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Fenestrelle
comune

Fenestrelle – Stemma

Fenestrelle – Bandiera

Fenestrelle – Veduta
Fenestrelle – Veduta
Fenestrelle con sullo sfondo il Forte San Carlo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Città metropolitana Torino
Amministrazione
SindacoMichel Bouquet (lista civica) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate45°02′09.94″N 7°02′58.42″E
Altitudine1 145 (min 980 - max 3,041) m s.l.m.
Superficie49,41 km²
Abitanti477[1] (30-11-2023)
Densità9,65 ab./km²
FrazioniChamps, Puy, Pequerel, Chambons, Depot, Mentoulles, Granges, Saret, Ville Cloze, La Latta, Fondufaux
Comuni confinantiMassello, Mattie, Meana di Susa, Pragelato, Roure, Usseaux
Altre informazioni
Cod. postale10060
Prefisso0121
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT001103
Cod. catastaleD532
TargaTO
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 781 GG[3]
Nome abitantifenestrellesi
Patronosan Luigi IX re di Francia
Giorno festivo25 agosto
Mottoin Montibus Fortitudo
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Fenestrelle

Fenestrelle

Fenestrelle – Mappa
Fenestrelle – Mappa
Localizzazione del comune di Fenestrelle nella città metropolitana di Torino.
Sito istituzionale
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Fenestrelle (Fenestrele in piemontese, Finistrelas o Fënetrèlla in occitano) è un comune italiano di 477 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte.

Posto circa a metà della Val Chisone, nelle Valli occitane, in una conca dominata dal monte Orsiera e dal monte Albergian, il territorio comunale faceva parte della Comunità montana Valli Chisone e Germanasca.

Grazie alla sua posizione intermedia tra l'Alta e la Bassa Val Chisone, Fenestrelle è sempre stato un nodo strategico per il controllo politico e militare dell'intera vallata. Durante l'epoca romana Fenestrelle apparteneva alla zona di confine del regno di Cozio, re delle tribù locali alleate dei Romani, ed era denominata Finis Terrae Cotii ("confine della terra di Cozio"), da cui deriva appunto il nome odierno.

Appartenne al Marchesato di Susa, al comitato di Torino e agli abati di Pinerolo nel periodo medievale. Fu ospitale verso comunità valdesi fino alla revoca dell'Editto di Nantes. Si ricorda al riguardo che fino al secolo XVII, la popolazione della borgata di Puy era interamente valdese. Nel corso dei secoli la storia di Fenestrelle fu spesso legata alla dominazione francese. facendo parte del Delfinato per molti secoli. In questo Periodo fu costruito il Forte di Mutin e fu istituito, per ripristinare la religione cattolica, un convento dei Gesuiti di cui rimane traccia di un campanile ottagonale. Con il Trattato di Utrecht (1713) passò, insieme all'intera Val Chisone, definitivamente sotto il dominio dei Savoia.

Nel Settecento fu fortificata da Alessandro Papacino D'Antoni.

Il 1º gennaio 1928 il piccolo comune di Mentoulles fu sciolto dal governo fascista e il suo territorio, compresa la borgata di Chambons, venne aggregato a quello di Fenestrelle. Anche il comune di Usseaux venne annesso a Fenestrelle, ma nel 1948 tornò ad essere comune autonomo.

Lo stemma del comune di Fenestrelle è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 28 gennaio 2004.[4]

«Campo di cielo, alla torre di due palchi, di argento, murata di nero, merlata alla ghibellina, il palco superiore di cinque, il palco inferiore di dieci, chiusa di nero, finestrata dello stesso nel palco superiore, esso palco cimato dalla bandiera nazionale sventolante a sinistra, astata di nero, la torre unita a due montagne di verde, una e una, uscenti dai fianchi, torre e montagne fondate sulla campagna diminuita, di argento, murata di nero. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di cielo, il motto, in lettere maiuscole di argento, in montibus fortitudo. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di verde.

Il Forte delle Valli parte della Fortezza di Fenestrelle

Il complesso è costituito in realtà da una serie di 3 forti e 7 ridotte, ciascuno dei quali realizzato in modo d'esser indipendente in caso di guerra. Le varie parti sono collegate fra loro da: strade, scale esterne e dall'eccezionale scala interna, detta "coperta", che sviluppa 3.996 gradini consecutivi.

Opera pregevole ed unica dal punto di vista dell'architettura militare, dal 1999 è diventata il simbolo della Provincia di Torino[5] Il forte di Fenestrelle è stato costruito per fermare eventuali eserciti francesi che avessero tentato di invadere il Piemonte attraverso la Val Chisone. Durante il periodo napoleonico, quando l'insieme di edifici passò in mano francese, vennero edificate opere destinate a bloccare un'eventuale avanzata piemontese.

A partire dall'ultimo decennio del Settecento fino al periodo fascista, venne utilizzato non solo come piazzaforte, ma anche come prigione di stato e bagno penale in modo non continuativo. Oppositori politici sia laici che religiosi di tutti i governi in carica, civili accusati di brigantaggio, militari agli arresti o prigionieri di guerra, vi furono reclusi[6]. Dai documenti disponibili, studiati, tra gli altri, anche dallo storico Alessandro Barbero, risultano ufficialmente 5 decessi tra i detenuti[7] e per malattia[8].

