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Patriarcato di Antiochia - Wikipedia

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La chiesa di San Pietro, dove l'apostolo avrebbe predicato per la prima volta la Buona Novella nella Antiochia romana.

Il titolo di patriarca di Antiochia, città dell'odierna Turchia, è posseduto tradizionalmente dal vescovo di Antiochia di Siria, antica sede apostolica.

Attualmente cinque vescovi di Chiese diverse portano tale titolo. Nessuno di questi risiede effettivamente ad Antakya: nel corso dei secoli, infatti, le sedi apostoliche di Antiochia sono state trasferite a causa di persecuzioni e scismi.

Evodio, secondo vescovo di Antiochia e successore di Simon Pietro, in un dipinto italiano del XVII secolo

Se ci sono due date, la prima segue la tradizione calcedonese, la seconda quella non calcedonese.

  • San Pietro † (circa 42 - 54, o 37 - 67)
  • Sant'Evodio † (circa 54 - 68, o 67 - 68)
  • Sant'Ignazio † (circa 68 - 100, o 68 - 107)
  • Sant'Erone † (circa 100 - 127, o 107 - 127)
  • San Cornelio † (circa 127 - 151, o 127 - 154)
  • Sant'Eros † (circa 151 - 169, o 154 - 169)
  • San Teofilo † (circa 169 - 182)
  • San Massimo I † (circa 188 - 191, o 182 - 191)
  • San Serapione † (circa 191 - 212, o 191 - 211)
  • Sant'Asclepiade † (circa 212 - 218, o 211 - 220)
  • Fileto † (circa 218 - 231, o 220 - 231)
  • Zebino o Zenobio † (circa 231 - 240, o 231 - 237)
  • San Babila † (circa 240 - 253, o 237 - 251)
  • Fabio † (circa 253 - 256, o 251 - 254)
  • San Demetriano † (circa 256 - 263, o 254 - 260)
  • Amfilochio † (circa 263 - 267)[1]
  • Paolo I † (circa 267 - 270, o 260 - 268)
  • Domno † (circa 270 - 273, o 268 - 273)
  • Timeo † (circa 273 - 277, o 273 - 282)
  • San Cirillo I † (circa 277 - 299, o 283 - 303)
  • Tiranno † (circa 308 - 313, o 304 - 313)
  • Vitale I † (313 - 318)
  • San Filogonio † (318 - 323)

Il concilio di Nicea I (325) riconobbe Antiochia come sede di patriarcato, assieme a Roma e Alessandria d'Egitto[2].

Un'icona di Eustazio, il primo patriarca di Antiochia

Avvertenza: se ci sono due date, la prima segue la tradizione calcedonese, la seconda quella non-calcedonese.

Con Flaviano I (che morì nel 404) si ricostituisce l'unità del Patriarcato.

Fonte: Venance Grumel, Traité d'études byzantines, vol. I : « La chronologie », Presses universitaires de France, Paris 1958, pp. 446-447.

  • Pietro Fullo † (469-471 deposto), non calcedonese
  • Giuliano † (471 - 476 deposto), calcedonese
  • Pietro Fullo † (476 deposto) (per la seconda volta), non calcedonese
  • Giovanni II Codonato † (fine 476 - inizio 477 deposto)
  • Stefano II † (primavera 477 - 479 deceduto), calcedonese[11]
  • Calendione † (479 - 484 deposto), calcedonese
  • Pietro Fullo † (485 - 488 deceduto) (per la terza volta), non calcedonese
  • Palladio † (489 - 498 deceduto), calcedonese, però accettò l'Enotico di Zenone
  • Flaviano II † (498 - autunno 512 deposto), calcedonese, però accettò l'Enotico di Zenone
  1. ^ Vescovo riconosciuto solo dai calcedoniani.
  2. ^ Il successivo concilio di Costantinopoli I del 381 riconobbe anche Costantinopoli come sede di patriarcato e il concilio di Calcedonia del 451 anche Gerusalemme.
  3. ^ I vescovi successori di Eustazio, benché eletti legittimamente, furono sostenitori di Eusebio di Cesarea di tendenze semi-ariane. I sostenitori di Eustazio, esiliato in Tracia, si raccolsero attorno ad un altro Paolino, prete.
  4. ^ A differenza dei loro predecessori, Leonzio e Eudossio sostennero con più energia l'arianesimo puro contro Atanasio di Alessandria.
  5. ^ Eletto vescovo di Costantinopoli nel 360.
  6. ^ Esiliato in più occasioni (360, 365 e forse 371), fino alla sua morte nel 381, Melezio fu considerato l'unico vescovo legittimo di Antiochia dai sostenitori della corrente nicena.
  7. ^ Paolino fu consacrato vescovo da Lucifero di Cagliari.
  8. ^ Zio del successore, fu condannato nel primo concilio di Efeso sulla controversia nestoriana.
  9. ^ Deposto dal secondo concilio di Efeso.
  10. ^ Nel 451 dal Patriarcato si distacca la chiesa autocefala cipriota.
  11. ^ L'esistenza di uno Stefano III, successore di Stefano II, è messa in discussione (Grumel, p. 447).

