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Passirano
comune

Passirano – Stemma

Passirano – Bandiera

Passirano – Veduta
Passirano – Veduta
La parrocchiale di San Zenone
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoMariuccia Raccagni (centro-destra) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate45°36′N 10°04′E
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie13,39 km²
Abitanti6 838[1] (30-11-2024)
Densità510,68 ab./km²
FrazioniCamignone, Monterotondo
Comuni confinantiCastegnato, Cazzago San Martino, Corte Franca, Monticelli Brusati, Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Provaglio d'Iseo, Rodengo-Saiano
Altre informazioni
Cod. postale25050 - 25040 (Camignone)
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017136
Cod. catastaleG361
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 510 GG[3]
Nome abitantipassiranesi
Patronosan Zenone
Giorno festivoseconda domenica di ottobre
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Passirano

Passirano

Passirano – Mappa
Passirano – Mappa
Posizione del comune di Passirano nella provincia di Brescia
Sito istituzionale
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Passirano (Pasirà in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 6 838 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. Fa parte della rinomata regione vitivinicola della Franciacorta.

Il paese è nato nel Medioevo quando si svilupparono i villaggi di Passirano Mattina e Passirano Sera intorno ai rispettivi castelli, feudi intestati alla famiglia dei Passirani che hanno preso il nome dall'abitato.

Nel 1479 gli abitanti dei due centri sfuggiti ad un'epidemia di peste cedettero un terreno in località Dosso dei Budrioli ai Servi di Maria che da qualche anno avevano eretto il convento dell'Annunciata a Rovato, e qui costruirono il Santuario di San Rocco, a metà strada fra i due villaggi. Nel XVII secolo i frati abbandonarono il convento e con decreto del 19 maggio 1670 il vescovo Marino Giorgi fece nascere la nuova parrocchia di San Zenone. Col tempo intorno al santuario si andarono sviluppando nuove case tanto che nel XIX secolo i due centri si erano ormai fusi. Il santuario fu ampliato e diventò l'attuale chiesa parrocchiale di San Zenone.

Alla fine dell'Ottocento il suo territorio comunale fu ampliato comprendendo la frazione di Monterotondo e negli anni trenta si aggiunse anche la frazione di Camignone.

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo dell'11 agosto 1933.[5]

«D'azzurro, al ramoscello con sopra un passero posato, in capo le lettere C P. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 29 dicembre 1995[5], è un drappo di giallo.

La chiesa di San Zenone fu costruita sul preesistente santuario di San Rocco nel Seicento. Conserva pitture interne realizzate nel XIX secolo da Antonio Guadagnini pittore di Esine (1817-1900), e la pala dell'altare maggiore raffigurante la Madonna col Bambino e San Zeno attribuita a Sante Cattaneo alla fine del XVIII secolo. Nell'altare della Madonna del Rosario è conservata una statua lignea con la Madonna ed il Bambino di Stefano Lamberti. L'attuale facciata fu completata nel 1903.

Nella chiesa adiacente della Maternità sono conservati sessanta ex voto dedicati alla Madonna dell'Abito e una incisione di Antonio Paglia.

  • Madonna col Bambino e San Zenone: pala d’altare, opera attribuita a Sante Cattaneo, conservata nella chiesa parrocchiale.

    Madonna col Bambino e San Zenone: pala d’altare, opera attribuita a Sante Cattaneo, conservata nella chiesa parrocchiale.

  • Chiesa di San Lorenzo Martire (frazione Camignone)

    Chiesa di San Lorenzo Martire (frazione Camignone)

Nei dintorni del castello sorgono due ville signorili: villa Fassati edificata nel XVIII secolo e villa la Tesea del XVI secolo.

Il castello di Passirano

Il castello di Passirano Sera è stato eretto a cavallo tra il X secolo e il XIV secolo[7] per garantire un rifugio agli abitanti della zona in caso di attacco. È costituito da mura alte e massicce che formano una pianta quadrata realizzate in pietra di Sarnico a blocchi irregolari. All'esterno delle mura, un'alta torre a pianta quadrata.[7] Due torri a pianta semicircolare contraddistinguono il recinto fortificato:[7] una più alta verso Levante e l'altra più bassa a Ponente, detta anche "Torre della Specola" che nel XVIII secolo ospitava un osservatorio astronomico. Le merlature ghibelline risalgono al periodo seicentesco. Il castello era interamente circondato da un fossato che isolava la cinta muraria dal territorio circostante. Oggi la fossa non è quasi più visibile per essere stata quasi totalmente coperta e colmata. Il portale di accesso al castello è successivo e risale al XVIII secolo, periodo in cui il castello fu oggetto di alcune modifiche[7].

Al suo interno sono conservate alcune stanze più antiche a nord-ovest ed altre, più recenti, che fungono da deposito e da scuderie, ricavate sul finire del '700 come succursali della adiacente Villa Fassati.

Abitanti censiti[8]

Nel territorio, oltre all'abitato principale, sono presenti due frazioni, riconosciute come tali dal comma 1 dell'articolo 4 dello statuto comunale: Monterotondo e Camignone.

L'abitato principale, Passirano, fino a qualche decennio fa si distingueva in due villaggi: Passirano di sera e di mattina. Il primo si suddivideva in due contrade: di sopra e di sotto. A sua volta, Passirano di mattina si suddivideva in due cantoni: superiore e inferiore.

Sul confine meridionale del territorio comunale è posta l'autostrada Milano-Venezia dove è situata l'uscita di Ospitaletto, a servizio anche di Passirano.

In località Vallosa, il territorio è attraversato dalla strada provinciale 19 Concesio-Ospitaletto, mentre a nord la località Camignone è attraversata dall'ex strada statale Sebina Orientale.

Stazione di Passirano

A sud del paese è presente la stazione ferroviaria della linea Brescia-Iseo-Edolo. Dal 1885 fino al 1932, era presente anche un secondo ramo che passava a nord della chiesa di San Zenone e presso la località di Monterotondo. Su questo tracciato erano presenti una stazione, a servizio del paese, e una fermata, a servizio di Monterotondo e Fantecolo.

Monterotondo e Passirano sono servite dall'autolinea extraurbana LN022 Iseo-Monterotondo-Rovato-Chiari[9], gestita da Arriva Italia, e dall'autolinea extraurbana L62 Iseo-Provaglio-Brescia di Ferrovie Nord Milano Autoservizi (FNMA)[10].

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 12 giugno 2004 Angelo Zinelli PPI poi La Margherita Sindaco
12 giugno 2004 25 maggio 2014 Daniela Gerardini Lista Civica (centro-sinistra) Sindaco
25 maggio 2014 10 giugno 2024 Francesco Pasini Inverardi Lista Civica (centro-sinistra) Sindaco
10 giugno 2024 in carica Mariuccia Raccagni Lista Civica (centro-destra) Sindaco [11]
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano, su brescialeonessa.it.
  5. ^ a b Passirano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  6. ^ Marco Foppoli, Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 140, ISBN 978-88-7385-844-7.
  7. ^ a b c d Contino, Castello di Passirano.
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  9. ^ Arriva Italia, Iseo – Monterotondo – Rovato – Chiari, su brescia.arriva.it.
  10. ^ FNMA, Linee L62 (PDF), su fnmautoservizi.it.
  11. ^ I sindaci eletti, in Giornale di Brescia, 12 giugno 2024, p. 18.
  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.

V · D · M

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