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Ehud Barak - Wikipedia

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Ehud Barak
אֵהוּד בָּרָק

Primo ministro di Israele
Durata mandato6 luglio 1999 –
7 marzo 2001
PresidenteEzer Weizman
Moshe Katsav
PredecessoreBenjamin Netanyahu
SuccessoreAriel Sharon

Ministro della difesa di Israele
Durata mandato18 giugno 2007 –
18 marzo 2013
Capo del governoEhud Olmert
Benjamin Netanyahu
PredecessoreAmir Peretz
SuccessoreMoshe Ya'alon

Durata mandato6 luglio 1999 –
7 marzo 2001
PredecessoreMoshe Arens
SuccessoreBinyamin Ben-Eliezer

Ministro degli affari esteri di Israele
Durata mandato22 novembre 1995 –
18 giugno 1996
Capo del governoShimon Peres
PredecessoreShimon Peres
SuccessoreDavid Levy

Ramatkal
Durata mandato1 aprile 1991 –
1 gennaio 1995
PredecessoreDan Shomron
SuccessoreAmnon Lipkin-Shahak

Dati generali
Partito politicoPartito Laburista Israeliano
(fino al 2011)
Indipendenza
(2011-2012)
Indipendente
(2012-2019)
Israele Democratico
(dal 2019)
UniversitàUniversità di Gerusalemme
Stanford University
FirmaFirma di Ehud Barak אֵהוּד בָּרָק
Ehud Barak
Ehud Barak in uniforme
NascitaMishmar HaSharon, 12 febbraio 1942
Dati militari
Paese servitoIsraele (bandiera) Israele
Forza armata Forze di difesa israeliane
UnitàSayeret Matkal
Anni di servizio1959 - 1995
GradoTenente generale
GuerreGuerra dei sei giorni
Guerra del Kippur
BattaglieOperazione Entebbe
Comandante diCapo di stato maggiore generale delle Forze di difesa israeliane
Vice-capo di stato maggiore generale delle forze di difesa israeliane
Comando centrale
Aman
Sayeret Matkal
Altre carichepolitico
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Wikipedia
Manuale

Ehud Barak (in ebraico אֵהוּד בָּרָק ascolta; Mishmar HaSharon, 12 febbraio 1942) è un politico e generale israeliano ed è stato primo ministro di Israele dal 17 maggio 1999 al 7 marzo 2001[1].

Dopo essersi laureato in fisica e matematica all'Università Ebraica di Gerusalemme nel 1976, ha ottenuto un master sui sistemi economici nel 1978 all'Università di Stanford in California.

Entrato nell'esercito nel 1959, per gran parte della sua carriera militare ha prestato servizio nelle unità Sayeret e Mistaravim, corpi d'élite delle forze di difesa israeliane, portando a termine con successo varie operazioni di commando, la più famosa delle quali fu l'operazione Entebbe. Ha preso parte alla guerra arabo-israeliana del 1967 ed a quella del 1973. Dal 1983 al 1985 ha guidato l'intelligence militare, l'Aman.

È stato il militare più decorato della storia d'Israele, raggiungendo il grado di tenente generale. Al culmine della sua carriera militare ha assunto la carica di capo di stato maggiore dal 1991 al 1995.

Dopo l'assassinio del premier Rabin nel 1995, ha guidato il ministero degli esteri nel governo di Shimon Peres. Alle elezioni del 1996, dove il Partito Laburista venne sconfitto dal Likud di Netanyahu, Barak è stato eletto deputato e ha guidato l'opposizione parlamentare al governo conservatore. Nel 1999, con la vittoria laburista, è stato eletto primo ministro, carica che ha conservato sino al 2001, detenendo anche la delega di ministro della difesa.

Nel 1999, Barak aveva promesso di porre fine entro un anno all'occupazione israeliana del Libano meridionale, in corso da 22 anni. Il 24 maggio 2000, Israele si ritirò dal Libano meridionale. Il 7 ottobre dello stesso anno, tre soldati israeliani furono uccisi in un raid di frontiera da Hezbollah. Le salme, trattenute dai miliziani (assieme a Elhanan Tenenbaum, un imprenditore di Tel Aviv, vivo) furono riconsegnate ad Israele in cambio della liberazione di prigionieri libanesi nel 2004.

