Grave della Ferratella - Wikipedia
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Grave della Ferratella | |
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Stato | |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Profondità | 320 m |
Esplorazione | 3 maggio 1964 |
Altri nomi | Jazzo Rosso |
Coordinate | 40°58′20.04″N 16°27′08.94″E |
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La Grave della Ferratella è una grotta a sviluppo verticale (nota anche come grave o inghiottitoio) che si trova nell'agro del comune di Ruvo di Puglia, sull'altopiano calcareo delle Murge.
La prima esplorazione della Grave avviene il 3 maggio 1964, guidata dallo speleologo veronese Attilio Benetti e dall'allora direttore del Centro Meridionale di Speleologia di Taranto, Pietro Parenzan.
La grotta fu esplorata solo in parte e con grandi difficoltà raggiungendo la profondità di 230 metri. Fu anche scandagliato un ulteriore pozzo della profondità di 90m, che per mancanza di scalette non fu esplorato. Questa misurazione porta la profondità effettiva della grotta ad almeno 320m, dato che la rende il più profondo abisso carsico della regione pugliese.
Attualmente l'ingresso della Grave è ostruito e non visibile.
L'archivio storico sulle prime esplorazioni e sui recenti studi è stato raccolto dal Gruppo Speleologico Ruvese, associazione con sede in Ruvo di Puglia.
- Gruppo Speleologico Ruvese. Ruvo sotterranea: uno sconosciuto patrimonio naturale da valorizzare e proteggere.
- Iurilli V. & Ruina G. (1999) Indagini geologiche e geofisiche sulla Grave "Ferratella" in agro di Ruvo di Puglia. Itinerari Speleologici s. II n.8, rivista della Federazione Speleologica Pugliese onlus e del Centro di Documentazione Speleologica "F. Orofino".
- Larocca F. & Bernocco S. (1988) Grotte e voragini nel territorio comunale di Ruvo di Puglia (Ba). Itinerari Speleologici s. II n. 3.
- Giuliani P.(2000) Elenco delle grotte pugliesi catastate al 31 ottobre 1999. Itinerari speleologici s. II n. 9.
- Stagnani V. & Dall'Aquila F. Puglia fuori strada. Ed. Agielle Lecco, 1982 (sesta ediz.).
- Gruppo Speleologico Ruvese - Pagina Web, su speleomurgia.it.
- Lavori del Gruppo Speleologico Ruvese nel Parco nazionale dell'Alta Murgia, su coloridellamurgia.it.