it.wikipedia.org

Castello di Aci - Wikipedia

Castello di Aci
Ubicazione
StatoRegno di Sicilia
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneSicilia
CittàAci Castello
IndirizzoPiazza Castello 2, 95021 Aci Castello, Piazza Castello, 25 e Piazza Castello, 95021 Aci Castello
Coordinate37°33′15.12″N 15°08′58.29″E

Mappa di localizzazione: Italia

Castello di Aci

Informazioni generali
TipoFortezza medievale, Castello
Proprietario attualeComune di Aci Castello
VisitabileSi
Sito webCastello normanno del Comune di Acicastello
voci di architetture militari presenti su Wikipedia
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Il castello di Aci si trova ad Aci Castello, in provincia di Catania. La fortificazione, di incerta origine, fu il fulcro dello sviluppo del "territorio delle Aci" nel medioevo. Durante i Vespri siciliani, esso fu assoggettato alla signoria di Ruggero di Lauria, quindi in epoca aragonese fu di Giovanni di Sicilia, e infine degli Alagona, venendo più volte assediato. Attualmente è sede di un museo civico.

Il promontorio basaltico dove il castello sorge, è costituito da colate laviche sottomarine (pillow) che hanno un'età radiometrica di circa 500.000 anni dal presente[1]. La rupe basaltica è circondata da una colata lavica di epoca preistorica che nella storiografia del XIX secolo era stata attribuita in maniera errata all'eruzione del 1169[2]

Storicamente un primo castello fu edificato nel VII secolo (secondo altri nel VI secolo) dai bizantini su una preesistente fortificazione di periodo romano forse del 38 e chiamato Castrum Jacis e volto alla difesa della popolazione dalle scorrerie.

Nato dopo il Castello Ursino, è stato fortificato solo da e per gli Alagona. Il Kastron ed il Castrum di Aci vanno ricercati altrove.

Distrutta ed occupata la forte Taormina durante la conquista della Sicilia da parte del "Califfato musulmano", nell'estate del 902 l'emiro Ibrahim II stava per assaltare il castello di Aci, perciò la popolazione sicura della sconfitta preferì capitolare, pagare la jiziah e deporre le armi consegnandosi ai musulmani. Il paese fu lasciato intatto ma il castello e le fortificazioni vennero rase al suolo.

Nel X secolo sotto la dominazione araba il borgo fu chiamato 'Al-Yâg o Lî-Yâg, e fu un importante centro della Sicilia orientale, secondo lo storiografo Al-Muqaddasi. Forte e preminente rimase però l'impronta bizantina, tanto che lo scrittore Ibn al-Athir, nella sua opera Kamil 'at tawarikh, racconterà di Aci quale centro della resistenza[3].

Giunti i conquistatori normanni Roberto il Guiscardo e Ruggero d'Altavilla, verrà introdotto in tutta la regione il sistema feudale, con l’incastellamento, fra l'altro, proprio anche della fortezza di Aci; i vasti territori della Sicilia saranno quindi concessi a vescovi e cavalieri. In questo contesto, nel 1092 anche il castello di Aci ed il territorio circostante furono concessi all'abate e vescovo di Catania Angerio da Sant'Eufemia[4].

Chiamato Castrum Jatium, si trattò del primo atto riguardante la Terra di Aci, le cui pertinenze erano costituite dai territori degli attuali comuni di Aci Castello, Acireale, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Aci Bonaccorsi, Valverde (già "Aci Valverde"). Alla corte normanna di Ruggero, il geografo arabo Al-Idrisi descriverà nel suo Libro di Ruggero la terra di Aci come un territorio importante.

Il castello visto dal mare (foto inizi Novecento).

Il 17 agosto 1126 il vescovo abate Maurizio di Catania ricevette nel castello di Aci le reliquie di Sant'Agata, riportate in patria da Costantinopoli dai cavalieri fedeli Goselmo e Gisliberto[5]. All'interno di un ambiente che probabilmente era una piccola cappella, sono ancora visibili alcune tracce di un affresco che ricorda l'avvenimento.

