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Einsatzgruppen
(DE) Einsatzgruppen der Sicherheitsdienstes und der Sicherheitspolizei
trad. Gruppi operativi del Servizio di Sicurezza e della Polizia di Sicurezza
Esecuzione di massa di civili Sovietici, 1941
Descrizione generale
Attiva1939 – 1945
NazioneGermania (bandiera) Germania nazista
Servizio  Schutzstaffel
TipoSquadroni della morte
RuoloOccupazione territoriale
Dimensionedai 2.400 ai 4.000
ColoriNero
Battaglie/guerreSeconda guerra mondiale
Parte di
Reichssicherheitshauptamt
Ordnungspolizei
Reparti dipendenti
  • Einsatzgruppe A
  • Einsatzgruppe B
  • Einsatzgruppe C
  • Einsatzgruppe D
Comandanti
Degni di notaSS-Obergruppenführer Reinhard Heydrich, Direttore (1939-1942)

SS-Obergruppenführer Ernst Kaltenbrunner, Direttore (1943-1945)

Voci su gendarmerie presenti su Wikipedia

Le Einsatzgruppen[1] (letteralmente «unità operative»),[2] erano squadroni della morte della Germania nazista, composti da uomini delle SS, che operarono nel corso della seconda guerra mondiale. Le Einsatzgruppen furono sotto il controllo di Reinhard Heydrich, comandante dell'RSHA.

Le Einsatzgruppen furono impiegate prevalentemente in Unione Sovietica, Polonia e Ungheria, dove svolsero un ruolo fondamentale nel processo dell'Olocausto. Il loro compito principale, nella testimonianza resa nel corso del processo di Norimberga da Erich von dem Bach-Zelewski, era «l'annientamento di ebrei, zingari e avversari politici»[3], ottenuto mediante fucilazioni di massa e l'utilizzo di autocarri convertiti in camere a gas (i Gaswagen) e poi nei lager specializzati in sterminio.

Oltre che per criminale brutalità gli appartenenti a tali formazioni si distinsero di fatto per estrema viltà: non affrontarono mai unità combattenti dell'Armata Rossa o della forte resistenza partigiana sovietica ma si limitarono al massacro di civili inermi, per lo più donne, bambini ed anziani, essendo il grosso degli uomini giovani impegnato nei ranghi dell'esercito sovietico o unitosi alle formazioni partigiane.

Per il raggiungimento dei loro orribili scopi si avvalsero della fattiva e zelante collaborazione di unità ausiliare, prevalentemente ucraine e baltiche.

Esecuzioni sommarie di polacchi da parte di un Einsatzkommando nel 1939

Le origini delle Einsatzgruppen possono essere fatte risalire alla creazione di un apposito Einsatzkommando ad opera di Reinhard Heydrich allo scopo di salvaguardare gli edifici governativi e i documenti ivi contenuti durante l'annessione dell'Austria da parte della Germania nel marzo 1938.

Nell'estate 1938, durante i preparativi per l'invasione della Cecoslovacchia prevista per il 1º ottobre 1938, venne nuovamente attivato un reparto con compiti similari ma che mutò il suo nome in Einsatzgruppen. I piani tedeschi prevedevano che l'unità seguisse da vicino l'avanzata dell'esercito tedesco salvaguardando edifici pubblici e documenti e interrogando il personale civile impiegato presso l'amministrazione pubblica cecoslovacca. A differenza dell'originale Einsatzkommando il nuovo reparto era armato e autorizzato ad uccidere per portare a termine la sua missione. L'accordo di Monaco del 1938 prevenne la guerra per la quale le Einsatzgruppen erano state originariamente concepite ma quando le forze tedesche occuparono i Sudeti - regione cecoslovacca a forte maggioranza tedesca - nell'autunno dello stesso anno il reparto venne impiegato per occupare e controllare gli uffici pubblici cecoslovacchi situati nella regione. Dopo l'occupazione integrale della Cecoslovacchia, avvenuta il 15 marzo 1939, le Einsatzgruppen vennero nuovamente attivate per effettuare i compiti di occupazione e controllo ai quali era preposto.

Nel maggio 1939 Adolf Hitler decise l'invasione della Polonia - inizialmente pianificata per il 25 agosto di quell'anno, ma poi spostata al 1º settembre. Per la prevista campagna Heydrich formò nuovamente le Einsatzgruppen per seguire l'avanzata delle armate tedesche ma, a differenza delle precedenti operazioni, diede ai comandanti di queste unità carta bianca per uccidere gli appartenenti a quei gruppi che i tedeschi consideravano ostili. Dopo l'invasione della Polonia le Einsatzgruppen iniziarono quella carriera di «squadre della morte» che le rese tristemente famose «decapitando» l'intellighenzia polacca e uccidendo politici, studiosi, insegnanti e appartenenti al clero. Tale operazione, attentamente pianificata, rientrava nello schema del programma nazionalsocialista teso a trasformare le popolazioni slave - considerate Untermenschen («subumane») - in una riserva di manodopera schiava da impiegare per le esigenze del Reich tedesco. La missione delle Einsatzgruppen era, di conseguenza, la depoliticizzazione forzata del popolo polacco e l'eliminazione dei gruppi che più chiaramente ne rappresentavano l'identità nazionale nel timore che, in seguito, tali «elementi ostili» potessero guidare una rivolta contro i «padroni» tedeschi.