V · D · M

Patriarcati cristiani
Sedi apostoliche anticheRoma (Santi Pietro e Paolo) · Antiochia (San Pietro) · Alessandria (San Marco)
Pentarchia
(Concilio di Calcedonia del 451)
Patriarcato di RomaSanta Sede
Patriarcato di CostantinopoliPatriarcato ecumenico di Costantinopoli · Patriarcato di Costantinopoli dei Latini (1204-1964) · Patriarcato armeno di Costantinopoli (dal 1461)
Patriarcato di AntiochiaPatriarcato di Antiochia · Patriarcato di Antiochia (dal 518) · Patriarcato di Antiochia dei Maroniti (dal 685) · Patriarcato di Antiochia dei Latini (1099-1964) · Patriarcato di Antiochia dei Siri (dal 1668) · Patriarcato di Antiochia dei melchiti (dal 1724)
Patriarcato di AlessandriaPatriarcato di Alessandria e tutta l'Africa · Patriarcato di Alessandria e tutta l'Africa (dal 451) · Patriarcato di Alessandria dei Latini (1209-1964) · Patriarcato di Alessandria dei Copti (dal 1824)
Patriarcato di GerusalemmePatriarcato di Gerusalemme · Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (dal 1099) · Patriarcato armeno di Gerusalemme (dal 1311)
AltriPatriarcato della Chiesa d'Oriente (dal 424) · Catholicosato d'Armenia e di tutti gli armeni (dal 452) · Patriarcato di Aquileia (568-1751) · Patriarcato di Grado (725-1451) · Patriarcato di Venezia (dal 1451) · Patriarcato di Bulgaria (dal 919) · Patriarcato di Georgia (dal 1010) · Catholicosato armeno di Cilicia (dal 1058) · Patriarcato di Serbia (dal 1346) · Patriarcato delle Indie occidentali (dal 1524) · Patriarcato di Baghdad dei Caldei (dal 1553) · Patriarcato latino di Etiopia (1555-1636) · Patriarcato di Mosca e tutta la Russia (dal 1589) · Patriarcato di Lisbona (dal 1716) · Patriarcato di Cilicia degli Armeni (dal 1742) · Patriarcato delle Indie orientali (dal 1886) · Patriarcato di Romania (dal 1925) · Patriarcato ortodosso di Etiopia (dal 1959) · Patriarcato di Eritrea (dal 1998)
Nota: in tondo sono riportati i patriarcati appartenenti alla Chiesa cattolica, in grassetto quelli appartenenti alla Chiesa ortodossa e in corsivo quelli appartenenti alle Chiese ortodosse orientali.

