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Divisione Etna - Wikipedia

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Divisione "Etna"
Descrizione generale
Attiva1944 - 1945
NazioneRepubblica Sociale Italiana (bandiera) Repubblica Sociale Italiana
ServizioGuardia Nazionale Repubblicana
RuoloPolizia Militare
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
Comandanti
Degni di notaGiuseppe Volante
Simboli
Fregio della GNR
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La divisione Etna è stata un reparto della Guardia nazionale repubblicana della Repubblica sociale italiana, creato attraverso la riunione delle unità contraeree e antiparacadutisti[1].

L'unità venne creata nell'agosto 1944 in seguito ad attriti con i comandi tedeschi, per raggruppare organicamente vari reparti fino ad allora autonomi in modo che venissero subordinati ad un generale, che avrebbe avuto un maggior peso rispetto agli ufficiali superiori nei rapporti con gli alleati tedeschi[1]. Un altro motivo era quello di sottrarre personale italiano all'accaparramento tramite arruolamenti forzati da parte di formazioni ausiliarie tedesche, come l'organizzazione Todt e la contraerea. Tra i reparti venne incluso anche il battaglione Fiamme Bianche, che era costituito da adolescenti. Al comando venne designato il generale Giuseppe Volante[1][2][3], che venne ucciso in un mitragliamento aereo il 2 gennaio 1945, al rientro a Brescia da una ispezione ai reparti[4]. Era prevista una seconda divisione analoga, denominata Vesuvio, che non venne però costituita.

Alla metà dell'aprile del 1945 la divisione costituì due gruppi di combattimento che vennero schierari in prima linea, uno in Lombardia sulla linea Sesia-Agogna e l'altra in Emilia tra Ferrara e Ravenna[1].

Durante la sua vita la divisione incorporò[1]:

  • varie compagnie autonome
  • I battaglione d'assalto Roma
  • II battaglione ciclisti d'assalto Venezia Giulia
  • III battaglione M d'assalto Pontida
  • Battaglione paracadutisti Mazzarini
  • Gruppo corazzato Leonessa
  • CXV battaglione M Montebello
  • XXIX battaglione M
  • I battaglione granatieri Ruggine
  • II battaglione controcarri Ruggine
  • III battaglione d'assalto Ruggine
  • Battaglione guardia del Duce
  • Reparto cavalleggeri
  • Legione M Tagliamento (dal 13 aprile 1945)
  • Battaglione Fiamme Bianche

Secondo altre fonti, il gruppo corazzato Leonessa rimase autonomo[5].

  1. ^ a b c d e L'organizzazione militare della RSI: sul finire della Seconda guerra mondiale - Giuseppe Rocco - GRECO & GRECO Editori - pagg. 177-179.
  2. ^ Generale Giuseppe Volante, su treccani.it.
  3. ^ Giuseppe Volante, su fondazionersi.org.
  4. ^ Giuseppe Volante - FondazioneRSI.
  5. ^ Le Forze Armate della RSI - Pier Paolo Battistelli, Andrea Molinari, p.123.
  • Le Forze Armate della RSI - Pier Paolo Battistelli, Andrea Molinari,
  • L'organizzazione militare della RSI: sul finire della Seconda guerra mondiale - Giuseppe Rocco - GRECO & GRECO Editori

V · D · M

Forze armate della Repubblica Sociale Italiana
Guardia Nazionale RepubblicanaGuardia Nazionale Repubblicana di Frontiera · Divisione Etna · Gruppo corazzato "Leonessa"
Esercito Nazionale Repubblicano1ª Divisione bersaglieri "Italia" · 2ª Divisione granatieri "Littorio" · 3ª Divisione fanteria di marina "San Marco" · 4ª Divisione alpina "Monterosa" · Reggimento alpini "Tagliamento" · Legione "Tagliamento" · Battaglione volontari di Sardegna "Giovanni Maria Angioy" · Gruppo corazzato "Leoncello" · Gruppo squadroni corazzati "San Giusto" · I Battaglione bersaglieri volontari "Benito Mussolini" · Raggruppamento "Cacciatori degli Appennini"
Aeronautica Nazionale Repubblicana1º Gruppo caccia "Asso di bastoni" · 2º Gruppo caccia "Gigi Tre Osei" · 3º Gruppo caccia "Francesco Baracca" · Gruppo Aerosiluranti "Buscaglia-Faggioni" · Squadriglia complementare d'allarme "Montefusco-Bonet" · ADAR
Marina Nazionale RepubblicanaNaviglio · Xª Flottiglia MAS · 1ª Divisione Atlantica Fucilieri di Marina · Divisione fanteria di marina Xª · Battaglione "Barbarigo"
Corpo di Polizia RepubblicanaLegione Autonoma Mobile Ettore Muti · Legione Arditi di Pubblica Sicurezza "Pietro Caruso" · Banda Carità
AltroBrigate Nere · Servizio Ausiliario Femminile · Battaglioni nebbiogeni del Baltico