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Donald Tusk - Wikipedia

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Donald Tusk

Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica di Polonia
In carica
Inizio mandato13 dicembre 2023
PresidenteAndrzej Duda
PredecessoreMateusz Morawiecki

Durata mandato16 novembre 2007 –
22 settembre 2014
PresidenteLech Kaczyński
Bronisław Komorowski
PredecessoreJarosław Kaczyński
SuccessoreEwa Kopacz

Presidente del Consiglio europeo
Durata mandato1º dicembre 2014 –
30 novembre 2019
PredecessoreHerman Van Rompuy
SuccessoreCharles Michel

Presidente del Consiglio dell'Unione europea
In carica
Inizio mandato1º gennaio 2025
PredecessoreViktor Orbán

Durata mandato1º luglio 2011 –
31 dicembre 2011
PredecessoreViktor Orbán
SuccessoreHelle Thorning-Schmidt

Presidente del Partito Popolare Europeo
Durata mandato21 novembre 2019 –
31 maggio 2022
PredecessoreJoseph Daul
SuccessoreManfred Weber

Leader di Piattaforma Civica
In carica
Inizio mandato3 luglio 2021
PredecessoreBorys Budka

Durata mandato1º giugno 2003 –
8 novembre 2014
PredecessoreMaciej Płażyński
SuccessoreEwa Kopacz

Dati generali
Partito politicoPiattaforma Civica
FirmaFirma di Donald Tusk

Donald Franciszek Tusk (AFI: [ˈdɔnalt fraɲˈt͡ɕiʂɛk 'tusk] · ascolta; Danzica, 22 aprile 1957) è un politico polacco, Presidente del Consiglio della Polonia dal 13 dicembre 2023. Ha ricoperto la medesima carica dal 2007 al 2014.

Precedentemente, è stato Presidente del Consiglio europeo dal 2014 al 2019 e, ancora, Primo ministro della Polonia dal 2007 al 2014. È attualmente presidente del partito Piattaforma Civica (in polacco Platforma Obywatelska, PO), di cui è anche cofondatore (2001), dopo esserlo già stato dal 2003 al 2014. Nel 2011 ha ottenuto un secondo mandato come Primo ministro ed è diventato il primo Primo ministro polacco uscente a essere riconfermato nell'incarico dal 1989[1]. È stato rieletto per la terza volta l'11 dicembre 2023.

Il 30 agosto 2014, il Consiglio europeo lo ha eletto a succedere a Herman Van Rompuy come suo presidente; il suo nuovo incarico ha avuto inizio il 1º dicembre 2014[2]. Il 9 marzo 2017 il Consiglio europeo lo ha rieletto fino al termine delle legislatura.[3] Il 21 novembre 2019 è stato eletto presidente del Partito Popolare Europeo.[4]

Donald Tusk appartiene alla minoranza slava dei casciubi, prevalentemente concentrata nella zona di Danzica, sua città natale.[5] Si è diplomato alla Scuola Superiore Mikołaj Kopernik (Niccolò Copernico) a Danzica nel 1976. Si è poi iscritto come studente di storia all'Università di Danzica, dove si è laureato nel 1980 con una tesi su Józef Piłsudski. All'università ha conosciuto la moglie Małgorzata, con la quale ha avuto due figli.[5]

La posizione politica di Tusk combina l'atlantismo, l'europeismo, un deciso sostegno all'economia di mercato, il liberalismo e un moderato conservatorismo[senza fonte].

Sin da giovane, Tusk fece ingresso nell'attività di opposizione contro il comunismo della Repubblica Popolare Polacca. Come studente di storia all'università di Danzica partecipò alla creazione del Comitato Studentesco di Solidarność, che fu fondato come reazione all'assassinio di Stanisław Pyjas da parte del Servizio di Sicurezza (la polizia segreta comunista) a Cracovia. Cooperò anche con Bogdan Borusewicz, uno dei leader di Solidarność. Fu il fondatore e uno dei primi capi dell'Associazione Studentesca Indipendente Polacca (poi NZS); diversi mesi dopo divenne capo di Solidarność alla Casa Editoriale Sea. Tusk si unì a Maciej Plazynski, collaborando con lui per sette anni.

