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Defibrillatore - Wikipedia

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Il defibrillatore è un dispositivo che rileva, ed eventualmente riconosce, le alterazioni del ritmo cardiaco, ed eroga, se necessario e possibile, una scarica elettrica al cuore, definita defibrillazione, per ristabilirne la normale attività elettrica, mediante l’intervento di un generatore di impulsi[1].

Esempio di defibrillatore semiautomatico pubblico ad Oriolo Romano

Il primo defibrillatore portatile fu costruito in Irlanda del Nord da Frank Pantridge per un utilizzo soprattutto in ambiente extra-ospedaliero; il suo peso era di circa 50 kg, difficile da trasportare.

Lo scopo della defibrillazione è di annullare, con una forte corrente elettrica, l'attività elettrica del cuore attraverso la depolarizzazione simultanea di gran parte delle cellule del miocardio. I pacemaker naturali del cuore possono così riprendere la loro normale attività.

Si distringono due tipologie di scariche: monofasica e bifasica. La defibrillazione monofasica consiste nella somministrazione di un’unica fase di corrente che procede in una direzione, mentre la defibrillazione bifasica somministra due fasi elettriche di senso opposto in sequenza.[2]

La scarica bifasica si è dimostrata nettamente più efficace di quella monofasica.[2]

Diverse piastre per defibrillatore, a sinistra del tipo rigido, da abbinare al gel elettroconduttivo o alle piastre antiustione (visibili al centro), a destra le piastre adesive

Per eseguire la defibrillazione è necessario apporre degli elettrodi specifici e che per via della loro dimensione prendono il nome di piastre, queste possono essere di diverso tipo:

  • Rigide sono elementi rigidi riutilizzabili, muniti con una superficie conduttiva, un impugnatura e dei pulsanti per dare il consenso alla scarica elettrica, queste piastre per una migliore conduzione elettrica necessitano o l'uso del gel elettroconduttivo o l'uso delle piastre antiustione.
  • Adesive sono piastre monouso e adesive, che vanno applicate all'occorrenza

Esistono principalmente due tipologie di defibrillatori: quelli impiantabili nell'organismo, che hanno funzionamento automatico, e quelli esterni, che possono avere funzionamento manuale o semiautomatico.

Il defibrillatore impiantabile, o ICD, rileva l'attività elettrica del cuore, discriminando in maniera autonoma tra aritmie sopraventricolari e aritmie ventricolari, e genera piccoli impulsi elettrici che possono eseguire una defibrillazione o fornire una stimolazione cardiaca fisiologica.

I defibrillatori manuali sono usati da personale sanitario addestrato, ed erogano la scarica elettrica sotto comando dell'operatore, che può valutare attraverso un monitor il tracciato elettrocardiografico e regolarne l'energia (in Joule).

I defibrillatori semiautomatici (il cosiddetto DAE) sono in grado di analizzare e riconoscere automaticamente il segnale elettrocardiografico, e permettono l’erogazione della scarica sotto comando di un operatore unicamente quando viene riconosciuto un ritmo defibrillabile.

  1. ^ defibrillatore, in Dizionario di medicina, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  2. ^ a b Barbara Aelhert, ACLS. Trattamento avanzato dell’emergenza cardiorespiratoria., Quinta edizione, Edra.