Dopo essere stata completamente abbandonata e depredata per alcuni decenni, dal 1984 sono iniziate opere di restauro ed al suo interno vengono realizzate visite guidate di carattere storico divulgativo. Ogni anno vengono organizzati numerosi e variegati eventi: rappresentazioni teatrali, culturali, mostre fotografiche o artistiche, concerti musicali. La fortezza è da molti anni riconosciuta, a livello ufficiale, come patrimonio culturale italiano. Nel 2007 il World Monuments Fund ha inserito la fortezza nella lista dei 100 siti storico-archeologici di rilevanza mondiale più a rischio, essa fa parte dei quattro siti italiani inclusi.

La chiesa parrocchiale fa capolino tra le strette vie del paese.

Di particolare pregio è la Chiesa Parrocchiale. La chiesa venne costruita per volontà del re Luigi XIV di Francia; fu inaugurata il 25 agosto 1689 e dedicata a san Luigi IX. Il 25 agosto da allora è la festa patronale di Fenestrelle.

La località di Pracatinat si trova sopra l'abitato di Fenestrelle e sopra il Forte. È sede dei sanatori intitolati a Edoardo Agnelli e alla sorella Tina Nasi; quest'ultimo attualmente è un albergo mentre l'altro padiglione è in disuso.

Situata a monte della borgata di Chambons, in destra idrografica del torrente Chisone, è un bosco antichissimo di larici secolari che risale circa al 1300. Impiantata allo scopo di proteggere le case di Chambons dal forte pericolo delle valanghe proveniente dai ripidi monti circostanti, la selva di Chambons venne citata e celebrata anche dallo scrittore Edmondo De Amicis nel suo libro Alle porte d'Italia. Con l'avvento del XX secolo sono iniziate a più riprese, e fino a tempi recenti, diverse opere di taglio. Anche l'antica mulattiera, a partire dai primi anni 2000, è stata in più tratti cancellata per la costruzione di una strada forestale. Quello che vediamo oggi, sia della selva che della mulattiera, è solo ciò che ne rimane[9].

La borgata di Pequerel sorge sulle pendici del monte Pelvo a circa 1.700 m di quota. Per proteggersi dal rischio delle valanghe nel 1716 gli abitanti eressero un possente paravalanghe in muratura a forma di cuneo con la punta rivolta verso monte, che ancora oggi si erge a protezione del villaggio.

Risale probabilmente al 1078 la fondazione del Priorato di Mentoulles da parte della contessa Adelaide di Savoia, al tempo di papa Gregorio VII. Il Priore rappresentava nel Medioevo la più alta dignità claustrale, egli svolgeva funzioni non solo religiose, ma aveva anche compiti amministrativi. Durante la guerre di religione i Priori restarono però lontani da Mentoulles e nelle carte dell´Archivio del Priorato, troviamo la documentazione dell´adesione della popolazione valchisonese alla riforma e dell´intensa vita delle Chiese Riformate, che colmarono il vuoto lasciato dalle istituzioni della Chiesa cattolica.[10] La attuale chiesa fu costruita su progetto dell'ing. Cambiano a partire dal 1892 e tre anni più tardi venne consacrata. La facciata è in stile romanico-lombardo, molto sobria e non fornisce accesso all'interno, nel quale si ritrovano numerosi arredi sacri risalenti ad epoche precedenti e di in special modo a quella barocca.

Abitanti censiti[11]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 marzo 1989 20 giugno 1989 Gogliardo Miniati Comm. pref. [12]
26 giugno 1989 13 giugno 1994 Giulio Guigas lista civica Sindaco [12]
13 giugno 1994 25 maggio 1998 Oscar Raviol - Sindaco [12]
25 maggio 1998 28 maggio 2002 Oscar Raviol - Sindaco [12]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Livio Giraudo lista civica Sindaco [12]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Michele Chiappero lista civica Sindaco [12]
7 maggio 2012 12 giugno 2017 Ilario Manfredini lista civica Sindaco [12]
12 giugno 2017 13 giugno 2022 Michel Bouquet lista civica Sindaco [12]
13 giugno 2022 in carica Michel Bouquet lista civica Sindaco [12]
  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Emblema del Comune di Fenestrelle, su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica. URL consultato il 2 aprile 2021.
  5. ^ Sito web Provincia di Torino
  6. ^ Fenestrelle non fu come Auschwitz
  7. ^ Risorgimento: Barbero contro le bufale su Fenestrelle
  8. ^ La Repubblica - articolo sui pochi decessi avvenuti per malattia tra i militari ex borbonici ospitati a Fenestrelle
  9. ^ Ferita la Selva di Chambons
  10. ^ comune.fenestrelle.to.it, https://www.comune.fenestrelle.to.it/archivio/pagine/IL_PRIORATO_DI_SAN_GIUSTO_A_MENTOULLES.asp.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

V · D · M

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