Il 4 febbraio del 1169 si verificò in Sicilia orientale uno dei terremoti di Catania più funesti della storia della città, per questo in quella occasione parte della popolazione si spostò nella cosiddetta contrada "Aquilio", che sarebbe l'odierna zona di Anzalone, chiamata così forse dal console romano Manlio Aquilio, di cui si narra che nel 104 a.C. in questo posto egli sedò un tumulto di folla, e da cui essa prese il nome di Aci Aquilia; secondo altri, invece, il nome risalirebbe direttamente al periodo romano.

Il castello ritornò al demanio imperiale nel 1239, quando l'Imperatore Federico II di Svevia rimosse il vescovo Gualtiero di Palearia, volendo essere lui stesso il signore feudale di Catania, facendo costruire infatti proprio a partire da quell'anno il Castello Ursino[6].

Nel 1277 il borgo attorno al castello contava 1.200 abitanti («183 fuochi»).

Alla fine del XIII secolo, durante il breve periodo angioino, il castello passò di nuovo al vescovo di Catania. Durante i Vespri siciliani, a cui il borgo parteciperà, Federico III d'Aragona concesse l'"Università delle Aci" all'ammiraglio Ruggero di Lauria nel 1297. La concessione prevedeva che annualmente, il giorno di Sant'Agata, venisse pagato un canone di ben 30 once d'oro al vescovo di Catania, cosa che poi in effetti non avvenne. Perciò ci fu il riconoscimento ufficiale dell'Università di Aci, formata dalla fortezza e dal "territorio delle Aci" stesse. Dopo alcuni anni, quando Ruggero di Lauria passò con gli angioini contro la corte aragonese, il re Federico III fece espugnare il maniero, usando una torre mobile di legno chiamata "cicogna", ritornando così a riprendersi con la forza il castello per poi inserirlo nel demanio.

Nel 1320, sempre il re Federico III cedeva il territorio del castello di Aci (ormai di proprietà di Margherita di Lauria, discendente di Ruggero) a Blasco II Alagona al quale successe il figlio Artale I. Nel 1326 avvenne il saccheggio da parte delle truppe di Roberto d'Angiò comandate da Beltrando Del Balzo[7]. Nel 1329 il territorio di Aci fu nuovamente sconvolto da un terribile terremoto accompagnato da un'eruzione dell'Etna che ne investì una buona parte. Dalla nuova ricostruzione, stavolta più a nord, nasceva "Aquilia Nuova" (nucleo iniziale della futura Acireale), così chiamata per distinguersi dalla precedente, che fu detta da allora "la Vetere".

Nel 1353, il re Ludovico d'Aragona morì nel castello di Aci a soli 17 anni[8]. Nel 1354 il territorio di Aci fu devastato ed il castello espugnato dal maresciallo Niccolò Acciaiuoli, inviato in Sicilia da Luigi d'Angiò. Nel 1356 il governatore di Messina, Niccolò Cesareo, in seguito a dissidi con il condottiero Artale I Alagona, richiese rinforzi allo stesso Luigi d'Angiò, che inviò di nuovo il maresciallo Acciaiuoli: le truppe, assistite dal mare da ben cinque galee angioine, saccheggiarono nuovamente il territorio di Aci, assediando il castello; esse proseguirono quindi in direzione di Catania, cingendola d'assedio. Senonché Artale I Alagona riuscì comunque a respingere l'attacco e quindi contrattaccò con la flotta siciliana aragonese mettendo in fuga quella angioina. La battaglia navale, che si svolse fra la borgata marinara catanese di Ognina ed il castello di Aci, fu chiamata "lo scacco di Ognina" e segnò una svolta definitiva a favore degli aragonesi nella guerra dei Vespri siciliani.

Nel 1396, durante la rivolta anti-aragonese, Artale II Alagona insorse contro il re Martino il Giovane (nipote di Pietro IV d'Aragona), asserragliandosi nel castello e solo dopo un lungo assedio del re il castello fu espugnato. Si narra, infatti, che il monarca riuscì nell'impresa guastando il sistema di approvvigionamento idrico del castello, approfittando dell'assenza di Artale II stesso[9]. Nel 1398 sempre il re Martino il Giovane farà dichiarare dal Parlamento generale di Siracusa che «... le terre acesi dovevano restare in perpetuo nel regio demanio»[10], probabilmente per evitare che tornasse in mano ai baroni e favorendo così lo sviluppo dei tanti borghi che componevano l'Università delle Aci. Nel 1399 venne dato al territorio un privilegio di "esenzione dalla dogana".

