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Leghe di nichel - Wikipedia

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Le leghe di nichel sono leghe metalliche il cui componente principale è il nichel (Ni), a cui solitamente si aggiungono quantità variabili di rame, cromo, titanio, cobalto e alluminio. Il loro utilizzo avviene in tutte le applicazioni che richiedono alta resistenza alla corrosione, specie a caldo, buona saldabilità e proprietà meccaniche elevate ad alta temperatura. L'impiego più comune delle leghe di nichel riguarda apparati elettrici ed elettronici, l'industria alimentare e la componentistica di turbomacchine, come le palettature delle giranti[1].

Le leghe più performanti nelle situazioni suddette, in particolare per l'ambito macchinistico, prendono il nome di superleghe di nichel.

Generalmente le leghe di nichel comprendono un quantitativo in peso di nichel mai inferiore al 40-50% e fino al 99.5%, cui si aggiunge alluminio e rame. Il rame consente di abbattere il costo del materiale finale e ne aumenta le proprietà meccaniche, inoltre rame e nichel sono reciprocamente solubili a qualsiasi concentrazione. La presenza di alluminio con tracce di titanio (0.6%), in forma di precipitati tipica delle superleghe, consente un ulteriore incremento della resistenza meccanica.

Sono composte generalmente dal 50-60% Ni, 15-20% Cr, 15-28% Co, con piccole quantità di alluminio e titanio

. Si caratterizzano per la presenza di tre fasi

  1. ^ Smith, William Fortune., Cigada, Alberto. e Faré, Silvia., Scienza e tecnologia dei materiali, 4. ed, McGraw-Hill, 2016, ISBN 978-88-386-1536-8, OCLC 1020120822. URL consultato il 4 marzo 2020.

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