Donald Tusk fu uno dei fondatori del Congresso Liberal-Democratico (Kongres Liberalno-Demokratyczny). Nel 1991 divenne Presidente del KLD, che alle elezioni autunnali ottenne 37 mandati alla camera bassa. Tusk divenne un membro del Parlamento. Durante una crisi di governo nel 1992, quando il Ministro degli Affari Interni Antoni Macierewicz rese pubbliche le collaborazioni segrete di Służba Bezpieczeństwa, Tusk sostenne un voto di sfiducia contro il governo di Olszewski. Il suo partito, insieme ad altri sette, nominò Hanna Suchocka alla carica di Primo ministro della Polonia.

Dopo la caduta del governo della Suchocka nel 1993, il suo partito non raggiunse la soglia del 5% necessaria per accedere al Parlamento. Nell'aprile 1994 Tusk divenne uno dei vice-presidenti dell'Unione della Libertà (Unia Wolnosci), formata dall'unione del KLD con l'Unione Democratica. Divenne senatore nel 1997 e sostenne la coalizione di Jerzy Buzek. Nel 2000, dopo aver perduto la presidenza dell'Unione della Libertà contro Bronisław Geremek, si dimise dal partito.

Il 24 gennaio 2001, insieme a Andrzej Olechowski e Maciej Płażyński, fondò la Piattaforma Civica (Platforma Obywatelska). Plazynski divenne presidente del partito; il 1º giugno 2003 Tusk assunse la carica di presidente del partito, che detiene ancora oggi.

Nel 2001 PO ottenne 65 mandati alla camera bassa, divenendo il maggiore partito di opposizione. Donald Tusk ha rappresentato le circoscrizioni di Gdynia-Słupsk (2001-2005) e Danzica (2005-2007). Tusk è stato uno dei molti vice-presidenti del Sejm (dal 2001 al 2005), la camera bassa del Parlamento polacco.

Fu il candidato di Piattaforma Civica in occasione delle elezioni presidenziali del 2005; fu sconfitto al secondo turno (a 54% contro 46%) da Lech Kaczyński.

Donald Tusk con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2011
Donald Tusk con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso nel 2014
Donald Tusk nel 2014.

Alle elezioni parlamentari del 2007 ottenne più di 534.000 voti nel collegio di Varsavia, che rappresentano il miglior risultato individuale della storia elettorale della Terza Repubblica polacca. La sua Piattaforma Civica vinse le elezioni con il 41% dei voti. Tusk fu designato ufficialmente come Primo Ministro il 9 novembre e assunse effettivamente la carica il 16 novembre. Il suo governo ottenne la fiducia parlamentare al Sejm il 24 novembre 2007.

Il 10 ottobre 2011 Tusk ha ottenuto un secondo mandato a seguito delle elezioni parlamentari del 2011[6]. Si è trattato dell'unico caso di riconferma di un primo ministro uscente in Polonia dopo il 1989[1].

Dal 1º luglio al 31 dicembre 2011 il governo Tusk ha presieduto il Consiglio dell'Unione europea. È stato il primo governo polacco a ricoprire la presidenza semestrale del Consiglio[1]. Il bilancio della presidenza in sé è stato ritenuto discreto dagli osservatori, nonostante le gravi difficoltà vissute dall'Unione europea durante il suo svolgimento[1].

Donald Tusk in una conferenza stampa, a seguito di un Consiglio Europeo, con Jean-Claude Juncker.

Il 30 agosto 2014 il Consiglio europeo lo ha eletto a succedere a Herman Van Rompuy come suo presidente e come presidente del Vertice euro; ha assunto entrambi gli incarichi a partire dal 1º dicembre 2014[2][7]. Il 9 marzo 2017 è stato riconfermato per un altro mandato di due anni e mezzo[8].

Il 2 luglio 2019 annuncia che il Consiglio europeo designa Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione europea.

Il 3 luglio del 2021 ha ripreso la guida del suo partito Piattaforma Civica in Polonia, in vista della campagna elettorale per le elezioni del 2023[9], dichiarando "Sono tornato per sconfiggere il male provocato alla Polonia dal governo di Jarosław Kaczyński"[10].

Il 15 ottobre 2023 vince le elezioni in Polonia con la sua coalizione: il partito Diritto e Giustizia, pur confermandosi primo partito, non ha la maggioranza necessaria da formare un governo. Questa vittoria lo può riportare al governo e fargli formare un nuovo esecutivo.[11][12][13]

Questo nonostante il partito nazionalista "Diritto e Giustizia" (Pis) guidato da Jaroslaw Kaczynski sia arrivato primo, con il 35,38% dei voti, seguito dall'alleanza elettorale europeista "Coalizione Civica" (Ko) di Tusk, che ha ottenuto il 30,70%.