Nel 1402, lo stesso re Martino il Giovane fece del castello la sua dimora, insieme alla seconda moglie Bianca di Navarra. Nel 1404 il borgo contava 2.400 abitanti.

Nel XV secolo la terra di Aci passerà di mano diverse volte, fino al 1530. Nel 1421 il viceré di Sicilia Ferdinando Velasquez acquisì per 10.000 fiorini il territorio del castello e quello del vicino Bosco d'Aci. Il territorio quindi venne rinfeudato con molto malcontento popolare. Nel 1422 per sedare il malcontento della popolazione, il Velasquez su ordine del re aragonese Alfonso il Magnanimo concesse la facoltà di organizzare una fiera senza dazi, chiamata la Fiera Franca, che ebbe notevole importanza. Dalla morte di don Velasquez (1434), la terra passerà all'infante di Spagna don Pietro e quindi ritornerà al re Alfonso (1437). Nel 1439 il castello e la sua università passeranno alla famiglia Platamone, ai Moncada, ai Requisens e poi nel 1468 ai baroni di Mastrantonio. Il 28 agosto 1528, gli abitanti offrirono all'imperatore Carlo V la somma di 20.000 fiorini, per rientrare nel Regio Demanio e riscattarsi dal potere baronale. L'imperatore accetterà l'offerta il 5 luglio 1530 concedendo il mero et misto impero[11], confermando inoltre la concessione della Fiera Franca. Nel sigillo della nuova universitas reale il castello di Aci fu il simbolo principale insieme ai faraglioni di Aci Trezza.

Il castello e la costa acese

Dalla metà del XVI secolo si perderà l'"Università di Aci": il castello sarà distinto di fatto da Aquilia Nuova e dai casali, che nel frattempo si renderanno indipendenti, verrà quindi destinato prima a caserma e poi a carcere. Nel 1647 il castello verrà ceduto da Filippo IV di Spagna, per 7500 scudi al duca Giovanni Andrea Massa. Subirà quindi i danni del Terremoto del Val di Noto dell'11 gennaio 1693. Rientrerà nel demanio comunale in epoca borbonica nel XIX secolo. Nello stesso secolo Giovanni Verga vi ambienterà la novella Le storie del Castello di Trezza[12]. Negli anni 1967-1969 verrà restaurato, e quindi dal 1985 è visitabile e sede di un Museo Civico.

Il castello sorge su un promontorio di roccia lavica, a picco sul mare blu cobalto ed inaccessibile tranne che attraverso una scalinata in muratura. Il ponte levatoio in legno che oggi non esiste più occupava parte della scalinata d'ingresso. Al centro della fortezza si trova il «donjon», la torre quadrangolare fulcro del maniero. Rimangono poche strutture superstiti: l'accesso che conserva i resti dell'impianto del ponte levatoio, il cortile dove si trova un piccolo orto botanico, diversi ambienti, fra cui quelli dove è accolto il museo e una cappella (secondo alcuni bizantina) ed un'ampia terrazza panoramica sul golfo antistante. Il 23 maggio 2012 il comune di Aci Castello ha scelto di intitolare a Jean Calogero (1922-2001), pittore di rilievo internazionale che con la sua arte ha fatto conoscere al mondo anche i paesaggi della Sicilia e in particolare del territorio di Aci Castello, una sala del Castello. La “Sala Jean Calogero”, già nota come la “Cappella bizantina”, ospiterà in permanenza i tre dipinti a olio “Riviera dei Ciclopi” (cm 120×95, 1967), “Aci Trezza” (cm 102×71, 1991) e “Aci Castello” (cm 60×130, 1967) donati dalla famiglia al Comune. I tre dipinti danno lustro al territorio, contribuendo a valorizzare ulteriormente il castello, sprigionando un nuovo impulso sotto il profilo culturale, pittorico e turistico.

Il museo civico allestito all'interno del castello consta di tre sezioni: mineralogia, paleontologia e archeologia.

