Postulante - Wikipedia
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Con il termine postulante (in latino postulare, "chiedere") si indicava originariamente una persona che faceva una richiesta o una pretesa, mentre oggi l'uso del termine è ormai generalmente limitato ad indicare coloro che chiedono l'ammissione in un monastero cristiano o in un ordine religioso. Il postulato si posiziona tra il discernimento iniziale e il noviziato.[1]
Il termine è usato maggiormente nella chiesa cattolica, luterana e anglicana (compresa la chiesa episcopale, che usa il termine per designare coloro che cercano l'ordinazione al diaconato o al sacerdozio. A questo proposito, il postulato è generalmente considerato il primo passo formale che porta alla candidatura e all'ordinazione), mentre la chiesa ortodossa usa questo termine meno frequentemente.
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La durata del periodo in cui un candidato rimane postulante può variare a seconda dell'istituto o della situazione individuale del postulante. Nelle istituzioni religiose attive, la durata andava dai 4 ai 6 mesi, mentre attualmente in molti monasteri i candidati devono trascorrere 1-2 anni in questa fase. Esempio è la chiesa cattolica che con l'istruzione attuativa Cor orans stabilisce che il postulato in una comunità contemplativa ha una durata minima di 12 mesi ma non deve superare i 2 anni.[2] Durante questo periodo, il postulante generalmente partecipa il più possibile alla vita della comunità, unendosi ai novizi, ai membri professi e vivendo in unione con la comunità, avendo anche la possibilità di partecipare all'istruzione formale riservata ai novizi. Alcune comunità religiose preferiscono che i postulanti indossino un abito specifico (ciò era piuttosto comune fino all'emanazione del Perfectae Caritatis); in altre comunità indossano i propri abiti semplici fino alla cerimonia formale dell'investitura.
Poiché i postulanti non sono membri attivi di un'istituzione, è più facile per una persona non del tutto certa della vita religiosa riesaminare le proprie intenzioni e il proprio impegno prima di pronunciare i voti.[1] Allo stesso modo, se si ritiene che la persona non sia adatta alla vita, può essere semplicemente dimessa senza dover seguire una procedura formale.[3]
Il termine è talvolta utilizzato anche per descrivere lo status ecclesiastico di una persona che ha percepito la chiamata al sacerdozio o al diaconato e ha ricevuto l'approvazione parrocchiale e diocesana. Il candidato mantiene lo stato di postulante per tutta la durata del seminario, fino all'ordinazione al diaconato transitorio. Il postulante che non persegue l'ordinazione sacerdotale viene ordinato diacono vocazionale.
Nelle confraternite universitarie, il termine postulante è utilizzato anche per descrivere coloro che devono ancora essere iniziati nella confraternita, mentre stanno attraversando il processo per diventare fratelli o sorelle.[4]
- ^ a b Sperimentare il convento - Postulato, su Vocazione Francescana. URL consultato il 17 ottobre 2024.
- ^ Cor orans, Implementing Instruction of the apostolic constitution Vultum Dei quaerere on women's contemplative life, No. 275
- ^ L'ammissione e la formazione dei religiosi, su Carmelitani dell'Italia Centrale. URL consultato il 17 ottobre 2024.
- ^ (EN) Alpha Chi Rho National Fraternity, http://www.alphachirho.org/. URL consultato il 16 ottobre 2018.