L'alleanza di centro "Terza Via" ha ottenuto il 14,40% mentre il partito social-democratico "Nuova Sinistra", altro partner di Tusk, l'8,61%.

L'11 dicembre, dopo che il Sejm ha sfiduciato il terzo esecutivo di Morawiecki, Tusk è stato rieletto Primo ministro con 248 voti.[14]

Donald Tusk ha sposato Małgorzata Sochacka nel 1978. Hanno due figli: un figlio, Michał e una figlia, Katarzyna.

Tusk appartiene alla minoranza kashubiana in Polonia. In un'intervista al quotidiano israeliano Haaretz nel dicembre 2008, Tusk ha paragonato la propria storia familiare all'esperienza ebraica, descrivendo la minoranza kashubiana come un popolo che, "come gli ebrei, sono nati e vivono in zone di confine e sono sospettati da parte dei nazisti e dei comunisti di essere sleali".[15]

Il 12 dicembre 2019, Tusk ha pubblicato il suo libro di memorie Szczerze ("Onestamente"), basato sul suo mandato quinquennale come presidente del Consiglio europeo, che è diventato un bestseller in Polonia.

Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Croce della Terra Mariana (Estonia) - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia dell'Ordine presidenziale della Luce (Georgia) - nastrino per uniforme ordinaria

Gran Cordone dell'Ordine del Sole Nascente (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria

Gran Croce dell'Ordine del Sole del Perù (Perù) - nastrino per uniforme ordinaria

Gran Croce dell'Ordine reale norvegese al merito (Norvegia) - nastrino per uniforme ordinaria

Membro di I Classe dell'Ordine di Jaroslav il Saggio (Ucraina) - nastrino per uniforme ordinaria

  1. ^ a b c d (EN) Simon Taylor, A frustrating six months in charge, su politico.eu, Politico, 12 aprile 2014. URL consultato il 10 settembre 2018 (archiviato il 6 luglio 2018).
  2. ^ a b (EN) Donald Tusk elected European Council President and Federica Mogherini appointed as new EU High Representative
  3. ^ Ue, Donald Tusk riconfermato alla presidenza del Consiglio europeo
  4. ^ Donald Tusk è il nuovo presidente del Partito Popolare europeo, il principale partito europeo di centrodestra, su Il Post, 20 novembre 2019. URL consultato il 30 novembre 2019.
  5. ^ a b "Europa orientale ha grande energia per Ue": Donald Tusk, l'alleato di Merkel guida il Consiglio Ue, Rainews.it, 30 agosto 2014. URL consultato il 31 agosto 2013.
  6. ^ Tusk eletto per un secondo mandato, su internazionale.it, Internazionale, 10 ottobre 2011. URL consultato il 7 gennaio 2012.
  7. ^ Nomine Ue, Renzi la spunta: Mogherini è Alto Rappresentante agli esteri, su la Repubblica, 30 agosto 2014. URL consultato il 1º ottobre 2023.
  8. ^ Marco Bresolin, Tusk resta presidente Ue. Varsavia blocca il vertice, su lastampa.it, La Stampa, 10 marzo 2017 (modificato il 18 marzo 2017). URL consultato il 22 luglio 2017.
  9. ^ Polonia, Donald Tusk torna alla politica nazionale per sfidare destra ultraconservatrice. In vista cambio al vertice nel PPE - Eunews, su www.eunews.it, 5 luglio 2021. URL consultato il 1º ottobre 2023.
  10. ^ Polonia: Tusk torna alla guida del suo partito, su Agenzia ANSA, 3 luglio 2021. URL consultato il 1º ottobre 2023.
  11. ^ Exit poll in Polonia, avanti l'opposizione unita. Tusk: "Nuova era", su euronews, 16 ottobre 2023. URL consultato il 16 ottobre 2023.
  12. ^ Polonia, i risultati delle elezioni confermano: vince la coalizione europeista di Tusk, su la Repubblica, 17 ottobre 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  13. ^ Polish Parliamentary Elections 2023, su Commissione elettorale nazionale polacca, 17 ottobre 2023. URL consultato il 17 ottobre 2023.
  14. ^ Tusk eletto nuovo premier della Polonia: «Scacceremo l’oscurità e aggiusteremo il Paese», su corriere.it.
  15. ^ (EN) Polish PM: There is no Polish culture without Jewish culture, in Haaretz, dicembre 2008. URL consultato il 4 april 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2010).
  16. ^ Maarjamaa Risti I klassi teenetemärk, serial 1115
  17. ^ Tusk otrzymał "Słońce Peru", choć nie zasłużył
  18. ^ Årsberetningen for 2012 for Det kongelige hoff, su kongehuset.no. URL consultato il 31 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2020).
Predecessore Presidente del Consiglio europeo Successore
Herman Van Rompuy 1º dicembre 2014 - 30 novembre 2019 Charles Michel
Predecessore Primo ministro della Polonia Successore
Jarosław Kaczyński 16 novembre 2007 - 22 settembre 2014 Ewa Kopacz I
Mateusz Morawiecki dal 13 dicembre 2023 in carica II
Predecessore Leader di Piattaforma Civica Successore
Maciej Płażyński 1º giugno 2003 - 8 novembre 2014 Ewa Kopacz I
Borys Budka dal 3 luglio 2021 in carica II