  1. ^ xxxxx, Geological map of Etna volcano, 1:50,000 scale, in Ital.J.Geosci., vol. 130, DOI:10.3301/ijg.2011.15. URL consultato il 29 giugno 2017.
  2. ^ L'Etna nella Storia. Catalogo delle eruzioni dall'antichità alla fine del XVII secolo, Bologna University Pressª ed..
  3. ^ Citazione da ipaesaggi.it Archiviato il 14 maggio 2007 in Internet Archive.
  4. ^ Parla della concessione del castello di Aci la voce Angerio da S.Eufemia
  5. ^ Il viaggio dei due viene descritto dalla voce Sant'Agata
  6. ^ Cita la rimozione di Gualtiero di Palearia icastelli.it Archiviato il 10 febbraio 2005 in Internet Archive.
  7. ^ L'assalto angioino viene riportato in Cenni storici Archiviato il 18 dicembre 2014 in Internet Archive. a cura di Matteo Donato
  8. ^ Cita la morte presso il castello di Aci la voce Luigi d'Angiò
  9. ^ L'assalto al castello viene riportato da icastelli.it Archiviato il 10 febbraio 2005 in Internet Archive.
  10. ^ Citazione dal documento on-line Cenni storici sul blasone Archiviato il 19 settembre 2007 in Internet Archive. curata dal prof. Matteo Donato
  11. ^ Di mero et misto impero parla, fra gli altri, Cenni storici Archiviato il 18 dicembre 2014 in Internet Archive. a cura di Matteo Donato
  12. ^ da "Primavera e altri racconti" (1877). Ampi stralci della novella si trovano su Copia archiviata, su liberliber.it. URL consultato l'11 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2007).
  • Brocato D., Scarcella G., Castelli e luoghi fortificati della provincia di Catania, edito da Apt Catania, 2004.
  • Raccuglia S., Storia di Aci, ristampa, edito dalla Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1987.
  • Eugenio Magnano di San Lio, La Rocca di Aci. La storia e l’architettura, edizioni Caracol, 2021
  • "Castelli medievali di Sicilia: guida agli itinerari castellani dell'isola", Sicilia. Centro regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotografica, fotogrammetrica e audiovisiva dei Beni Culturali e Ambientali, Regione siciliana Editore. Assessorato dei beni culturali ambientali e della pubblica istruzione, 2001, 478 pagine.