Nel maggio 1940, nel corso dell'invasione di Paesi Bassi, Belgio e Francia, le Einsatzgruppen vennero attivate ancora una volta per seguire l'avanzata della Wehrmacht, ma, a differenza di quanto era avvenuto in Polonia, in questo caso si limitarono al compito originario di salvaguardia degli edifici pubblici e dei documenti. In vista della preventivata invasione dell'Inghilterra - conosciuta con il nome di codice di Operazione Seelöwe - furono preparati piani per la creazione e l'impiego di sei Einsatzgruppen che avrebbero dovuto operare numerosi arresti appena sbarcati sull'isola.[4]

Nel corso dell'invasione dell'Unione Sovietica iniziata nel giugno 1941 le Einsatzgruppen uccisero, su scala molto maggiore rispetto a quanto avvenuto in Polonia, ebrei, partigiani e appartenenti al partito comunista.

Per l'Operazione Barbarossa furono impiegate quattro Einsatzgruppen totalmente motorizzate e quindi in grado di raggiungere rapidamente ogni area dell'esteso fronte orientale operando nelle aree appena «liberate» dei reparti combattenti dell'esercito. Le aree di competenza erano le seguenti:

Ogni Einsatzgruppe, suddivisa in unità operative chiamate Einsatzkommandos e Sonderkommandos,[5] era dipendente logisticamente dai gruppi di armate dell'esercito tedesco ma totalmente svincolato da essi per i «compiti speciali» che le erano affidati dovendo riferire esclusivamente allo SS- und Polizeiführer («Comandante delle SS e della Polizia») dell'area di impiego. Lo SS- und Polizeiführer, suprema autorità operativa sul campo, rispondeva direttamente al Reichssicherheitshauptamt (RSHA, «Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich»)[6] delle SS e al suo comandante supremo Heinrich Himmler, che informava direttamente il Führer dei progressi ottenuti dalle Einsatzgruppen.

Il mandato originale di Heydrich (comandante dell'RSHA) per le Einsatzgruppen era quello, già praticato, di sorvegliare edifici statali e requisire documenti segreti sovietici prima che potessero essere distrutti. Le direttive di Heydrich fissavano però una linea di condotta anche in altre direzioni:

  • L'eliminazione dei quadri del partito comunista, dei commissari politici e di coloro che si opponevano alla «liberazione» tedesca.
  • L'istigazione di pogrom contro la locale popolazione di origine ebraica.

È da rilevare come l'ideologia nazionalsocialista considerasse il bolscevismo un'emanazione del «giudaismo internazionale» e di conseguenza i chiari paralleli tra le due categorie di «elementi ostili» da eliminare. Le direttive di Heydrich miscelano più volte i due concetti: se erano da eliminare solo gli elementi bolscevichi più «fanatici», gli ebrei andavano eliminati senza distinzione perché certamente a capo delle strutture sovietiche.

Nel giro di breve tempo le Einsatzgruppen vennero sempre più coinvolte nell'uccisione di massa diretta - l'organizzazione di pogrom «spontanei» non aveva dato i risultati sperati - di cittadini sovietici ebrei. Inizialmente gli uomini delle Einsatzgruppen si astennero dall'uccidere donne e bambini ma i richiami di Himmler a una maggiore «durezza» fecero cambiare rapidamente le cose e, a partire dal luglio-agosto 1941, i massacri si estesero anche a queste categorie.

La più efficiente delle Einsatzgruppen impegnate in Unione Sovietica fu la Einsatzgruppe A che operò nelle repubbliche baltiche (Estonia, Lituania e Lettonia) occupate dai sovietici nel 1939 in base al Patto Molotov-Ribbentrop. L'unità fu la prima Einsatzgruppe che portò a termine il compito previsto di eliminare tutti gli ebrei della sua area di competenza rendendola judenfrei ("libera da ebrei"). Dopo il dicembre 1941 le altre tre Einsatzgruppen iniziarono quella che lo storico Raul Hilberg ha definito la «seconda spazzata», terminata nell'estate 1942, cercando di raggiungere i risultati ottenuti dalla Einsatzgruppe A.

Si stima che le Einsatzgruppen abbiano ucciso in Unione Sovietica circa 1.500.000 persone: ebrei, comunisti, prigionieri di guerra e zingari. Oltre che ai compiti di sterminio le Einsatzgruppen vennero anche largamente impiegate nella guerra antipartigiana.

Le «operazioni» delle Einsatzgruppen in Unione Sovietica rappresentano le primissime fasi di quella che le autorità nazionalsocialiste definirono come «soluzione finale della questione ebraica» - lo sterminio del popolo ebraico. Fino ad allora Hitler e i vertici dello stato nazista avevano elaborato numerosi piani per rendere judenfrei la Germania e le aree ad essa sottomesse, senza prevedere necessariamente lo sterminio fisico: l'emigrazione «volontaria» degli ebrei, il reinsediamento in Madagascar, la creazione di una «riserva ebraica» in Polonia oppure in Unione Sovietica.

A partire dal luglio 1941 la situazione cambiò e i massacri sistematici delle Einsatzgruppen dimostrano che era stata presa una decisione radicale e definitiva, seppur inizialmente limitata ai soli ebrei sovietici. La successiva creazione dei campi di sterminio fu solamente un miglioramento tecnico per alleggerire il compito delle Einsatzgruppen rendendo il metodo di uccisione impersonale e meno gravoso per coloro che vi erano impegnati. La formalizzazione delle direttive per la «soluzione finale» giunse in seguito, nel gennaio 1942 nel corso della conferenza di Wannsee, ma esistono chiare evidenze che Hitler aveva già deciso in precedenza il destino del popolo ebraico.