V · D · M

Consiglio europeo
Europa (bandiera) Costa (presidente del Consiglio europeo) · Europa (bandiera) von der Leyen (presidente della Commissione europea)
Austria (bandiera) Schallenberg (Austria) · Belgio (bandiera) De Croo (Belgio) · Bulgaria (bandiera) Zhelyazkov (Bulgaria) · Cipro (bandiera) Christodoulidīs (Cipro) · Croazia (bandiera) Plenković (Croazia) · Danimarca (bandiera) Frederiksen (Danimarca) · Estonia (bandiera) Michal (Estonia) · Finlandia (bandiera) Orpo (Finlandia) · Francia (bandiera) Macron (Francia) · Germania (bandiera) Scholz (Germania) · Grecia (bandiera) Mītsotakīs (Grecia) · Irlanda (bandiera) Martin (Irlanda) · Italia (bandiera) Meloni (Italia) · Lettonia (bandiera) Siliņa (Lettonia) · Lituania (bandiera) Nausėda (Lituania) · Lussemburgo (bandiera) Frieden (Lussemburgo) · Malta (bandiera) Abela (Malta) · Paesi Bassi (bandiera) Schoof (Paesi Bassi) · Polonia (bandiera) Tusk (Polonia) · Portogallo (bandiera) Montenegro (Portogallo) · Rep. Ceca (bandiera) Fiala (Rep. Ceca) · Romania (bandiera) Iohannis (Romania) · Slovacchia (bandiera) Fico (Slovacchia) · Slovenia (bandiera) Golob (Slovenia) · Spagna (bandiera) Sánchez (Spagna) · Svezia (bandiera) Kristersson (Svezia) · Ungheria (bandiera) Orbán (Ungheria)
Lista delle riunioni · Segretario generale del Consiglio dell'Unione europea · Palazzo Justus Lipsius · Palazzo Europa · Vertice euro · Portale Unione europea