V · D · M

Chiese autocefale e autonome dell'Ortodossia
Chiese autocefale
La Pentarchia(Roma[1]) · Costantinopoli · Alessandria · Antiochia · Gerusalemme
Altri PatriarcatiBulgaria (919) · Georgia (1010) · Serbia (1346) · Russia (1589) · Romania (1925)
AltreCipro · Grecia · Polonia · Albania · Repubblica Ceca e Slovacchia · Ucraina[2] · America[3] · Macedonia del Nord
Chiese ortodosse
Chiese autonome
da BelgradoOcrida[4]
da CostantinopoliFinlandia · Estonia (apostolica)[5]
da GerusalemmeSinai[6]
da Mosca[7]Giappone[8] · Cina[8][9]
dalla RomaniaBessarabia[10]
AltreEdinovercy[11] · Croazia[9]
Chiese semi-autonome
da CostantinopoliCreta · America
da Mosca[12]Estonia (russa)[13] · Lettonia · Ucraina[8] · Moldavia[14] · ROCOR[15][16]
Chiese "resistenti"Grecia (vetero-calendaristi moderati)[16][17][9] · Romania (vetero-calendaristi)[16][17] · Bulgaria (vetero-calendaristi)[17]
Chiese "murate"Bielorussia (autocefala) · Grecia (veri ortodossi)[16] · Grecia (genuini ortodossi lamiani) · Grecia (genuini ortodossi matteiti) · Vecchi credenti · Russia (veri ortodossi tikhoniti) · Russia (veri ortodossi giuseppiti) · Turchia · Francia (di Francia) · Europa occidentale e America
FlorinitiGrecia (genuini ortodossi floriniti) · America (genuini greco-ortodossi)
Comunione delle Chiese ortodosse occidentaliFrancia (francese) · Gran Bretagna
  1. ^ Ufficialmente non fa più parte dell'ortodossia a partire dal Grande Scisma; nel 2006 il Papa ha abbandonato il titolo di Patriarca d'Occidente, nonostante alcune Chiese glielo riconoscano tuttora
  2. ^ Autocefalia non universalmente riconosciuta
  3. ^ Autocefalia non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Mosca, Bulgaria, Georgia, Polonia e Repubblica ceca · Slovacchia; non riconosciuta dagli altri patriarcati, per i quali è ancora una giurisdizione autonoma della chiesa russa)
  4. ^ Autonomia dal patriarcato di Belgrado non universalmente riconosciuta (riconosciuta solo da Belgrado stessa)
  5. ^ Autonomia dal patriarcato di Costantinopoli non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Costantinopoli ma non da Mosca)
  6. ^ Autonomia dal patriarcato di Gerusalemme non universalmente riconosciuta
  7. ^ (RU) Глава XI. Автономные Церкви, www.patriarchia.ru
  8. ^ a b c Autonomia dal patriarcato di Mosca non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Mosca ma non da Costantinopoli)
  9. ^ a b c Non più esistente
  10. ^ Autonomia non riconosciuta da Mosca
  11. ^ Non sono una vera giurisdizione autonoma, bensì un gruppo di Vecchi Credenti tornati in comunione con la Chiesa russa
  12. ^ (RU) Самоуправляемые Церкви, www.patriarchia.ru
  13. ^ Semi-autonomia dal patriarcato di Mosca non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Mosca ma non da Costantinopoli)
  14. ^ Autonomia non universalmente riconosciuta
  15. ^ Parte semiautonoma della Chiesa ortodossa russa
  16. ^ a b c d Un tempo in piena comunione
  17. ^ a b c In comunione tra loro

V · D · M

Chiese ortodosse orientali
Chiese autocefaleArmenia · Antiochia · Alessandria · Etiopia[1] · Eritrea[1][2] · India (malankarese)[3]Chiese ortodosse orientali
Chiese autonomeCilicia[4] · Gerusalemme[4] · Costantinopoli[4] · India (giacobita)[5][6] · Gran Bretagna[7] · Francia[7]
  1. ^ a b Fino al 1959 parte della Chiesa ortodossa copta
  2. ^ Fino al 1993 parte della Chiesa ortodossa etiopica
  3. ^ Da non confondersi con la Chiesa ortodossa siriaca, della quale faceva parte fino alla sua dichiarazione di autocefalia, né con la Chiesa cristiana siriaca giacobita che resta fedele al patriarca siro e gode di autonomia, non autocefalia
  4. ^ a b c Autonomia dal patriarcato di Armenia
  5. ^ Autonomia dal patriarcato di Antiochia
  6. ^ Da non confondersi con la Chiesa ortodossa malankarese
  7. ^ a b Autonomia dal patriarcato di Alessandria