Il governo Barak riprese i negoziati di pace con l'OLP, affermando: "Ogni tentativo [da parte dello Stato di Israele] di mantenere il controllo di questa regione [Gaza e West Bank] come entità politica unitaria condurrà inevitabilmente od ad uno stato non-democratico o ad uno stato non-ebraico. Infatti, se i Palestinesi voteranno, sarà uno Stato binazionale; se non voteranno, sarà uno stato segregazionista".[2]. Nell'ambito di questi negoziati, Barak prese parte al summit di Camp David del 2000, tenuto con l'obiettivo di risolvere definitivamente la questione israelo-palestinese. Ehud Barak, in seguito alle pressioni del presidente Bill Clinton, offrì a Yāsser ʿArafāt uno Stato palestinese nella Cisgiordania e nella striscia di Gaza con capitale Gerusalemme Est, il ritorno di un limitato numero di profughi e un indennizzo per gli altri. Con una mossa estremamente criticata, ʿArafāt rifiutò l'offerta di Barak. Il summit, quindi, non ebbe successo.

Barak si candidò nuovamente alla presidenza nel 2001, ma venne sconfitto da Ariel Sharon. Dopo la sconfitta elettorale, si ritirò a vita privata.

Nel 2005 ritornò sulla scena politica, dapprima tentando di candidarsi alla guida del Partito Laburista. Tuttavia, resosi conto di non disporre di un seguito sufficiente ad essere eletto, decise alla fine di sostenere la candidatura di Shimon Peres, sconfitto da Amir Peretz. Nonostante i rapporti non buoni con il neoeletto presidente del partito, Barak decise di rimanere nel Partito Laburista. Il 13 giugno 2007 Barak vinse le primarie del Partito Laburista, tornando così a esserne presidente. La sua vittoria lo ha visto imporsi con uno stretto margine di vantaggio sull'ex direttore dello Shabak (noto anche come Shin Bet), Ami Ayalon.

Due giorni dopo, il 15 giugno 2007, il primo ministro Ehud Olmert lo fece succedere ad Amir Peretz alla carica di ministro della difesa. Verso la fine del 2008 il governo di Gaza guidato da Hamas decise di rompere la tregua riprendendo su larga scala gli attacchi missilistici contro le città meridionali di Israele. Pertanto dal mese di dicembre del 2008 al gennaio del 2009 Ehud Barak, in qualità di ministro della difesa, guidò l'operazione contro Gaza passata alla storia come operazione Piombo Fuso.

Nonostante il largo consenso che l'operazione suscitò nell'opinione pubblica, le elezioni del 2009 registrarono un pessimo risultato per i laburisti, che vennero sorpassati sia dal Likud che dal partito nazionalista guidato da Lieberman. Per la prima volta nella loro storia i laburisti si dovettero accontentare del quarto posto. Nella nuova Knesset i centristi di Kadima furono ancora il gruppo parlamentare di maggioranza relativa ma non riuscirono a dar vita ad una coalizione di governo e furono costretti a passare all'opposizione.

L'incarico di formare il nuovo governo venne quindi conferito a Netanyahu, leader della seconda forza politica israeliana, il quale chiese ai laburisti di Barak di abbandonare l'alleanza con Kadima e di entrare a far parte del nuovo governo di centro destra guidato dal Likud. Tra mille polemiche Barak accettò la proposta di Netanyahu e conservò la carica di ministro della difesa.

La decisione di Barak non venne condivisa da parte del suo partito, che nel mese di gennaio del 2011 deliberò a maggioranza di passare all'opposizione e di ricostruire l'alleanza con i centristi di Kadima. Per non essere costretto ad abbandonare la coalizione di governo ed a dimettersi da ministro della difesa, il 17 gennaio 2011 Ehud Barak fondò il Partito dell'Indipendenza, una nuova formazione politica nelle cui file confluirono cinque parlamentari fuoriusciti dal gruppo parlamentare laburista, che aderì alla maggioranza parlamentare di centro destra.