V · D · M

Polonia (bandiera) Capi di governo della Polonia
Regno di Polonia
(1916-1918)
Presidente dei ministri
Jan Kucharzewski · Antoni Ponikowski · Jan Kanty Steczkowski · Jan Kucharzewski · Józef Świeżyński · Władysław WróblewskiLogo utilizzato dalle istituzioni del governo polacco
Governo popolare polacco temporaneo
(1918)
Presidente dei ministri
Ignacy Daszyński · Ignacy Daszyński
Seconda Repubblica di Polonia
(1918–1939)
Presidente dei ministri (fino al 1921)
Presidenti del Consiglio dei ministri (dal 1921)
Jędrzej Moraczewski · Ignacy Jan Paderewski · Leopold Skulski · Władysław Grabski · Wincenty Witos · Antoni Ponikowski · Antoni Ponikowski · Artur Śliwiński · Julian Nowak · Władysław Sikorski · Wincenty Witos · Władysław Grabski · Aleksander Skrzyński · Wincenty Witos · Kazimierz Bartel · Kazimierz Bartel · Kazimierz Bartel · Józef Piłsudski · Kazimierz Bartel · Kazimierz Świtalski · Kazimierz Bartel · Walery Sławek · Józef Piłsudski · Walery Sławek · Aleksander Prystor · Janusz Jędrzejewicz · Leon Kozłowski · Walery Sławek · Marian Zyndram-Kościałkowski · Felicjan Sławoj Składkowski
Governo in esilio della Polonia
(1939–1990)
Presidenti del Consiglio dei ministri
Władysław Sikorski · Władysław Sikorski · Stanisław Mikołajczyk · Tomasz Arciszewski · Tadeusz Komorowski · Tadeusz Tomaszewski · Roman Odzierzyński · Jerzy Hryniewski · Stanisław Mackiewicz · Hugon Hanke · Antoni Pająk · Aleksander Zawisza · Zygmunt Muchniewski · Alfred Urbański · Kazimierz Sabbat · Edward Szczepanik
Repubblica Popolare di Polonia
(1944-1989)
Presidenti del Consiglio dei ministri
Edward Osóbka-Morawski · Edward Osóbka-Morawski · Edward Osóbka-Morawski · Józef Cyrankiewicz · Bolesław Bierut · Józef Cyrankiewicz · Józef Cyrankiewicz · Józef Cyrankiewicz · Józef Cyrankiewicz · Piotr Jaroszewicz · Piotr Jaroszewicz · Piotr Jaroszewicz · Edward Babiuch · Józef Pińkowski · Wojciech Jaruzelski · Zbigniew Messner · Mieczysław Rakowski · Czesław Kiszczak · Tadeusz Mazowiecki
Terza Repubblica Polacca
(dal 1989)
Presidenti del Consiglio dei ministri
Tadeusz Mazowiecki · Jan Bielecki · Jan Olszewski · Waldemar Pawlak · Hanna Suchocka · Waldemar Pawlak · Józef Oleksy · Włodzimierz Cimoszewicz · Jerzy Buzek · Leszek Miller · Marek Belka · Marek Belka · Kazimierz Marcinkiewicz · Jarosław Kaczyński · Donald Tusk · Ewa Kopacz · Beata Szydło · Mateusz Morawiecki · Donald Tusk

