto mesi, si alternano nella carica di presidente (primus inter pares).

Particolarmente complessa fu la struttura legislativa scaturente: ciascuna entità è dotata di un parlamento locale: la Repubblica Serba di un'assemblea legislativa unicamerale, mentre la Federazione Croato-Musulmana di un organo bicamerale. A livello statale vengono invece eletti ogni quattro anni gli esponenti della Camera dei rappresentanti del parlamento, formata da 42 deputati, 28 eletti nella Federazione e 14 nella RS; infine della Camera dei popoli fanno parte 5 serbi, 5 croati e 5 musulmani.

  1. ^ OSCE - Accordo sul controllo armamenti sub-regionale (PDF), su osce.org. URL consultato il 4 gennaio 2022.

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Guerre jugoslave
Guerre
GuerreGuerra d'indipendenza croata · Guerra in Bosnia ed Erzegovina · Guerra del Kosovo
Conflitti minoriGuerra d'indipendenza slovena · Guerra croato-musulmana in Bosnia ed Erzegovina · Conflitto nella Repubblica di Macedonia del 2001
Avvenimenti
principali
1989Discorso del Gazimestan
1990Rivoluzione dei tronchi
1991Pasqua di sangue a Plitvica · Incidente di Borovo Selo · Massacro di Gospić · Accordi di Brioni · Battaglia per Vukovar · Massacro della Porcilaia · Massacro di Škabrnja · Assedio di Ragusa
1992Assedio di Sarajevo · Massacri nella Slavonia occidentale · Operazione Corridoio · Massacro di soldati jugoslavi a Sarajevo · Massacro di soldati jugoslavi a Tuzla · Massacro di Kazani · Tunnel di Sarajevo · Offensiva di Mitrovdan 1992 · Attacco all'altopiano di Miljevac · Accordo di Graz
1993Operazione Deny Flight · Massacro di Kravica · Operazione Maslenizza · Massacro di Zenica · Massacro di Budakovići · Operazione sacca Pocket
1994Massacri di Markale · Operazione Tigar 94 · Operazione Pauk · Patto di Washington
1995Operazione Lampo · Massacro della Kapija · Sblocco di Sarajevo · Massacro di Srebrenica · Operazione Tempesta · Operazione Una 95 · Operazione Deliberate Force · Accordo di Dayton
1998-1999Attacco a Prekaz · Battaglia di Junik · Crimini di guerra in Kosovo (Massacro di Račak · Massacro di Suva Reka · Massacro di Meja · Massacro di Podujevo · Massacro di Velika Kruša · Massacro di Izbica · Massacro di Ćuška · Massacro di Bela Crkva · Massacri di Drenica · Massacro di Gornje Obrinje · Massacro di Vučitrn · Attacco di Rahovec · Uccisioni di Klečka · Massacro del lago Radonjić · Uccisioni di Gnjilane · Massacro del bar Panda) · Operazione Allied Force · Operazione Allied Harbour · Battaglia per la Košara · Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite · Accordo di Kumanovo · Incidente di Pristina
Partecipanti
Principali partecipantiJugoslavia (bandiera) Jugoslavia · Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia (bandiera Serbia ·  Montenegro) · Croazia (bandiera) Croazia · Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina ·   Repubblica Serba · Repubblica Serba di Krajina · Repubblica Croata dell'Erzeg-Bosnia · Kosovo (bandiera) Kosovo
Altri partecipantiSlovenia (bandiera) Slovenia · Macedonia (bandiera) Macedonia · Repubblica della Bosnia Occidentale
Forze armate belligeranti Armata Popolare Jugoslava · Forze armate della RF Jugoslavia · Forze armate di Croazia · Consiglio di difesa croato · Armata della Bosnia ed Erzegovina · Esercito della Republika Srpska · Esercito della Repubblica Serba di Krajina · Difesa territoriale slovena · NATO
Paramilitari UÇK · UÇK macedone · Aquile Bianche · Guardia Volontaria Serba · Forze di Difesa Croate · Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Berretti verdi · Grecia (bandiera) Guardia Volontaria Greca
Fattori esterni ONU · Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti · Germania (bandiera) Germania · Italia (bandiera) Italia · Città del Vaticano (bandiera) Città del Vaticano · Austria (bandiera) Austria · Regno Unito (bandiera) Regno Unito · Francia (bandiera) Francia · Russia (bandiera) Russia · Canada (bandiera) Canada · Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita · Albania (bandiera) Albania · Grecia (bandiera) Grecia
Comandanti
Politici Ante Marković · Borisav Jović · Slobodan Milošević · Slovenia (bandiera) Milan Kučan · Slovenia (bandiera) Lojze Peterle · Slovenia (bandiera) Janez Janša · Croazia (bandiera) Franjo Tuđman · Croazia (bandiera) Stjepan Mesić · Mate Boban · Alija Izetbegović · Adil Zulfikarpašić · Haris Silajdžić · Radovan Karadžić · Milan Babić · Goran Hadžić · Milan Martić · Fikret Abdić · Ibrahim Rugova · Momir Bulatović · Milo Đukanović
Comandanti Veljko Kadijević · Ratko Mladić · Croazia (bandiera) Ante Gotovina · Croazia (bandiera) Ivica Rajić · Atif Dudaković · Dragoljub Ojdanić · Nebojša Pavlović · Leighton W. Smith, Jr. · Wesley Clark
ParamilitariNaser Orić · Vojislav Šešelj · Željko Ražnatović · Hashim Thaçi · Ramush Haradinaj

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Storia della Bosnia ed Erzegovina
AntichitàIlliri, Dalmazia romana
MedioevoMigrazioni slave, Banato di Bosnia, Regno di Bosnia, Bogomili
Dominio ottomanoEyalet di Rumelia, Eyalet di Bosnia, Vilayet di Bosnia
Amministrazione asburgicaAmministrazione austro-ungarica in Bosnia ed Erzegovina, Crisi bosniaca, Jugoslavismo, Mlada Bosna, Attentato di Sarajevo
Novecento jugoslavoRegno di Jugoslavia, Stato Indipendente di Croazia, Jugoslavia socialista, Repubblica Socialista di Bosnia ed Erzegovina
Bosnia ed Erzegovina indipendenteRepubblica di Bosnia ed Erzegovina, Guerra in Bosnia ed Erzegovina, Massacro di Srebrenica, Accordo di Dayton

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Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Politica della Bosnia ed Erzegovina
IstituzioniCostituzione · Accordo di Dayton · Consiglio per l'attuazione della pace · Alto rappresentante: Christian Schmidt · Presidenza: Željka Cvijanović (presidente di turno) · Denis Bećirović · Željko Komšić · Consiglio dei ministri (Governo Krišto) · Presidente del Consiglio dei ministri: Borjana Krišto · Assemblea parlamentare: Camera dei rappresentanti · Camera dei popoli · Adesione all'UE
FBiHParlamento: Camera dei rappresentanti · Camera dei popoli · Presidente: Marinko Čavara · Governo · Primo ministro: Fadil Novalić
RSAssemblea nazionale · Presidente: Milorad Dodik · Governo · Primo ministro: Radovan Višković
ElezioniGenerali 2010 · Generali 2014 · Generali 2018 · Generali 2022
SuddivisioniEntità: Federazione di Bosnia ed Erzegovina - Republika Srpska - Distretto di Brčko · Capitale: Sarajevo · Suddivisioni amministrative: Cantoni della Federazione di Bosnia ed Erzegovina - Regioni della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina - Comuni della Bosnia ed Erzegovina