Le Einsatzgruppen seguivano da vicino l'avanzata delle forze armate tedesche e realizzavano di preferenza le loro operazioni nelle città e nei villaggi ove vivevano consistenti comunità ebraiche. Appena giunte nella città provvedevano a emanare dei decreti che ordinavano a tutti i cittadini ebrei di presentarsi in un punto di raduno dal quale sarebbero stati «reinsediati» in altre località per effettuare un servizio di lavoro obbligatorio. Gli ordini affissi per le strade chiarivano inequivocabilmente che chi non si fosse presentato sarebbe stato passato per le armi. Da rimarcare che, almeno nel primo periodo, gli ebrei sovietici non erano a conoscenza delle terribili condizioni dei loro correligionari polacchi rinchiusi nei ghetti perché fino allo scoppio del conflitto. Per questo motivo gli ebrei erano facilmente ingannati dalla menzogna del «reinsediamento», soprattutto viste le fatali conseguenze che avrebbe provocato il non eseguire l'ordine delle autorità di occupazione.

Le persone radunate con l'inganno venivano trasferite nei pressi della città, in zone defilate precedentemente selezionate dagli uomini delle Einsatzgruppen. Si procedeva in molti casi all'eliminazione di piccoli gruppi. Alcuni luoghi invece videro lo sterminio sistematico e la sepoltura in fosse comuni di decine e decine di migliaia di persone.[7] Tra di essi i luoghi più tristemente noti furono:

Gli sventurati erano condotti presso grandi fosse già scavate, vecchi cantieri in disuso o profondi burroni e fatti spogliare completamente - i vestiti venivano poi inviati agli enti assistenziali tedeschi o ridistribuiti tra la popolazione non ebrea, così da renderla complice o connivente dello sterminio. Nudi, si dovevano avvicinare al bordo delle fosse dove i carnefici - spesso ubriachi - li uccidevano a colpi di mitragliatrice o di pistola. In numerosi casi le vittime erano obbligate a sdraiarsi sullo strato di cadaveri di coloro che erano già stati uccisi prima di essere colpiti da una raffica di mitragliatrice oppure da una pallottola nella nuca. I neonati venivano spesso lanciati in aria e usati come bersaglio per i colpi dei carnefici: la giustificazione addotta era che le tenere carni degli infanti non erano in grado di fermare una pallottola che avrebbe potuto causare pericolosi rimbalzi sul terreno.

Una volta terminata l'Aktion - termine con il quale venivano indicati i massacri - le fosse venivano cosparse di calce viva (per impedire lo svilupparsi di epidemie) e ricoperte di terra per cancellare le tracce dei crimini commessi. Vista la concitazione delle operazioni non era inusuale che alcune vittime non venissero uccise ma solamente ferite per poi essere sepolte vive quando la fossa veniva ricoperta. Esistono alcune testimonianze di sopravvissuti che riuscirono salvarsi uscendo nottetempo dalle fosse. Negli anni successivi, quando la certezza nella vittoria tedesca era ormai compromessa, venne lanciata dalle SS un'«operazione di esumazione» per eliminare definitivamente le prove dei crimini mediante l'esumazione e la cremazione dei cadaveri in grandi roghi. L'operazione, supervisionata da Paul Blobel, già comandante di un Einsatzkommando, prese il nome in codice di Sonderaktion 1005 e vide l'impiego di numerose squadre composte da prigionieri ebrei a loro volta «eliminati» dopo aver effettuato il lavoro allo scopo di preservare il segreto.

I massacri compiuti mediante le fucilazioni mostrarono immediatamente due elementi negativi per le Einsatzgruppen stesse:

  • I crolli psicologici che ne coinvolsero il personale: per cercare di mitigare l'orrore del compito che erano chiamati a svolgere - considerato però necessario e giusto dai vertici nazisti - i carnefici ricevevano razioni supplementari di alcolici, operando spesso completamente ubriachi. Nonostante ciò si ebbero numerosi casi di internamento presso case di cura psichiatriche e diversi suicidi tra le file dei membri delle Einsatzgruppen.
  • La paura di Himmler che gli uomini delle SS, da lui considerate un'élite che avrebbe dovuto incarnare tutte le caratteristiche superiori proprie della razza ariana, potessero essere contaminate dalla brutalità del lavoro che erano obbligate a svolgere. Lo stesso Himmler, che notoriamente aborriva la vista del sangue, assistette nel luglio del 1941 a un'Aktion delle Einsatzgruppen rimanendo profondamente scosso.

Himmler diede ordine di trovare nuovi metodi, meno cruenti, per portare a termine il compito assegnato alle SS affidando l'incarico ad Arthur Nebe, comandante dell'Einsatzgruppe B.

Arthur Nebe[10] era stato in precedenza a capo della Kripo (la polizia criminale tedesca) ed era stato coinvolto nel programma di eliminazione dei disabili chiamato in codice Aktion T4, sospeso alla fine di agosto del 1941 a causa delle veementi proteste della popolazione tedesca, nel corso del quale era stato sperimentato l'utilizzo di camere a gas funzionanti a monossido di carbonio puro. Tale metodo aveva dato "ottimi risultati" rendendo l'uccisione molto più impersonale - chi apriva il rubinetto delle bombole ove era contenuto il gas non aveva nessun contatto con le vittime in attesa dentro la camera a gas sigillata.

