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Franca Evangelisti - Wikipedia

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Evy Angeli
Franca Evangelisti con Nicola Di Bari (1972)
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera
Periodo di attività musicale1958 – 1996
EtichettaDischi Royal, Edizioni Paoline
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Franca Evangelisti, nota anche con lo pseudonimo di Evy Angeli (Roma, 6 aprile 1935), è una paroliera e cantante italiana.

Dopo aver studiato canto con il maestro Lino Benedetto, inizia la carriera come cantante, con il nome d'arte di Evy Angeli.

Nel 1959 partecipa al Festival di Lucca, dopodiché entra come cantante in alcune orchestre, tra cui il complesso jazz di Dora Musumeci, e lavora spesso negli Stati Uniti.

Alla fine degli anni '60 si ritira e si dedica all'attività di autrice di testi per l'RCA Italiana, con cui raccoglierà i maggiori successi, collaborando con molti musicisti, tra cui Piero Pintucci, Antonio Coggio, Claudio Mattone, Michele Zarrillo e Dario Baldan Bembo.

Nel 1969 scrive i testi in italiano di due canzoni di Clodagh Rodgers che la cantante irlandese incide nella nostra lingua, Come Back and Shake Me, che diventa Il cuore nella rete, e I Am a Fantasy, tradotta come Non finisce qui.

La prima affermazione risale al 1971, quando scrive Tuta blu per Domenico Modugno; sempre nello stesso anno partecipa a Un disco per l'estate 1971 con Tredici ragioni, interpretata da Marisa Sacchetto, che non arriva in finale, e vince in inverno Canzonissima con Chitarra suona più piano, scritta insieme a Marcello Marrocchi e Nicola Di Bari che la interpreta.

Partecipa al Festival di Sanremo 1973 con Ogni volta che mi pare, interpretata da Alberto Feri, che non arriva in finale; nello stesso anno scrive con Antonello Venditti Ma quale amore, portata al successo da Mia Martini.

Nel 1974 scrive con Antonello De Sanctis Libertà, cover di Take me home country road, successo di John Denver, incisa da Nicola Di Bari.

Nel 1975 scrive Stella cadente per Patty Pravo e Tu no per Mina.

Scrive molti successi per Renato Zero, da Madame a Niente trucco stasera, da Amico a Il carrozzone; con quest'ultimo brano, scritto per Gabriella Ferri (che però si rifiuta di inciderlo) vince nel 1979 la Gondola d'oro alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia).

Nel 1982 scrive tutti i testi dell'interessante concept album Immersione di Adriano Pappalardo con la produzione di Lucio Battisti.

Torna al Festival di Sanremo nel 1987 con Pigramente signora per Patty Pravo, nel 1989 con Non finisce così per Riccardo Fogli e nel 1996 con Sottovoce per Olivia.

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Il dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Evangelisti Franca, di Enzo Giannelli, pag. 611
  • Eddy Anselmi, Festival di Sanremo. Almanacco illustrato della canzone italiana, edizioni Panini, Modena, alla voce Franca Evangelisti, pag. 696
  • Luigi Granetto, Renato Zero, edizioni Lato Side, Roma 1981

NINNA NANNA DEL CHICCO DI CAFFÈ

La canzone fu presentata dalla bambina Barbara Bernardi nel 1970 al festival televisivo dello Zecchino D'oro (con il Coro Antoniano di Bologna).

In un interprogetto il testo fu co-redatto da Franca Evangelisti assieme a contributi da Francesco Pagano , Mario De Angelis, Francesco Saverio Maresca.

La canzone descrive una famiglia poverissima (non hanno neppure un'insalata da mangiare) in cui una bambina canta lei stessa una ninna nanna alla madre instancabile ("dormono le case.. ma tu sei la Mamma e non dormi mai"), devota e responsabile che dà tutta se stessa per aiutare la numerosa famiglia ("sono sette le scodelle nella tavola del Re").

La bambina sogna in modo positivo un mondo diverso, come in una favola , in cui immagina la sua povera cucina come la sala di un Re sulla cui tavola vi sono sette scodelle. In una cosa c'è? "Solo un chicco di caffè."

La bambina continua a cantare la ninna nanna per far addormentare la sua Mamma stanca e sogna di diventare grande un giorno e di poter comprare alla cara Mamma tutto cio che vuole.

Malgrado non avesse vinto il festival dell'Antoniano nel 1970, questa canzone di contenuto profondo e commovente è ormai un classico che si ritrova in diverse selezioni di canzoni per l'infanzia.