Restò fino al 18 marzo 2013 ministro della difesa e quindi si ritirò dalla politica.

Nell'aprile 2015 Barak investì un milione di dollari nell'azienda Reporty Homeland Security, un'azienda attiva nell'ambito della sicurezza e dei servizi di emergenza.[3]

Nel 2019 ha fondato una nuova formazione politica di orientamento social-liberale, Israele Democratico (ישראל דמוקרטית).

Comandante della Legion of Merit (USA) - nastrino per uniforme ordinaria

  1. ^ Enrico Franceschini, Israele, Barak è premier, su repubblica.it, 18 maggio 1999.
  2. ^ Don't Give Up on Middle East Peace, su nytimes.com, New York Times, 12 aprile 2012. URL consultato l'8 giugno 2014.
  3. ^ (EN) Roy Goldenberg, The "smart cities" company streamlines communications between citizens and official bodies., su Globes, 14 aprile 2015. URL consultato il 15 aprile 2015.
Predecessore Primo ministro di Israele Successore
Benjamin Netanyahu 17 maggio 1999 – 7 marzo 2001 Ariel Sharon

V · D · M

Israele (bandiera) Primi ministri di Israele
David Ben Gurion (1948-1954) · Moshe Sharett (1954-1955) · David Ben Gurion (1955-1963) · Levi Eshkol† (1963-1969) · Golda Meir (1969-1974) · Yitzhak Rabin (1974-1977) · Menachem Begin (1977-1983) · Yitzhak Shamir (1983-1984) · Shimon Peres (1984-1986) · Yitzhak Shamir (1986-1992) · Yitzhak Rabin† (1992-1995) · Shimon Peres (1995-1996) · Benjamin Netanyahu (1996-1999) · Ehud Barak (1999-2001) · Ariel Sharon (2001-2006) · Ehud Olmert (2006-2009) · Benjamin Netanyahu (2009-2021) · Naftali Bennett (2021-2022) · Yair Lapid (2022) · Benjamin Netanyahu (dal 2022)Stendardo del Primo ministro di Israele

V · D · M

Palestina (bandiera) Conflitto arabo-israeliano Israele (bandiera)
Paesi e istituzioni Persone Conflitti Diplomazia

Israele (bandiera) Israele:

IDF
Polizia israeliana
Mossad
Shin Bet


Palestina (bandiera) Palestina:

Principali:

OLP
ANP
Al-Fatah
Hamas

Altri:

Martiri di al-Aqsa
FDLP
FLP
Jihad Islamica palestinese
FLPP
FPLP
FPLP-CG
CPR
Hezbollah

Influenze:

ONU
Europa (bandiera) Unione europea
Lega araba
Egitto (bandiera) Egitto
Germania (bandiera) Germania
Francia (bandiera) Francia
Iran (bandiera) Iran
Iraq (bandiera) Iraq
Giordania (bandiera) Giordania
Libano (bandiera) Libano
Libia (bandiera) Libia
Fratelli Musulmani
Russia (bandiera) Russia
Arabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita
Siria (bandiera) Siria
Tunisia (bandiera) Tunisia
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti d'America
Yemen (bandiera) Yemen