Nebe richiese a Berlino, nel settembre 1941, un esperto di chimica che potesse aiutarlo tecnicamente a trovare una soluzione del problema e dopo poco giunse a Minsk, sede del comando di Nebe, il dottor Albert Widmann dell'Istituto di tecnologia criminale. Nebe e Widmann studiarono inizialmente un metodo di uccisione con esplosivi rinchiudendo 25 pazienti psichiatrici in due bunker nei pressi di Minsk e facendoli saltare in aria. L'esperimento si rivelò disastroso e l'esplosione uccise solo parte dei pazienti obbligando a ricorrere a una seconda carica esplosiva. A questo punto Widmann e Nebe, memori delle esperienze del programma T4, pensarono di utilizzare delle camere a gas funzionanti a monossido di carbonio e, dopo pochi giorni dal fallito esperimento con gli esplosivi, effettuarono una prova nei pressi di Mogilev. L'esperimento venne effettuato su una trentina di pazienti di un manicomio rinchiusi all'interno di una corsia dell'ospedale sigillata all'interno della quale entravano due tubi collegati ai gas di scappamento di un automezzo. Dopo un iniziale problema legato alla scarsa potenza del veicolo impiegato, l'esperimento ebbe successo e tutti i pazienti morirono nel giro di pochi minuti, intossicati dal monossido di carbonio prodotto dai gas di scarico.

Il successo dell'esperimento dimostrò che quella era la strada da percorrere, anche se esistevano alcuni problemi tecnici da risolvere. Le Einsatzgruppen erano unità mobili che operavano su un estesissimo fronte e non sarebbe stato efficiente vincolare il loro operato a installazioni fisse come le camere a gas dell'Aktion T4. L'idea di utilizzare gas di scarico risultò invece vincente perché la produzione di monossido di carbonio puro, impiegato in precedenza, era molto costosa e l'industria chimica tedesca riusciva a produrne solo quantità limitate.

Per questo Nebe, con la collaborazione del dottor Hess (superiore di Widmann), studiò una soluzione basata su autocarri con il piano di carico sigillato e collegato, mediante un sistema di tubazioni, ai fumi di scarico prodotti dal motore. In questo modo si sarebbero create vere e proprie camere a gas mobili, i Gaswagen, totalmente autosufficienti anche per l'approvvigionamento di gas. Ottenuta l'approvazione di Heydrich, l'idea venne perfezionata Walter Rauff, capo del dipartimento tecnico dell'RSHA, che progettò autocarri camuffati da ambulanze di due diverse dimensioni e che potevano contenere 140 oppure 90 vittime contemporaneamente.

Gli «autocarri della morte» iniziarono a essere utilizzati dalle Einsatzgruppen tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre 1941 per le operazioni di sterminio, ma non rimpiazzarono mai completamente il vecchio metodo basato sulle fucilazioni. Gli addetti agli autocarri caricavano le vittime sul piano di carico e lo sigillavano trasportando il loro triste carico fino al luogo identificato per la sepoltura. La morte sopraggiungeva dopo 15 - 30 minuti ed eventuali superstiti venivano uccisi con un colpo alla nuca. Entro la metà del 1942 erano stati prodotti e consegnati alle Einsatzgruppen circa 30 autocarri convertiti, prodotti dall'azienda privata berlinese Gabschat Farengewerke Gmbh.

Il primo campo di sterminio reso operativo l'8 dicembre 1941 a Chełmno, utilizzò tre camere a gas mobili prima che il metodo venisse ulteriormente perfezionato per i nuovi campi dell'Operazione Reinhard, che utilizzarono invece camere a gas fisse. L'utilizzo dei gas di scarico non venne però abbandonato e, negli anni successivi, solamente Auschwitz e Majdanek si differenziarono utilizzando il gas Zyklon B come agente tossico.

Le Einsatzgruppen non furono mai unità permanenti ma piuttosto reparti creati ad hoc utilizzando personale proveniente dai ranghi delle SS, dell'SD e da diversi reparti della polizia tedesca come l'Ordnungspolizei, la gendarmeria, la Kripo e la Gestapo. I reparti (ogni Einsatzgruppe contava 600 - 1000 uomini[11][12]) ricevevano un addestramento di una durata variabile tra alcune settimane e alcuni mesi prima di essere impiegati. Una volta che le operazioni erano concluse le Einsatzgruppen venivano sciolte, anche se generalmente veniva poi reimpiegato lo stesso personale, già esperto, nel caso ci fosse la necessità di riformarle per nuovi impieghi.

Le Einsatzgruppen erano assistite nei loro compiti da altre forze di potenze dell'Asse, da soldati della Wehrmacht e delle Waffen SS oppure da battaglioni della polizia tedesca. Durante i massacri in Unione Sovietica le Einsatzgruppen reclutarono partigiani antisemiti locali, in particolare in Lituania e Ucraina, che si distinsero per la loro brutalità.