V · D · M

Musei della Sicilia
AgrigentoAntiquarium di Monte Kronio · Museo archeologico regionale di Agrigento · Museo archeologico della Badia · Casa museo Carmelo Cammarata · Museo diocesano (Agrigento) · Museo civico della città di Naro
CaltanissettaAntiquarium iconografico · Museo archeologico regionale di Gela · Museo della civiltà contadina di Marianopoli · Museo diocesano di Caltanissetta · Museo mineralogico di Caltanissetta · Museo Tripisciano · Museo delle solfare di Trabia Tallarita · Museo regionale interdisciplinare di Caltanissetta
CataniaAntiquarium regionale del Teatro romano · Biblioteca e pinacoteca Zelantea · Casa museo Giovanni Verga · Città della scienza di Catania · Museo archeologico etneo · Museo civico al Castello di Aci · Museo civico al Castello Ursino · Museo Biscari · Museo civico archeologico Paolo Vagliasindi · Museo civico belliniano · Museo civico Gaetano Savasta · Museo del giocattolo · Musei civici Luigi Sturzo · Museo della ceramica (Caltagirone) · Museo diocesano · Museo di zoologia di Catania · Museo Emilio Greco (Catania) · Orto botanico di Catania · Museo dello sbarco in Sicilia · Museo di arte sacra (Misterbianco) · Museo di archeologia dell'Università di Catania · MacS · Museo paleontologico dell'Accademia Federiciana · Palazzo delle arti (Paternò)
EnnaMuseo Alessi · Museo archeologico regionale di Enna · Museo archeologico di Aidone · Museo bellico Belli Instrumentum · Museo archeologico regionale di Centuripe · Museo Musical Art 3M
MessinaAntiquarium di Francavilla di Sicilia · Antiquarium Domenico Ryolo · Fiumara d'arte · Museo regionale di Messina · Museo etnostorico Nello Cassata · Museo archeologico regionale eoliano · Museo del bosco (Caronia) · Parco letterario Salvatore Quasimodo · Museo civico di Castroreale · Pinacoteca di Santa Maria degli Angeli · Villa Piccolo · Orto botanico Pietro Castelli · Casa Cuseni · Palazzo Corvaja
PalermoArsenale di Palermo - Museo del mare · Collezione storica degli strumenti di fisica · Galleria d'arte moderna di Palermo · Museo archeologico regionale Antonino Salinas · Museo Mormino e pinacoteca · Museo d'arte contemporanea della Sicilia · Museo d'arte islamica (Palermo) · Museo aptico di Sicilia · Museo civico di Castelbuono · Museo del costume Raffaele Piraino · Museo del giocattolo Pietro Piraino · Museo diocesano (Palermo) · Museum - Osservatorio dell'arte in Sicilia · Museo diocesano (Monreale) · Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè · Museo Guttuso · Museo internazionale delle marionette · Museo Mandralisca · Museo Fra Giammaria da Tusa · Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro · Museo della radiologia · Museo del Risorgimento · Museo storico dei motori e dei meccanismi · Museo di zoologia Pietro Doderlein · Orto botanico di Palermo · Palazzo Abatellis · Palazzo Branciforte · Palazzo Riso · Palazzo Ziino · Stanze al Genio · Museo regionale di Terrasini · Museo euromediterraneo delle arti contemporanee · Museo del Risorgimento (Castelbuono) · Museo civico Nicola Barbato · Museo della casa contadina
RagusaMuseo archeologico ibleo · Museo archeologico regionale di Kamarina · Museo civico di storia naturale di Comiso · Museo dell'olio di Chiaramonte Gulfi
SiracusaIpogeo di piazza Duomo · Acquario tropicale di Siracusa · Museo archeologico regionale Paolo Orsi · Museo del mare · Museo del papiro · Museo di palazzo Bellomo · Museo aretuseo dei pupi · Museo archeologico Gabriele Judica · Museo dei viaggiatori in Sicilia · Casa Museo Antonino Uccello · Museo archeologico regionale di Lentini
TrapaniMuseo regionale Agostino Pepoli · Museo archeologico Baglio Anselmi · Museo del Satiro danzante · Museo degli arazzi fiamminghi · Museo garibaldino di Marsala · Museo civico Torre di Ligny · Museo civico selinuntino · Museo d'arte contemporanea di Gibellina · Museo civico di Mazara del Vallo · Museo diocesano (Mazara del Vallo) · Museo ornitologico (Mazara del Vallo) · Mirabilia Urbis (Mazara del Vallo) · Salerniana · Tonnara di Favignana · Museo d'arte sacra di Alcamo · Museo diocesano di Trapani · Museo d'arte contemporanea San Rocco · Museo del sale (Nubia) · Museo Whitaker · Museo comunale Antonio Cordici · Museo d'arte contemporanea di Alcamo · Museo degli strumenti musicali multietnici Fausto Cannone · Museo delle Trame Mediterranee · Museo archeologico di Pantelleria