Israele (bandiera) Yigal Allon
Israele (bandiera) Moshe Arens
Israele (bandiera) Amihai Ayalon
Israele (bandiera) Ehud Barak
Israele (bandiera) Haim Bar-Lev
Israele (bandiera) Menachem Begin
Israele (bandiera) David Ben Gurion
Israele (bandiera) Meir Dagan
Israele (bandiera) Moshe Dayan
Israele (bandiera) Avi Dichter
Israele (bandiera) Yuval Diskin
Israele (bandiera) Abba Eban
Israele (bandiera) David Elazar
Israele (bandiera) Levi Eshkol
Israele (bandiera) Ephraim Halevy
Israele (bandiera) Dan Halutz
Israele (bandiera) Tzipi Livni
Israele (bandiera) Golda Meir
Israele (bandiera) Shaul Mofaz
Israele (bandiera) Yitzhak Mordechai
Israele (bandiera) Benjamin Netanyahu
Israele (bandiera) Ehud Olmert
Israele (bandiera) Shimon Peres
Israele (bandiera) Yaakov Peri
Israele (bandiera) Yitzhak Rabin
Israele (bandiera) Amnon Lipkin-Shahak
Israele (bandiera) Yitzhak Shamir
Israele (bandiera) Ariel Sharon
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Israele (bandiera) Moshe Ya'alon
Israele (bandiera) Danny Yatom
Israele (bandiera) Zvi Zamir