Sonderkommandos 1/a e 1/b
Einsatzkommandos 2 e 3

Nell'ottobre del 1941, l'Einsatzgruppe A aveva il seguente organico:

Amministrazione = 18
Polizia ausiliaria = 87
Reparto femminile = 13
Gestapo = 89
Interpreti = 51
Polizia Criminale (Kri.Po.) = 41
Motociclisti = 172
Polizia d'Ordine (Or.Po.) = 133
Radio operatori = 8
Servizio di Sicurezza (Sicherheitsdienst) = 35
Operatori alle telescriventi = 3
Waffen-SS = 340
  • Einsatzgruppe B impegnata in Bielorussia, suddiviso in:
Sonderkommandos 7/a e 7/b
Einsatzkommandos 8 e 9, un'"unità speciale" in caso Mosca fosse stata conquistata.
  • Einsatzgruppe C per il nord e la zona centrale dell'Ucraina
Sonderkommandos 4/a e 4/b
Einsatzkommandos 5 e 6
Sonderkommandos 10/a e 10/b
Einsatzkommandos 11/a, 11/b e 12
  • Einsatzgruppe A: SS-Brigadeführer Dr. Franz Walter Stahlecker (fino al 23 marzo 1942)
  • Einsatzgruppe B: SS-Brigadeführer Arthur Nebe (fino ad ottobre 1941)
  • Einsatzgruppe C: SS-Gruppenführer Dr. Otto Rasch (fino ad ottobre 1941)
  • Einsatzgruppe D: SS-Gruppenführer Prof. Otto Ohlendorf (fino al giugno 1942)

L'autorità superiore diretta delle Einsatzgruppen, che rispondeva direttamente a Himmler e Hitler, era l'SS- und Polizeiführer della zona di impiego delle singole Einsatzgruppen. Egli supervisionava tutte le attività delle «squadre della morte» e provvedeva a inoltrare all'RSHA i rapporti che gli giungevano dagli uomini sul campo dopo averli esaminati. Al termine del secondo conflitto mondiale molti SS- und Polizeiführer che avevano supervisionato le attività in Europa orientale e in Unione Sovietica scomparvero sottraendosi alla giustizia oppure si suicidarono consci che i crimini commessi non sarebbero stati perdonati. Molti membri delle Einsatzgruppen vennero successivamente impiegati al fronte dove morirono, oppure, caduti in mano nemica, giustiziati (perché appartenenti alle SS) oppure internati nei campi di prigionia dove moltissimi trovarono la morte. I rimanenti, al termine del conflitto, tornarono in Germania o alle loro nazioni d'origine dove solo raramente furono formalmente perseguiti per i crimini commessi.

I comandanti e i coordinatori principali delle Einsatzgruppen vennero processati con l'accusa di crimini contro l'umanità, crimini di guerra e affiliazione alle SS - le SS vennero dichiarate organizzazione criminale - da un tribunale degli Stati Uniti d'America nel corso dei processi secondari tenuti a Norimberga a completamento del primo Processo contro i maggiori esponenti del Terzo Reich. Il processo agli Einsatzgruppen vide coinvolti 24 imputati che si dichiararono «non colpevoli». Furono pronunciate 14 sentenze di morte delle quali solo quattro eseguite, il 7 giugno 1951, prima che un'amnistia commutasse le rimanenti a pene detentive.

  1. ^ Singolare: Einsatzgruppe; Nome intero ufficiale: Einsatzgruppen der Sicherheitspolizei und des Sicherheitsdienstes.
  2. ^ Einsatzgruppen (PDF), su yadvashem.org. URL consultato il 27 luglio 2019.
  3. ^ Citato in: (EN) Yale F. Edeiken. An Introduction to the Einsatzgruppen dal sito web «The Holocaust History Project». Riportato il 16 aprile 2007.
  4. ^ Un documento scampato al conflitto e conosciuto come «Libro nero» conteneva i nomi di 2.820 cittadini inglesi da arrestare immediatamente dopo lo sbarco.
  5. ^ Questi Sonderkommandos non sono da confondere con i Sonderkommandos di internati che operavano all'interno dei campi di concentramento per le operazioni di cremazione.
  6. ^ L'RSHA fu comandato da Reinhard Heydrich (fino alla sua morte avvenuta nel giugno 1942), al quale succedette Ernst Kaltenbrunner.
  7. ^ Vasilij Grossman e Il'ja Grigor'evič Ėrenburg, Il libro nero, traduzione di Luca Vanni, collana Oscar Storia, Milano: Arnoldo Mondadori Editore, 1999, ISBN 88-04-48656-2; Main Nazi Camps and Killing Sites Archiviato il 5 dicembre 2017 in Internet Archive., Yad Vashem.
  8. ^ Holocaust in Kiev and the Tragedy of Babi Yar, su yadvashem.org. URL consultato il 31 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2019).
  9. ^ EINSATZGRUPPEN: SINTESI, su encyclopedia.ushmm.org.
  10. ^ Ove non diversamente indicato per la stesura dei passaggi si è fatto riferimento a: (EN) From Shootings to Gas Vans dal sito web «Jewish Virtual Library». Riportato il 18 aprile 2007.
  11. ^ La consistenza numerica era variabile e si riferisce all'impiego in Unione Sovietica. La consistenza numerica di una singola Einsatzgruppe era la seguente:
    • A - 1000 uomini
    • B - 655 uomini
    • C - 750 uomini
    • D - 600 uomini
  12. ^ Citato in: (EN) The Einsatzgruppen - Organization Archiviato l'11 giugno 2007 in Internet Archive. dal sito web «Electric Zen». Riportato il 18 aprile 2007.