V · D · M

Unione europea (bandiera) Presidenti del Consiglio europeo e del Consiglio dell'Unione europea
Presidenti di turno del
Consiglio europeo
(1974-2009)
Francia (bandiera) Valéry Giscard d'Estaing (1974) · Irlanda (bandiera) Liam Cosgrave / Italia (bandiera) Aldo Moro (1975) · Lussemburgo (bandiera) Gaston Thorn / Paesi Bassi (bandiera) Joop den Uyl (1976) · Regno Unito (bandiera) James Callaghan / Belgio (bandiera) Leo Tindemans (1977) · Danimarca (bandiera) Anker Jørgensen / Germania (bandiera) Helmut Schmidt (1978) · Francia (bandiera) Valéry Giscard d'Estaing / Irlanda (bandiera) Jack Lynch e Charles Haughey (1979) · Italia (bandiera)Francesco Cossiga / Lussemburgo (bandiera) Pierre Werner (1980) · Paesi Bassi (bandiera) Dries van Agt / Regno Unito (bandiera) Margaret Thatcher (1981) · Belgio (bandiera) Wilfried Martens / Danimarca (bandiera) Anker Jørgensen e Poul Schlüter (1982) · Germania (bandiera) Helmut Kohl / Grecia (bandiera) Andreas Papandreou (1983) · Francia (bandiera) François Mitterrand / Irlanda (bandiera) Garret FitzGerald (1984) · Italia (bandiera) Bettino Craxi / Lussemburgo (bandiera) Jacques Santer (1985) · Paesi Bassi (bandiera) Ruud Lubbers / Regno Unito (bandiera) Margaret Thatcher (1986) · Belgio (bandiera) Wilfried Martens / Danimarca (bandiera) Poul Schlüter (1987) · Germania (bandiera) Helmut Kohl / Grecia (bandiera)Andreas Papandreou (1988) · Spagna (bandiera) Felipe González / Francia (bandiera) François Mitterrand (1989) · Irlanda (bandiera) Charles Haughey / Italia (bandiera) Giulio Andreotti (1990) · Lussemburgo (bandiera) Jacques Santer / Paesi Bassi (bandiera) Ruud Lubbers (1991) · Portogallo (bandiera) Aníbal Cavaco Silva / Regno Unito (bandiera) John Major (1992) · Danimarca (bandiera) Poul Schlüter e Poul Nyrup Rasmussen / Belgio (bandiera) Jean-Luc Dehaene (1993) · Grecia (bandiera) Andreas Papandreou / Germania (bandiera) Helmut Kohl (1994) · Francia (bandiera) François Mitterrand e Jacques Chirac / Spagna (bandiera) Felipe González (1995) · Italia (bandiera) Lamberto Dini e Romano Prodi / Irlanda (bandiera) John Bruton (1996) · Paesi Bassi (bandiera)Wim Kok / Lussemburgo (bandiera) Jean-Claude Juncker (1997) · Regno Unito (bandiera) Tony Blair / Austria (bandiera) Viktor Klima (1998) · Germania (bandiera) Gerhard Schröder / Finlandia (bandiera) Paavo Lipponen (1999) · Portogallo (bandiera) António Guterres / Francia (bandiera) Jacques Chirac e Lionel Jospin (2000) · Svezia (bandiera) Göran Persson / Belgio (bandiera) Guy Verhofstadt (2001) · Spagna (bandiera) José María Aznar / Danimarca (bandiera) Anders Fogh Rasmussen (2002) · Grecia (bandiera) Kōstas Sīmitīs / Italia (bandiera) Silvio Berlusconi (2003) · Irlanda (bandiera) Bertie Ahern / Paesi Bassi (bandiera) Jan Peter Balkenende (2004) · Lussemburgo (bandiera) Jean-Claude Juncker / Regno Unito (bandiera) Tony Blair (2005) · Austria (bandiera) Wolfgang Schüssel / Finlandia (bandiera) Matti Vanhanen (2006) · Germania (bandiera) Angela Merkel / Portogallo (bandiera) José Sócrates (2007) · Slovenia (bandiera) Janez Janša / Francia (bandiera) Nicolas Sarkozy (2008) · Rep. Ceca (bandiera) Mirek Topolánek e Jan Fischer / Svezia (bandiera) Fredrik Reinfeldt (2009)Consiglio europeo
Presidenti permanenti del
Consiglio europeo
(dal 2009)
Belgio (bandiera) Herman Van Rompuy (2009) · Polonia (bandiera) Donald Tusk (2014) · Belgio (bandiera) Charles Michel (2019) · Portogallo (bandiera) António Costa (2024)
Presidenti del
Consiglio dell'Unione europea
Spagna (bandiera) José Luis Rodríguez Zapatero / Belgio (bandiera) Yves Leterme (2010) · Ungheria (bandiera) Viktor Orbán / Polonia (bandiera) Donald Tusk (2011) · Danimarca (bandiera) Helle Thorning-Schmidt / Cipro (bandiera) Dīmītrīs Christofias (2012) · Irlanda (bandiera) Enda Kenny / Lituania (bandiera) Dalia Grybauskaitė (2013) · Grecia (bandiera) Antōnīs Samaras / Italia (bandiera) Matteo Renzi (2014) · Lettonia (bandiera) Laimdota Straujuma / Lussemburgo (bandiera) Xavier Bettel (2015) · Paesi Bassi (bandiera) Mark Rutte /Slovacchia (bandiera) Robert Fico (2016) · Malta (bandiera) Joseph Muscat / Estonia (bandiera) Jüri Ratas (2017) · Bulgaria (bandiera) Bojko Borisov / Austria (bandiera) Sebastian Kurz (2018) · Romania (bandiera) Klaus Iohannis / Finlandia (bandiera) Antti Rinne e Sanna Marin (2019) · Croazia (bandiera) Andrej Plenković / Germania (bandiera) Angela Merkel (2020) · Portogallo (bandiera) António Costa / Slovenia (bandiera) Janez Janša (2021) · Francia (bandiera) Emmanuel Macron / Rep. Ceca (bandiera) Petr Fiala (2022) · Svezia (bandiera) Ulf Kristersson / Spagna (bandiera) Pedro Sánchez (2023) · Belgio (bandiera) Alexander De Croo / Ungheria (bandiera) Viktor Orbán (2024) · Polonia (bandiera) Donald Tusk (2025)