Palestina (bandiera) Abu Abbas
Palestina (bandiera) Mahmūd Abbās
Palestina (bandiera) Moussa Arafat
Palestina (bandiera) Yasser Arafat
Palestina (bandiera) Fārūq Qaddūmī
Palestina (bandiera) Yahya Ayyash
Palestina (bandiera) Marwan Barghuthi
Palestina (bandiera) Mohammed Dahlan
Palestina (bandiera) Mohammed Deif
Palestina (bandiera) George Habash
Palestina (bandiera) Wadie Haddad
Palestina (bandiera) Isma'il Haniyeh
Palestina (bandiera) Nayef Hawatmeh
Palestina (bandiera) Amin al-Husseini
Palestina (bandiera) Ghazi Jabali
Palestina (bandiera) Ahmed Jibril
Palestina (bandiera) Abu Jihad
Palestina (bandiera) Salah Khalaf
Palestina (bandiera) Leila Khaled
Palestina (bandiera) Sheikh Khalil
Palestina (bandiera) Khaled Mesh'al
Palestina (bandiera) Zuheir Mohsen
Palestina (bandiera) Abu Ali Mustafa
Palestina (bandiera) Abu Nidal
Palestina (bandiera) Izz al-Din al-Qassam
Palestina (bandiera) Jibril Rajoub
Palestina (bandiera) Abd al-Aziz al-Rantissi
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Palestina (bandiera) Salah Shahade
Palestina (bandiera) Ramadan Shallah
Palestina (bandiera) Fathi Shaqaqi
Palestina (bandiera) Ahmed Yassin
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1920 - moti palestinesi
1921 - moti di Giaffa
1929 - moti palestinesi
1929 - massacro di Hebron
1936–1939 - Rivolta Araba
1937–1939 - attacchi dell'Irgun
1947 - moti di Gerusalemme
1947-1949 - guerra arabo-israeliana
- 1947-1948 guerra civile
- 1947-1948 - eventi nei centri urbani
- 1948 - massacri di guerra
- Piano Dalet
- 1948 - massacro di Deir Yassin
- 1948 - massacro Hadassah
- 1948 - esodo palestinese
1948-1967 - esodo ebraico
1948-1967 - lista degli attacchi terr. contro Israele
1953-1955 Unità 101
1956 - crisi di Suez
1966 - incidente di Samu
1967 - guerra dei sei giorni
1968 - battaglia di Karameh
1968-1970 - guerra d'attrito
1970 - massacro dello scuolabus di Avivim
1970 - Settembre nero in Giordania
1972 - massacro di Monaco
- 1972 - operazione Ira di Dio
- 1972 - raid aerei israeliano in Siria e Libano
- 1973 - operazione Primavera di Gioventù
1973 - Guerra del Kippur
- 1973 - strage di Fiumicino
1974 - massacro di Kiryat Shmona
1974 - massacro di Ma'alot
1975 - attacco all'hotel Savoy
1975 - inizio della guerra civile libanese
1975 - attentati della Ben Yehuda Street
1976 - operazione Entebbe
1978 - massacro della Strada costiera
1978 - 1ª invasione israeliana del Libano
1979 - vicenda dei missili di Ortona
1980 - attacco di Misgav An
1982 - 2ª invasione israeliana del Libano
- 1982 - assedio di Beirut
- 1982 - massacro di Sabra e Chatila
- 1982 - attentato alla sinagoga di Roma
1984 - caso del Kav 300
1985 - Dirottamento del volo TWA 847
1985 - attentato al Café de Paris di via Veneto
1985 - attentato contro la British Airways in via Bissolati
1985 - attacco di Larnaca e sequestro della First
1985 - operazione Gamba di Legno
1985 - dirottamento della nave Achille Lauro
- 1985 - omicidio di Leon Klinghoffer
- 1985 - crisi di Sigonella
1985 - strage di Fiumicino
1987 - Notte dei deltaplani
1987-1993 - Prima intifada
- 1988 - raid di Tunisi
- 1989 - massacro del bus 405
1993-1999 - attentati suicidi palestinesi
1994 - massacro di Hebron
1997 - attentato al mercato di Mahane Yehuda
2000-2005 - Seconda intifada
2000 - linciaggio di Ramallah
2001 - Santorini
2002 - operazione Arca di Noè
2002 - massacro di Pesach
2002 - operazione Scudo difensivo
- 2002 - battaglia di Jenin
- 2002 - attentato al mercato di Mahane Yehuda
- 2002 - assedio di Betlemme
- 2002 - battaglia di Nablus
2002 - operazione Percorso Determinato
2003 - raid aereo Ain es Saheb
2004 - conflitto Israele-Gaza
- 2004 - operazione Arcobaleno
- 2004 - operazione Giorni di penitenza
2006 - operazione Bringing Home the Goods
2006 - 3ª invasione israeliana del Libano
2006 - conflitto Israele-Gaza
- 2006 - esplosione alla spiaggia di Gaza
- 2006 - operazione Piogge estive
- 2006 - operazione Nuvole d'autunno
- 2006 - bombardamento di Beit Hanoun
2006-2007 - conflitto Fatah-Hamas
- 2007 - battaglia di Gaza
2007 - blocco della Striscia di Gaza
2008 - Conflitto Israele-Gaza
- 2008 - operazione Inverno caldo
2008 - massacro di Mercaz Harav
2008 - attacco bulldozer di Gerusalemme
2008-2009 - operazione Piombo fuso
2010 - incidente della Freedom Flotilla
2010 - campagna di militanza palestinese
2011 - attacco di Itamar
2012 - operazione Colonna di nuvola
2014 - operazione Margine di protezione
2021 - crisi israelo-palestinese
2023 - attacco di Hamas a Israele
2023 - guerra Israele-Hamas
1915 - Corrisp. Husayn-McMahon
1916 - Accordo Sykes-Picot
1917 - Dichiarazione di Balfour
1919 - Accordo Faysal-Weizmann
1919 - Commissione King-Crane
1920 - Conferenza di Sanremo
1937 - Commissione Peel
1939 - Libro Bianco
1947 - Piano di spartizione dell'ONU
1948 - Indipendenza israeliana
1948 - Risoluzione ONU 194
1967 - Risoluzione ONU 242
1978 - Accordi di Camp David
1988 - Indipendenza palestinese
1991 - Conferenza di Madrid
1993 - Accordi di Oslo
1995 - Oslo II
1997 - Protocollo di Hebron
1998 - Memorandum di Wye River
1999 - Memorandum di Sharm el-Sheikh
2000 - Vertice di Camp David
2001 - Summit di Taba
2002 - Iniziativa di pace araba
2002 - Road map for peace
2002 - Quartetto per il Medio Oriente
2005 - Disimpegno israeliano da Gaza
2007 - Conferenza di Annapolis
2011 - Palestina 194
2012 - Risoluzione ONU 67/19
2012 - Accordo di Doha
Aspetti rilevanti
Territori palestinesi · Insediamenti israeliani · Territori occupati da Israele · Barriera di separazione israeliana · Rifugiati palestinesi · Status di Gerusalemme ·
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