V · D · M

Processo di Norimberga
Processo primarioProcesso ai maggiori criminali di guerra davanti al Tribunale Militare Internazionale

Processi secondariProcesso ai dottoriProcesso MilchProcesso ai giudiciProcesso PohlProcesso FlickProcesso all'IG FarbenProcesso degli ostaggiProcesso RuSHAProcesso agli EinsatzgruppenProcesso KruppProcesso ai ministriProcesso dell'Alto Comando
Procuratori capoRobert H. Jackson (Stati Uniti) • Hartley Shawcross (Regno Unito) • Roman Rudenko (Unione Sovietica) • François de Menthon (Francia) • Auguste Champetier de Ribes (Francia)
GiudiciIona NikitchenkoAlexander VolchkovGeoffrey LawrenceNorman BirkettFrancis BiddleJohn J. ParkerHenri Donnedieu de VabresRobert Falco
AccusatiMartin Bormann (in contumacia)Karl Dönitz (10 anni)Hans Frank (giustiziato)Wilhelm Frick (giustiziato)Hans Fritzsche (assolto)Walther Funk (ergastolo)Hermann Göring (condanna a morte/suicidio)Rudolf Hess (ergastolo)Alfred Jodl (giustiziato)Ernst Kaltenbrunner (giustiziato)Wilhelm Keitel (giustiziato)Gustav Krupp von Bohlen und Halbach (non giudicato)Robert Ley (non giudicato)Konstantin von Neurath (15 anni)Franz von Papen (assolto)Erich Raeder (ergastolo)Joachim von Ribbentrop (giustiziato)Alfred Rosenberg (giustiziato)Fritz Sauckel (giustiziato)Hjalmar Schacht (assolto)Baldur von Schirach (20 anni)Arthur Seyss-Inquart (giustiziato)Albert Speer (20 anni)Julius Streicher (giustiziato)

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Schutzstaffel
BrancheAllgemeine-SS · Waffen-SS · SS-Totenkopfverbände
Altri dipartimentiPersönlicher Stab RfSS · SS-Hauptamt · SS-Führungshauptamt · RSHA · WVHA · RuSHA · Hauptamt Volksdeutsche Mittelstelle · Hauptamt SS-Gericht · SS-Personalhauptamt · Dienststelle Heissmeyer
PersonalitàReichsführer-SS · SS- und Polizeiführer · Ufficiali e personalità · Ufficiali delle Waffen-SS · Comandanti dei campi di concentramento
Unità di polizia e
Intelligence
Ordnungspolizei · Kriminalpolizei · Gestapo · Sicherheitspolizei · Zollgrenzschutz · Sicherheitsdienst
Altre unità
Protezione del FührerSS-Begleitkommando des Führers · Reichssicherheitsdienst
Waffen-SSSS-Waffen-Divisionen (SS-Verfügungstruppe · 1. "SS Adolf Hitler" · 2. "Das Reich" · 3. "Totenkopf" · 4. SS-Panzergrenadier · 5. "Wiking") · 150. Panzerbrigade · SS-Fallschirmjäger-Bataillon 500
Unità paramilitariEinsatzgruppen · Schutzmannschaft (Polizia Ausiliaria Bielorussa · Polizia Ausiliaria Lettone · Polizia Ausiliaria Lituana · Ukrainische Hilfspolizei · Polizia Ausiliaria Estone) · Ypatingasis būrys · Saugumo policija · Rollkommando Hamann · Arajs Kommando · Trawnikimänner · Selbstschutz · Battaglioni dell'Ordnungspolizei · Hiwi · LTDF
Unità straniereTruppe straniere nelle Waffen-SS · Germanische-SS (Nederlandsche SS · Algemeene-SS Vlaanderen · Norges SS · Schalburgkorps · Germanische SS Schweiz) · Britisches Freikorps · 29. RONA · Volontari finlandesi
CriminiOlocausto · Campo di sterminio · Campi di concentramento · Ghetti · Aktion T4 · Esperimenti medici ·
Simbologia e ideologieUniformi · Gradi · Simboli runici · SS-Ehrenring · Spada d'onore delle SS · Ahnenerbe · Ideologia delle SS · SS-Junkerschule Bad Tölz · Das Schwarze Korps · SS-Leitheft · SS-Standarte Kurt Eggers · Progetto Lebensborn
Imprese controllate dalle SSOstindustrie · Deutsche Wirtschaftsbetriebe · Deutsche Ausrüstungswerke · DEST · Porcellane Allach · Apollinaris · Mattoni · Sudetenquell
DopoguerraODESSA · HIAG · Stille Hilfe · Ratline · Werwolf · Die Spinne

V · D · M

Olocausto
Olocausto: Albania · Austria · Bielorussia · Belgio · Boemia e Moravia · Bulgaria · Croazia · Estonia · Francia · Giappone · Italia · Lettonia · Libia · Lituania · Lussemburgo · Norvegia · Paesi Bassi · Polonia · Romania · Russia · Serbia · Slovacchia · Ucraina · Ungheria
Principali responsabiliComandanti dei campi di concentramento e sterminio nazisti

Organizzazioni: NSDAP · Schutzstaffel (SS) · Waffen-SS · SS-Totenkopfverbände · Gestapo · Einsatzgruppen · Sturmabteilungen · SS-Verfügungstruppe · Wehrmacht

