One After 909 - Wikipedia
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One After 909 | |
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Artista | The Beatles |
Autore/i | John Lennon / Paul McCartney |
Genere | Rock and roll |
Edito da | EMI |
Pubblicazione originale | |
Incisione | Let It Be |
Data | 8 maggio 1970 |
Etichetta | Apple Records |
Durata | 2’55” |
One After 909 (noto anche come The One After 909) è un brano dei Beatles, composto da John Lennon e Paul McCartney e presente nell'album Let It Be.
Il brano era stato scritto a Forthlin Road nel 1957 da Lennon e McCartney (anche se era opera principalmente di John) sotto l'influsso del rock and roll di Chuck Berry[1], e assieme a I Call Your Name è la prima composizione del duo a essere pubblicata su un disco di successo[2]. Il pezzo, che rimase nella scaletta live del gruppo per cinque anni fino al 1962[3], si richiama per la prima volta nella carriera del gruppo di Liverpool alla matrice delle railroad songs statunitensi, ripresa in Inghilterra da artisti britannici skiffle come Lonnie Donegan, il Chas McDevitt Skiffle Group e Johnny Duncan[4]. E per restare in tema, il ritmo del blues è scandito a imitazione di un convoglio ferroviario in movimento sulle rotaie[5].
Registrato il 5 marzo 1963 (durante le sedute di registrazione di From Me to You e Thank You Girl)[6], fu giudicato non adatto alla pubblicazione e per questo motivo venne accantonato. Dopo altri sei anni di abbandono, il brano fu ripescato e registrato dapprima in sala d'incisione il 28 e 29 gennaio 1969 e il giorno successivo nel "Rooftop Concert", con una coda di Lennon che beffardamente chiude il pezzo accennando le note iniziali di Danny Boy, una canzone eseguita fra gli altri da Conway Twitty nel 1959[7].
Versioni differenti del brano, relative alla seduta di incisione tenuta il 5 marzo 1963, sono incluse nell'album Anthology 1[8].
- John Lennon: voce, chitarra ritmica
- Paul McCartney: voce, basso
- George Harrison: chitarra solista
- Ringo Starr: batteria
- Billy Preston: piano elettrico[9]
- ^ Walter Everett, The Beatles as Musicians - The Quarry Men through Rubber Soul, Oxford University Press, Oxford/New York, 2001, pagg. 28-9.
- ^ Sono giudicate “le prime canzoni a sembrare promettenti” da Bob Spitz nel suo The Beatles. La vera storia, Sperling & Kupfer, Milano, 2006, pag. 86.
- ^ Bill Harry, Beatles - L'enciclopedia, Arcana, Roma, 2001, pag. 556.
- ^ Steve Turner, La storia dietro ogni canzone dei Beatles, Tarab, Firenze, 1997, pag. 195.
- ^ Ian MacDonald, The Beatles. L'opera completa, Mondadori, Milano, 1994, pag. 394.
- ^ Mark Lewisohn, Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano, 1990, pag. 63.
- ^ Mark Lewisohn, Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano, 1990, pag. 377.
- ^ The Beatles Anthology 1, 1° CD, tracce 25-26 - Apple Records 1995.
- ^ Ian MacDonald, The Beatles. L'opera completa, Mondadori, Milano, 1994, pag. 328.
- (EN) One After 909, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Let It Be | |
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The Beatles | |
Lato A | Two of Us · Dig a Pony · Across the Universe · I Me Mine · Dig It · Let It Be · Maggie Mae |
Lato B | I've Got a Feeling · One After 909 · The Long and Winding Road · For You Blue · Get Back |
Lati B singoli non inclusi nell'album | Don't Let Me Down · You Know My Name (Look Up the Number) |
Outtakes | All Things Must Pass · Another Day · The Back Seat of My Car · Gimme Some Truth · Hear Me Lord · Let It Down · Teddy Boy · Watching Rainbows · Madman · The Palace of the King of the Birds · Isn't It a Pity · Fancy My Chances with You · Taking a Trip to Carolina · I Bought a Picasso · Suzy Parker |
Voci correlate | Let It Be... Naked · Concerto dei Beatles sul tetto · Let It Be - Un giorno con i Beatles · Billy Preston · Phil Spector · Kum Back · The Black Album · The Beatles: Get Back · The Beatles: Get Back (libro) |
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