V · D · M

Vincitori del Premio Carlo Magno
Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi (1950) · Hendrik Brugmans (1951) · Alcide De Gasperi (1952) · Jean Monnet (1953) · Konrad Adenauer (1954) · Sir Winston Leonard Spencer Churchill (1956) · Paul-Henri Spaak (1957) · Robert Schuman (1958) · George Catlett Marshall (1959) · Joseph Bech (1960) · Walter Hallstein (1961) · Edward Heath (1963) · Antonio Segni (1964) · Jens Otto Krag (1966) · Joseph Luns (1967) · Commissione europea (1969) · François Seydoux de Clausonne (1970) · Roy Jenkins (1972) · Salvador de Madariaga (1973) · Leo Tindemans (1976) · Walter Scheel (1977) · Kōnstantinos Karamanlīs (1978) · Emilio Colombo (1979) · Simone Veil (1981) · Juan Carlos I di Spagna (1982) · La popolazione del Lussemburgo (1986) · Henry Alfred Kissinger (1987) · François Mitterrand e Helmut Kohl (1988) · Frère Roger (1989) · Gyula Horn (1990) · Václav Havel (1991) · Jacques Delors (1992) · Felipe González Márquez (1993) · Gro Harlem Brundtland (1994) · Franz Vranitzky (1995) · Regina Beatrice dei Paesi Bassi (1996) · Roman Herzog (1997) · Bronisław Geremek (1998) · Tony Blair (1999) · Bill Clinton (2000) · György Konrád (2001) · L'Euro (2002) · Valéry Giscard d'Estaing (2003) · Pat Cox (2004) · Premio straordinario: Papa Giovanni Paolo II (2004) · Carlo Azeglio Ciampi (2005) · Jean-Claude Juncker (2006) · Javier Solana (2007) · Angela Merkel (2008) · Andrea Riccardi (2009) · Donald Tusk (2010) · Jean-Claude Trichet (2011) · Wolfgang Schäuble (2012) · Dalia Grybauskaitė (2013) · Herman Van Rompuy (2014) · Martin Schulz (2015) · Papa Francesco (2016) · Timothy Garton Ash (2017) · Emmanuel Macron (2018) · António Guterres (2019) · Klaus Iohannis (2020) · Svjatlana Cichanoŭskaja, Maryja Kalesnikava, Veranika Capkala (2022) · Volodymyr Zelens'kyj e il popolo ucraino (2023)

V · D · M

Unione europea (bandiera) Sistema politico dell'Unione europea Unione europea (bandiera)
Istituzioni
dell'Unione europea
Consiglio europeoPresidente del Consiglio europeo
Commissione europeaPresidente della Commissione europea · Segretariato generale della Commissione europea · Alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza · Ufficio europeo per la lotta antifrode · Eurostat · Servizio europeo per l'azione esterna · Scuola europea di amministrazione · Ufficio europeo per la selezione del personale · Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea
Consiglio
dell'Unione europea
Presidenza del Consiglio dell'Unione europea · Presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea · Segretariato generale del Consiglio dell'Unione europea · Comitato dei rappresentanti permanenti
Parlamento europeoPresidente del Parlamento europeo · Membri del Parlamento europeo · Elezioni europee · Gruppi politici al Parlamento europeo · Commissioni del Parlamento europeo · Partiti politici europei
Corte di giustizia dell'Unione europeaCorte di giustizia europea · Tribunale dell'Unione europea
Corte dei conti europeaCorte dei conti europea
Banca centrale europeaPresidente · Comitato esecutivo
Altri organismi
Organismi consultiviComitato economico e sociale europeo · Comitato europeo delle regioni
Organismi di controlloGarante europeo della protezione dei dati · Mediatore europeo
Organismi dotati
di personalità giuridica
istituiti con trattato
Gruppo BEIBanca europea per gli investimenti · Fondo europeo per gli investimenti · Istituto BEI
AltriIstituto universitario europeo · Meccanismo europeo di stabilità · Tribunale unificato dei brevetti
Organismi dotati
di personalità giuridica
istituiti con atto
di diritto derivato
Agenzie dell'Unione europea
Politica
Politica monetariaUnione economica e monetaria · Vertice euro · Eurogruppo
Politica agricolaPolitica agricola comune
Politica della pescaPolitica comune della pesca
Politica regionalePolitica regionale dell'Unione europea
Fondi strutturali
e di investimento europei
Fondo europeo di sviluppo regionale · Fondo sociale europeo Plus · Fondo di coesione · Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale · Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura
Politica energeticaStrategia energetica dell'Unione europea
Politica estera
e di sicurezza comune
Politica di sicurezza e di difesa comune · Cooperazione strutturata permanente · Fondo europeo della difesa · Allargamento dell'Unione europea · Politica europea di vicinato
Spazio di libertà,
sicurezza e giustizia
Carta dei diritti fondamentali · Cittadinanza dell'Unione europea · Passaporti dell'Unione europea · Acquis di Schengen
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