Collaborazionisti: Romania · Croazia · Ungheria · Repubblica di Vichy · Slovacchia · Repubblica Sociale Italiana · Ucraina · Estonia · Lettonia · Lituania
Leggi razzialiGermania nazista: Leggi razziali naziste · Leggi di Norimberga · Eugenetica nazista · Untermensch · Piano Madagascar
Italia fascista: Olocausto in Italia (Olocausto in Libia) · Leggi razziali fasciste · Fascismo e questione ebraica
Pogrom e massacriPogrom: Notte dei cristalli · Pogrom di Iași · Pogrom di Jedwabne · Pogrom di Leopoli · Pogrom di Bucarest · Pogrom di Dorohoi · Pogrom di Kaunas · Pogrom di Tykocin
Massacri: Einsatzgruppen · Massacro di Babij Jar · Massacro di Rumbula · Massacro di Ponary · Massacro d'Odessa · Drobyc'kyj Jar
Crimini della fase finale: Mühlviertler Hasenjagd · Massacro di Celle
GhettiLista di ghetti: Będzin · Białystok · Budapest · Cracovia · Częstochowa · Grodno · Kielce · Kolozsvár · Kovno · Kutno · Łachwa · Łódź · Leopoli · Lublino · Marcinkance · Minsk · Mińsk Mazowiecki · Pińsk · Radom · Riga · Siedlce · Sosnowiec · Stanisławów · Theresienstadt · Varsavia · Vilnius
Organizzazioni interne ai ghetti: Jüdischer Ordnungsdienst · Judenrat · Ústredňa Židov
CampiCampi di concentramento: Auschwitz · Bergen-Belsen · Bogdanovka · Buchenwald · Dachau · Dora · Gross-Rosen · Herzogenbusch · Janowska · Kaiserwald · Majdanek · Mauthausen · Neuengamme · Arbe (Rab) · Ravensbrück · Sachsenhausen · Salaspils · Stutthof · Trawniki · Uckermark · Varsavia

Campi di transito: Belgio: Breendonk · Malines · Francia: Gurs · Drancy · Italia: Fossoli · Bolzano · Risiera di San Sabba · Paesi Bassi: Amersfoort · Westerbork
Campi di sterminio: Chełmno · Bełżec · Sobibór · Treblinka · Auschwitz-Birkenau

Altro: Primi campi nazisti
OrganizzazioniSoluzione finale: Conferenza di Wannsee · Aktion Erntefest · Aktion Reinhard · Treni della morte

Campi nazisti: Campo di sterminio · Campi di concentramento nazisti
Unità all'interno dei campi: SS-Totenkopfverbände · Inspektion der Konzentrationslager · Politische Abteilung · Sanitätswesen · Sonderkommando · Bordello del campo di concentramento
Sterminio sistematico: Simboli dei campi di concentramento nazisti · Gaswagen · Camera a gas · Sterminio tramite il lavoro · Esperimenti su esseri umani

Fine della guerra: Massacro di Wola · Marce della morte · Berihah · Accordi di riparazione tra Israele e Germania Ovest
ResistenzaOrganizzazioni: Resistenza tedesca · Resistenza ebraica · Berihah · Żegota · Żydowska Organizacja Bojowa · Żydowski Związek Walki · DELASEM · Giusti tra le nazioni · Brigata Ebraica
Rivolte dei ghetti: Varsavia · Białystok · Łachwa · Częstochowa
Risposte internazionaliGiappone · Portogallo · Spagna · Svezia · Stati Uniti d'America · Turchia · Vaticano
VittimeEbrei: Vittime della Shoah · Questione ebraica · Ebrei · Ebrei in Germania · Ebrei in Italia · Bambini dell'Olocausto · Bambini di Białystok
Altre vittime: Slavi · Polacchi · Rom e Sinti · Prigionieri sovietici · Serbi · Dissidenti tedeschi · Comunisti · Omosessuali · Testimoni di Geova · Diversamente abili · Massoni · Pentecostali
SuperstitiSuperstiti dell'Olocausto: Sopravvissuti · Lista di Schindler · Bambini di Teheran · Bambini di Buchenwald · Primo Levi · Elie Wiesel · Simon Wiesenthal · Simone Veil · Imre Kertész · Jean Améry · Karel Ančerl · Aharon Appelfeld · Edith Bruck · Ivan Klíma · Arnošt Lustig · Famiglia Ovitz
DopoguerraPogrom di Kielce · Berihah · Bambini di Selvino · Campo profughi ebrei di Santa Maria al Bagno · Processo di Norimberga · Processi secondari di Norimberga · Processo di Auschwitz · Processo Eichmann · Processo di Francoforte · Processi sovietici · Processi romeni · Processo di Leningrado · Processo di Velikie Luki · Processo di Novgorod · Denazificazione · Vergangenheitsbewältigung
MemoriaGiorno della Memoria · Yom HaShoah · Giornata europea dei Giusti · Museo della Deportazione e Resistenza · Musei e memoriali · Libri di memorie sull'Olocausto · Film sull'Olocausto
Studi e scrittiFonti: Diari dell'Olocausto

Dibattiti: Funzionalismo e intenzionalismo · Teologia dell'Olocausto · Negazionismo dell'Olocausto · Pio XII e l'Olocausto

Istituti di ricerca: Yad Vashem · Wiener Library for the Study of the Holocaust and Genocide · United States Holocaust Memorial Museum · Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea

V · D · M

Olocausto in Estonia
OlocaustoBielorussia · Belgio · Croazia · Danimarca · Estonia · Francia · Grecia · Italia · Lettonia · Lituania · Norvegia · Paesi Bassi · Russia · Slovacchia · Ucraina
CriminiKalevi-Liiva
VittimeZelig Kalmanovich · Wolf Durmashkin
ResponsabiliHans Aumeier · Karl Jäger · Ernst Kaltenbrunner · Aleksander Laak · Hinrich Lohse · Ain-Ervin Mere · Hinrich Möller · Alfred Rosenberg · Martin Sandberger · Rudolf Seck · Franz Walter Stahlecker
Organizzazioni nazisteEinsatzgruppen · Reichskommissariat Ostland
CollaboratoriKarl Linnas · Ain-Ervin Mere · Evald Mikson
Campi di concentramentoKlooga · Jägala · Vaivara
DocumentiRapporto Jäger · Judenfrei
Operazioni segreteSonderaktion 1005
Indagini e processi sui crimini di guerraProcesso agli Einsatzgruppen · Processi per crimini di guerra in Estonia · Commissione internazionale estone per i crimini contro l'umanità
Giusti tra le nazioniUku Masing · Eha Masing · Polina Lentsman
Storia degli ebrei in Estonia · Estonia nella seconda guerra mondiale · Occupazione nazista dell'Estonia

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Olocausto in Lettonia
Olocausto - Bielorussia · Estonia · Lituania · Norvegia · Polonia · Russia · Ucraina
CriminiIncendio delle sinagoghe di Riga · Aktion Dünamünde · Massacri di Jelgava · Massacro di Rumbula · Massacro di Liepāja
VittimeStoria degli ebrei in Lettonia · Porrajmos · Joseph Carlebach · Simon Dubnow · Else Hirsch
ResponsabiliAlois Brunner · Rudolf Batz · Fritz Dietrich · Otto-Heinrich Drechsler · Erich Ehrlinger · Karl Jäger · Friedrich Jeckeln · Heinz Jost · Konrads Kalējs · Ernst Kaltenbrunner · Wolfgang Kügler · Rudolf Lange · Hinrich Lohse · Friedrich Panzinger · Hans-Adolf Prützmann · Eduard Roschmann · Alfred Rosenberg · Martin Sandberger · Albert Sauer · Walther Schröder · Rudolf Seck · Franz Walter Stahlecker · Eduard Strauch
Forze naziste di occupazioneEinsatzgruppen · Reichskommissariat Ostland · Rollkommando Hamann
Collaboratori
PersonaleViktors Arājs · Herberts Cukurs · Kārlis Lobe
OrganizzazioniCommando Arājs · Polizia Ausiliaria Lettone · Schutzmannschaft
Campi e ghettiJungfernhof · Riga · Salaspils · Ghetto di Daugavpils · Ghetto di Riga
DocumentazioneGeneralplan Ost · Rapporto Jäger
Operazioni segreteSonderaktion 1005
Indagini e processi per crimi di guerraProcesso agli Einsatzgruppen · Commissione di Stato straordinaria
Giusti tra le NazioniJānis Lipke · Paul Schiemann · Roberts Sedols
MemorialiMemoriale di Bikernieki
Occupazione tedesca della Lettonia · The Mover

V · D · M

Olocausto in Lituania
OlocaustoBielorussia · Belgio · Croazia · Danimarca · Estonia · Francia · Grecia · Italia · Lettonia · Lituania · Norvegia · Paesi Bassi · Russia · Slovacchia · Ucraina
Personale
ResponsabiliAlgimantas Dailidė · Erich Ehrlinger · Joachim Hamann · Karl Jäger · Bruno Kittel · Algirdas Klimaitis · Aleksandras Lileikis · Hinrich Lohse · Franz Murer · Helmut Rauca · Adrian von Renteln · Rudolf Seck · Franz Walter Stahlecker · Martin Weiss
Vittime e resistenzaChaim Yellin · Alexander Bogen · Josef Glazman · Jay M. Ipson · Shmerke Kaczerginski · Zelig Kalmanovich · Abba Kovner · Ephraim Oshry · Abraham Sutzkever · Elchonon Wasserman · Yitzhak Wittenberg · Jakub Wygodzki · Wolf Durmashkin
SoccorritoriKazys Binkis · Anna Borkowska · Bronislava Krištopavičienė · Petronėlė Lastienė · Bronislovas Paukštys · Karl Plagge · Antanas Poška · Ona Šimaitė · Anton Schmid · Chiune Sugihara · Jan Zwartendijk
Organizzazioni
ResponsabiliEinsatzgruppen · Battaglioni della polizia ausiliaria lituana · Polizia di Sicurezza Lituana · Rollkommando Hamann · Battaglioni lituani TDA · Ypatingasis būrys
ResistenzaFareynikte Partizaner Organizatsye · Brigata di Carta
EventiRapporto Jäger · Pogrom di Kaunas · Massacro di Kaunas · Massacri del Nono Forte · Massacro di Ponary · Massacro di Švenčionėliai
LuoghiCampo di lavoro HKP 562 · Campo di lavoro di Kailis · Campo di concentramento di Kauen · Ghetto di Kovno · Prigione di Lukiškės · Ghetto di Marcinkance · Nono forte · Ghetto di Šiauliai · Ghetto di Švenčionys · Ghetto di Vilnius
Occupazione tedesca della Lituania · Storia degli ebrei in Lituania · Giusti tra le nazioni lituani · Songs of the Vilna Ghetto
Controllo di autoritàVIAF (EN303929500 · LCCN (ENno2013067170 · GND (DE4151379-4 · J9U (ENHE987007312634505171