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Expo 1970 - Wikipedia

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Expo 1970
Esposizione generale di 1ª categoria
Nippon Bankoku Hakurankai Expo’70 Japan World Exposition
StatoGiappone (bandiera) Giappone
CittàŌsaka
TemaProgresso e Armonia per l'Umanità
Periododal 15 marzo
al 13 settembre
Partecipanti76 Paesi
119 organizzazioni
32 aziende
Visitatori64.2 milioni
Area350 ha
Riconoscimento11 maggio 1966
Cronologia
PrecedenteSuccessiva
Expo 1968Expo 1971
Stati Uniti (bandiera) San Antonio Ungheria (bandiera) Budapest
Manuale

L'Expo 1970 (ufficialmente (EN) Japanese World and International Exposition Osaka, 1970, Esposizione mondiale e internazionale giapponese Osaka 1970, 日本万国博覧会 (Nihon bankoku hakuran-kai?), o più semplicemente Expo '70, è stata l'esposizione universale svoltasi nella prefettura di Ōsaka, in Giappone, dal 15 marzo al 13 settembre del 1970. Venne registrata presso il BIE l'11 maggio 1970 come Esposizione Generale di 1ª categoria.

Fu visitata da 64.218.000 persone, record di presenze per le Expo fino a Shanghai 2010, con una punta massima di 836.000 il 5 settembre. I paesi espositori stranieri furono 76, a cui si aggiunsero 4 istituzioni internazionali, una rappresentanza di Hong Kong, 3 stati degli USA, una città tedesca e due compagnie estere. La rappresentanza giapponese fu composta da 32 enti, di cui 4 statali e 28 privati.[1]

Il tema dell'esposizione fu Progresso e Armonia per l'Umanità.

I sotto-temi dell'evento vennero definiti "I quattro pilastri":

  1. Donare valore alla vita
  2. Utilizzo migliore della Natura
  3. Migliore organizzazione della Vita
  4. Migliore comprensione reciproca

Il principio esplicativo della Expo, applicabile a tutti i sotto-temi, fu "L'uomo vivente".

Il sito espositivo era situato tra le colline di Senri a Suita, una città della prefettura di Ōsaka, da cui dista circa 15 km, nella regione del Kansai. Il parco che ospitò l'evento si estendeva per 330 ettari, e fu progettato dall'ingegnere giapponese Kenzō Tange, coadiuvato da un'équipe di 12 altri architetti giapponesi.

Dopo l'Expo i padiglioni furono smantellati, ed attualmente gran parte dell'area è diventata il Parco Commemorativo dell'Expo, che occupa 264 ettari, al cui interno si trovano vaste zone riconvertite a verde pubblico, alcune sedi di musei e di attività turistiche, ricreazionali ed educative, e lo stadio Osaka Expo '70 Stadium. Tra le poche strutture rimaste del parco originario figurano la Torre del Sole, un imponente totem progettato da Tarō Okamoto, scelto come simbolo dell'evento, e la torre dell'Expo dell'architetto Kiyonori Kikutake.[2]

Nello spazio espositivo riservato all'Italia, erano esposti 4 veicoli simbolo del Belpaese. Il bob a due vincitore delle olimpiadi nel 1968, con l'equipaggio Monti - De Paolis, realizzato dalla Vetroresina SpA. La pluri-iridata MV Agusta 500 tricilindrica di Giacomo Agostini. La FIAT 3 ½ HP del 1899 prestata dal Museo Biscaretti e la Ferrari Modulo della Pininfarina. I quattro veicoli erano piantonati da una scorta d'onore, formata da Carabinieri in alta uniforme.[3]

Al termine dell'esposizione fu sepolta una capsula sferica (che dovrà essere riaperta nel 6970) contenente microfilm sulla nostra civiltà, registrazioni di musiche attuali e oltre 2000 oggetti selezionati.[4]

  1. ^ (EN) Statistiche sul sito del Parco Commemorativo Archiviato il 22 agosto 2011 in Internet Archive. www.expo70.or.jp
  2. ^ (EN) Sito del Parco Commemorativo Archiviato il 17 luglio 2011 in Internet Archive. www.expo70.or.jp
  3. ^ La "Modulo" Pininfarina all'Expo di Osaka, Quattroruote, settembre 1970
  4. ^ (EN) Time Capsule EXPO '70

V · D · M

Esposizione universale · Esposizione specializzata
Storiche (precedenti la
creazione del BIE)
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Esposizioni universali
(registrate dal BIE)
Bruxelles 1935 · Parigi 1937 · New York 1939 · Port-au-Prince 1949 · Bruxelles 1958 · Seattle 1962 · Montréal 1967 · Osaka 1970 · Siviglia 1992 · Hannover 2000 · Aichi 2005 · Shanghai 2010 · Milano 2015 · Dubai 2020 · Osaka 2025 · Riad 2030
Esposizioni specializzate
(riconosciute dal BIE)
Stoccolma 1936 · Helsinki 1938 · Liegi 1939 · Parigi 1947 · Stoccolma 1949 · Lione 1949 · Lilla 1951 · Gerusalemme 1953 · Roma 1953 · Napoli 1954 · Torino 1955 · Helsingborg 1955 · Beit Dagon 1956 · Berlino 1957 · Torino 1961 · Monaco 1965 · San Antonio 1968 · Budapest 1971 · Spokane 1974 · Okinawa 1975 · Plovdiv 1981 · Knoxville 1982 · New Orleans 1984 · Plovdiv 1985 · Tsukuba 1985 · Vancouver 1986 · Brisbane 1988 · Plovdiv 1991 · Genova 1992 · Daejeon 1993 · Lisbona 1998 · Saragozza 2008 · Yeosu 2012 · Astana 2017 · Belgrado 2027
Orticole
(riconosciute dal BIE)
Rotterdam 1960 · Amburgo 1963 · Vienna 1964 · Parigi 1969 · Amsterdam 1972 · Amburgo 1973 · Vienna 1974 · Montreal 1980 · Amsterdam 1982 · Monaco 1983 · Liverpool 1984 · Osaka 1990 · Zoetermeer 1992 · Stoccarda 1993 · Kunming 1999 · Haarlemmermeer 2002 · Rostock 2003 · Chiang Mai 2006/7 · Venlo 2012 · Antalya 2016 · Germania 2017 · Beijing 2019 · Almere 2022 · Doha 2023 · Yokohama 2027
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