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Due anni dopo - Wikipedia

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Due anni dopo
album in studio
ArtistaFrancesco Guccini
Pubblicazionegennaio 1970
Durata41:15
Dischi1
Tracce12
GenereMusica d'autore
EtichettaEMI (3C064-17278)
ArrangiamentiGiorgio Vacchi
RegistrazioneStudi di Carlo Alberto Rossi a Milano nel novembre 1969
Velocità di rotazione33 giri
FormatiDisco in vinile di 30 cm[1]
Altri formatiStereo8, MC
Francesco Guccini - cronologia

Album precedente

(1967)

Album successivo

(1970)

Due anni dopo è il secondo album di Francesco Guccini, uscito nel 1970.

Sulla copertina del disco, in cui vi è una foto di Alberto Cappelli[2], continua a figurare semplicemente come "Francesco"[3].

Dall'album venne tratto il singolo a 45 giri Lui e lei/Due anni dopo, con i due brani in versione monofonica[4].

La canzone narra delle rivolte scoppiate a Praga, del giovane Jan Palach che si diede fuoco sulla piazza vecchia morendo tra le fiamme, e che Guccini paragona a Jan Hus, condannato al rogo 550 anni prima.[5]

Definito da Federico Pistone un valzer grottesco e feroce, il brano narra di una festa di compleanno, nemmeno nel giorno della ricorrenza ma spostata alla domenica vicina, in cui la festeggiata, che si aspettava qualche attenzione da un "lui" amato, lo vede invece baciare la sua migliore amica.[5]

Canzone in cui Guccini descrive la crisi del rapporto con la futura moglie Roberta - in seguito alla quale ed all'innamoramento per una sua allieva americana, Eloise Dunn (alla quale anni dopo dedicherà 100, Pennsylvania, ave), Guccini lascerà per sei mesi l'Italia (e Roberta) per gli Stati Uniti.[5]

Ispirandosi ad una poesia di Arthur Rimbaud dallo stesso titolo, descrive la morte del personaggio shakespeariano (Ophelia, nell'Amleto, si annega dopo essere impazzita). Questa canzone era già stata interpretata due anni prima dai Nomadi.[5]

Il brano, in cui il cantautore descrive quello che vede nelle osterie di Bologna, è stato considerato uno "spartiacque" da Paolo Talanca.[6]

Si tratta di una trasposizione in dialetto modenese degli stereotipi del blues degli schiavi afroamericani (il titolo stesso è una possibile traduzione dell'inglese blue, e significa il triste, ma il vocabolo nei dialetti emiliani ha anche la connotazione di incapace, poco atto allo scopo, di cattiva qualità). Gli stilemi del blues originale vengono ricondotti, quasi mai letteralmente ma in modo sostanzialmente corretto e fedele all'originale, agli elementi della cultura contadina e paesana: la primavera secondo il calendario, anche se fuori piove a dirotto; il non potere uscire a spasso con l'amata anche se è domenica perché non si ha il vestito nuovo (il vestito della festa, importantissimo nella tradizione popolare contadina); il padre dell'amata che chiede al protagonista quando si deciderà a sposarla; la madre dell'amata che gli comunica che lei l'ha lasciato per uno più ricco di lui (tér andéda via con un ch'al gh'à più sòld che mé, che significa eri andata via con uno che ha più soldi di me); e infine il protagonista che cammina da solo lungo la strada completamente bagnato come un pulcino per la pioggia.[7]

Della canzone esiste una versione, uscita sempre nel 1970, in genovese cantata da Michele.[5]

Lato A

Testi e musiche di Francesco Guccini.

  1. Lui e lei – 3:12
  2. Primavera di Praga – 3:38
  3. Giorno d'estate – 3:47
  4. Il compleanno – 3:31
  5. L'albero ed io – 2:54
  6. Due anni dopo – 3:43

Durata totale: 20:45

Lato B

Testi e musiche di Francesco Guccini.

  1. La verità – 3:21
  2. Per quando è tardi – 3:31
  3. Vedi cara – 4:58
  4. Ophelia – 2:26
  5. L'ubriaco – 2:33
  6. Al trist – 3:41

Durata totale: 20:30

  1. ^ Due anni dopo, su Discografia Nazionale della Musica Italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi. URL consultato il 20 gennaio 2024.
  2. ^ Due Anni Dopo, su books.google.it. URL consultato il 20 gennaio 2014.
  3. ^ Due Anni Dopo, su Francesco Guccini Official. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  4. ^ Lui e lei/Due anni dopo, su Discografia Nazionale della Musica Italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi. URL consultato il 20 gennaio 2024.
  5. ^ a b c d e Federico Pistone, Tutto Guccini: Il racconto di 161 canzoni, Arcana 2020.
  6. ^ Paolo Talanca, Fra la Via Emilia e il West. Francesco Guccini: le radici, i luoghi, la poetica, Hoepli, 2019.
  7. ^ Marco Aime, Tra i castagni dell'Appennino. Conversazioni con Francesco Guccini, UTET, 2014.

V · D · M

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