V · D · M

Torri costiere della Sicilia
Torri della costa tirrenica sicilianaCastello di VeneticoVenetico · Castello di Milazzo · Castello di LipariLipari · Castello di OliveriOliveri · Torre di VinciguerraGioiosa Marea · Castello di PirainoPiraino · Castello di BroloBrolo · Castello di Capo d'OrlandoCapo d'Orlando · Castello di San MarcoSan Marco d'Alunzio · Castello di AcquedolciAcquedolci · Castello di CaroniaCaronia · Castello di SerravalleSanto Stefano di Camastra · Castello della Marina di TusaTusa · Castello di PollinaPollina · Castello di CefalùCefalù · Castello Sant'AngeloGibilmanna (Cefalù) · Castello di RoccellaCampofelice di Roccella · Castello di TerminiTermini Imerese · Castello di TrabiaTrabia · Castello di San NicolaSan Nicola l'Arena (Trabia) · San Michele di CampogrossoAltavilla Milicia · Castello di SolantoSanta Flavia · Torre Sant'Elia · Torre ZafferanoSanta Flavia · Torre MongerbinoBagheria · Castello di FicarazziFicarazzi · Castello a Mare · Torre di Monte PellegrinoMonte Pellegrino (Palermo) · Torre della tonnara di MondelloMondello (Palermo) · Torre di Isola delle Femmine (paese)Isola delle Femmine · Torre di Isola delle Femmine (isola)Isola delle Femmine · Torre UlisseCarini · Forte Trappeto di PartinicoTrappeto · Castello al MareCastellammare del Golfo · Torre della tonnara di CofanoCustonaci · Torre SaracenaBonagia · Castello normannoErice
Torri sul Mar di SiciliaCastello di TerraTrapani · Torre della ColombaraTrapani · Castello di FavignanaFavignana · Castello di MarsalaMarsala · Castello di MazaraMazara del Vallo · Torre di Porto PaloMenfi · Castello dei LunaSciacca · Castello PerolloSciacca · Castello di PoggiodianaRibera · Castello di SiculianaSiculiana · Torre del caricatoreAgrigento · Castello di MontechiaroPalma di Montechiaro · Castel Sant'Angelo · Castello di FalconaraButera · Torre di Manfria · Castelluccio di Gela · Castello di TerranovaGela · Torre CabreraMarina di Ragusa · Torre CabreraPozzallo
Torri della costa ionica siciliana (sud)Castello di CassibileCassibile (Siracusa) · Castello Maniace · Castello Eurialo · Castello di BelvedereBelvedere (Siracusa) · Castello SvevoAugusta · Castello di BrucoliBrucoli (Augusta) · Motta San CalogeroLentini
Torri della costa ionica siciliana (nord)Castello Ursino · Castello di Aci · Fortezza del Tocco · Torre ModòTorre Archirafi · Castello di Calatabiano · Castello di LauriaCastiglione · Castello di MolaCastelmola · Castello di Forza d'AgròForza d'Agrò · Castello di Sant'Alessio Siculo · Castello BelvedereFiumedinisi · Castello di ScalettaScaletta Zanclea · Castel GonzagaMessina · Castello del San SalvatoreMessina

V · D · M

Vespri siciliani
Eventi storiciRivolta dei Vespri · Communitas Siciliae · Guerre del Vespro · Assedio di Messina (1282) · Battaglia di Nicotera (1282) · Battaglia navale di Malta (1283) · Assedio di Trapani (1284) · Battaglia del golfo di Napoli (1284) · Battaglia di Les Formigues (1285) · Battaglia dei Conti (1287) · Trattato di Tarascona (1291) · Trattato di Anagni (1295) · Battaglia di Le Castella (1297) · Battaglia di Catanzaro (1297) · Assedio di Siracusa (1298) · Assedio di Trapani (1299) · Battaglia di Capo d'Orlando (1299) · Battaglia di Falconara (1299) · Pace di Caltabellotta (1302) · Pace di Catania (1347) · Scacco di Ognina (1356) · Trattato di Avignone (1372)
AragonesiPietro III · Costanza II di Sicilia · Alfonso III · Giacomo I di Sicilia · Federico III di Sicilia · Pietro II di Sicilia · Ludovico di Sicilia · Giovanni di Randazzo · Federico IV di Sicilia
AngioiniCarlo I · Carlo II · Filippo I di Taranto · Roberto · Giovanna I
PapiNiccolò III · Martino IV · Onorio IV · Niccolò IV · Celestino V · Bonifacio VIII · Giovanni XXII · Clemente VI · Gregorio XI
Altri sovrani europeiMichele VIII Paleologo · Filippo III di Francia · Filippo IV di Francia · Edoardo I d'Inghilterra
Altri personaggi storiciGualtiero di Caltagirone · Giovanni da Procida · Alaimo da Lentini · Macalda di Scaletta · Palmiero Abate · Enrico II di Ventimiglia · Ruggiero di Lauria · Carlo di Valois · Artale I Alagona · Blasco I Alagona · Blasco II Alagona · Matteo Palizzi
Luoghi legati ai VespriChiesa del Vespro · Castello di Aci · Castello Ursino · Castello di Sperlinga
Leggende e tradizioniDrouet · Antudo · Shibboleth · Dina e Clarenza · Gammazita · Pozzo di Gammazita · Castagno dei Cento Cavalli · Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit
Tutte le voci sui Vespri siciliani