Olimpio Bizzi - Wikipedia
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Olimpio Bizzi | |||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||
Ciclismo ![]() | |||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1952 | ||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 31 dicembre 2020 | |||||||||||||||||||||||
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Olimpio Bizzi (Livorno, 1º agosto 1916 – Abetone, 3 agosto 1976) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista tra il 1935 e il 1952, vinse tredici tappe al Giro d'Italia, il titolo nazionale 1938, due edizioni della Tre Valli Varesine e altrettante del Giro di Toscana.
Da professionista corse per la Fréjus, la Bianchi, la Viscontea e la Guerra, distinguendosi come velocista che però teneva anche in salita. Era soprannominato il Morino di Livorno o il Pecino per la sua caratteristica carnagione scura.
Vinse tredici tappe della "Corsa Rosa" in nove partecipazioni tra il 1936 e il 1951. Epici i suoi duelli con Gino Bartali di cui era stato fiero avversario fin dalle corse da dilettante.
Bizzi è tuttora il vincitore di tappa più giovane nella storia del Giro d'Italia avendo vinto la tappa Bari - Campobasso del 26 maggio 1936 all'età di 19 anni, 10 mesi e 26 giorni.[1]
Vinse il campionato italiano su strada 1938, due Tre Valli Varesine (1937 e 1939), due edizioni del Giro di Toscana (1937 e 1943) e la classifica generale del Giro del Marocco nel 1950.
Durante la Parigi-Roubaix 1947, che stava conducendo grazie a 210 chilometri di fuga solitaria, presso l'abitato di Wattignies fu vittima di un errore di direzionamento: dopo aver percorso la strada sbagliata riuscì a rientrare sul tracciato ufficiale, continuò la gara ma, complice anche la rottura della ruota posteriore nei dintorni di Lesquin, venne ripreso a soli due chilometri dal velodromo di Roubaix.[2] La vittoria andrà a Georges Claes.
Fu il primo campion italiano di inseguimento su pista, titolo istituito nel 1939. Nel 1940 fu sconfitto in finale da Fausto Coppi.
Dotato sia nella velocità sia nell'inseguimento, a cavallo del secondo conflitto mondiale Bizzi corse molto sulle piste di tutta Europa. La vittoria più prestigiosa a livello internazionale la ottenne l'11 novembre 1938 al Velo d'hiv di Parigi, quando il campione livornese batté nell'"omnium dei campioni" il campione mondiale in carica, Marcel Kint, Gino Bartali, il francese Mahè, il lussemburghese Clemens e il tedesco Arents, questi ultimi tutti campioni nazionali.
- 1935
- Criterium di Campione d'Italia[8]
- 1939
- Campionati italiani, Inseguimento individuale
- 1936: ritirato
- 1937: ritirato
- 1938: 20º
- 1939: 11º
- 1940: ritirato
- 1946: ritirato
- 1948: ritirato
- 1950: 53º
- 1951: 74º
- ^ Memoria - OLIMPIO BIZZI, il "morino" di Livorno. Storia, foto e video, su www.usv1919.it. URL consultato il 1º maggio 2024.
- ^ (FR) Philippe Bouvet, Paris-Roubaix: une journée en enfer, Issy-les-Moulineaux, L'Équipe, 2006, p. 102, ISBN 978-2-915535-21-1.
- ^ La magnifica vittoria di Olimpio Bizzi nel 2.° Circuito ciclistico di Massarosa, in Corriere del Tirreno, 8 ottobre 1934, p. 9.
- ^ Brillante successo di BIZZI nella Coppa Buglione a Osimo, in Il Littoriale, Anno IX, n. 153, 24 giugno 1935, p. 2. URL consultato il 29 luglio 2023.
- ^ OLIMPIO BIZZI vince il GIRO dell'IRPINIA aggiudicandosi anche l'ultima tappa, in Il Littoriale, Anno IX, n. 235, 23 settembre 1935, p. 5. URL consultato il 29 luglio 2023.
- ^ Bizzi vince il Trofeo Acerbo precedendo G. Diodati e Vicini, in Il Littoriale, Anno IX, n. 241, 30 settembre 1935, p. 6. URL consultato il 28 luglio 2023.
- ^ BIZZI regola CINELLI GIOTTO nella Coppa Cambellotti a Cecina, in Il Littoriale, Anno IX, n. 259, 21 ottobre 1935, p. 6. URL consultato il 28 luglio 2023.
- ^ Netta affermazione di BIZZI nel Criterium di Campione, in Il Littoriale, Anno IX, n. 223, 9 settembre 1935, p. 2. URL consultato il 29 luglio 2023.
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Olimpio Bizzi
. https://www.usv1919.it/Memoria-OLIMPIO-BIZZI-il-morino-di-Livorno-Storia-foto-e-video.htm
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