Ministero della marina - Wikipedia
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Ministero della marina | |
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Stato | ![]() ![]() |
Tipo | Ministero statale |
Istituito | 17 marzo 1861 |
da | Governo Cavour IV |
Predecessore | Ministero della marina del Regno di Sardegna |
Soppresso | 14 febbraio 1947 |
da | Governo De Gasperi III |
Successore | Ministero della difesa |
Sede | Palazzo Marina, Roma |
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Il Ministero della marina, noto nel suo ultimo anno come Ministero della marina militare, è stato un dicastero del Regno d'Italia, e successivamente della Repubblica Italiana, responsabile della gestione della marina militare italiana, la Regia Marina, poi diventata Marina Militare. Fu accorpato nel 1947 al neonato Ministero della difesa insieme al Ministero della guerra e al Ministero dell'aeronautica.
L'ultimo ministro in carica è stato Giuseppe Micheli.
Nel regno di Sardegna i servizi relativi all'esercito e alla marina dipendevano da un unico "ministero di guerra e marina", fino a quando l'11 ottobre 1850 con il Governo d'Azeglio I furono distaccati e le funzioni sulla marina attribuiti al Ministero di agricoltura e commercio. Con il regolamento per l'ordinamento dell'amministrazione centrale dello Stato, approvato con r.d. 23 ottobre 1853 fu costituito il Ministero della marina del Regno di Sardegna[1].
Con l'unificazione del 1861 nel IV governo Cavour del Regno d'Italia fu introdotta la divisione della gestione della componente militare in Ministero della guerra e Ministero della marina. Il primo ministro fu Luigi Federico Menabrea, mentre il primo a provenire dai ranghi della Regia Marina fu l'ammiraglio Carlo Pellion di Persano.
Alle sue dipendenze fino al 1916 vi era anche la Direzione Generale della Marina Mercantile.
Durante il regime fascista ne fu ministro ad interim lo stesso Benito Mussolini dall'8 maggio 1925 al 12 settembre 1929 e dal 6 novembre 1933 al 25 luglio 1943, cui successe fino al luglio 1946 l'ammiraglio Raffaele de Courten.
I servizi della marina mercantile furono definitivamente staccati dal ministero della marina il 13 luglio 1946, quando fu istituito il ministero della Marina mercantile e il ministero ridenominato ministero della Marina militare.
Ultimo ministro della marina fu il senatore Giuseppe Micheli (1946/1947) nel Governo De Gasperi II.
Infatti, con decreto del capo provvisorio dello Stato 4 febbraio 1947, n. 17, dal 14 febbraio 1947, col governo De Gasperi III il Ministero della guerra, quello della Marina e quello dell'Aeronautica, furono soppressi e le loro competenze unificate nel ministero della Difesa[2].
Organizzazione prevista dal r.d. 31 dic. 1876, n. 3624:
- segretariato generale
- gabinetto del ministro
- divisioni del personale e servizio militare
- direzione generale del materiale;
- direzione generale della marina mercantile
- ufficio centrale di sanità militare marittima
Organizzazione con r.d. 28 giu. 1914, n. 860:
- gabinetto del ministro;
- segretariato generale del ministero
- sei direzioni generali: ufficiali e servizio militare e scientifico, corpo equipaggi, costruzioni navali, artiglieria e armamenti, servizi amministrativi, marina mercantile;
- sette ispettorati: esercizio e economia delle macchine; sanitario militare marittimo; commissariato militare marittimo; genio militare per i lavori della marina, fari e segnalamento marittimo; servizi marittimi; capitanerie di porto; servizio dei personali civili e degli affari generali.
Il r.d. 10 set. 1923, n. 2052, così riorganizzò l'amministrazione centrale della marina:
- gabinetto del ministro (con aggregato l'ufficio leggi e decreti)
- ufficio per l'istruzione nautica;
- quattro direzioni generali: personale e servizi militari, personali civili e affari generali, artiglieria e armamenti, costruzioni navali;
- quattro direzioni centrali: esercizio ed economia delle macchine, sanità militare marittima, commissariato militare marittimo, genio militare per i lavori della marina.
Con il r.d. 16 apr. 1936, n. 773:
- gabinetto del ministro;
- segreteria particolare del sottosegretario di Stato;
- ufficio leggi e decreti alle dipendenze del ministro;
- otto direzioni generali: personale e servizi militari, costruzioni navali e meccaniche, armi e armamenti navali, personali civili e affari generali; sanità militare marittima, commissariato militare marittimo, genio militare per i lavori della marina, servizi amministrativi
Organizzazione prevista con D.lgt. 28 set. 1944, n. 342:
- gabinetto del ministro
- segretariato generale del ministero
- nove direzioni generali
- ufficiali e servizi militari e scientifici,
- corpo equipaggi marittimi,
- costruzioni navali e meccaniche,
- armi e armamenti navali,
- personale civile e affari generali;
- sanità militare marittima,
- commissariato militare marittimo,
- genio militare per i lavori della marina,
- servizi amministrativi
- ^ Archivio Centrale dello Stato - Guida ai Fondi - MINISTERO DELLA MARINA (1815-1950), su search.acs.beniculturali.it. URL consultato il 18 dicembre 2021.
- ^ www.governo.it
- Regia Marina
- Palazzo della Marina
- Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati
- Ministero della difesa
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Sono inclusi tra parentesi i dicasteri accorpati (con link) e le precedenti denominazioni dei dicasteri attualmente operativi. |
Incarichi di vertice delle forze armate italiane | |
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Vertici | Presidente della Repubblica Italiana (comandante in capo) Ministro della difesa |
Incarichi dipendenti dal Ministro della difesa | Capo di stato maggiore della difesa (CSMD, vertice area tecnico-operativa) Segretario generale della difesa (vertice area tecnico-amministrativa)[1] |
Incarichi dipendenti dal CSMD | Capo di stato maggiore dell'Esercito - Capo di stato maggiore della Marina Militare - Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare - Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri (limitatamente alle funzioni militari attribuite) - Comandante operativo di vertice interforze |
Note:
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