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Segreteria di Stato della Santa Sede - Wikipedia

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Segreteria di Stato
Secretaria Status
Coadiuva da vicino il Romano Pontefice nell'esercizio della sua suprema missione (Praedicate evangelium, 44)
Eretto1780
Segretario di Statocardinale Pietro Parolin
Sostituto per gli affari generaliarcivescovo Edgar Peña Parra
Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionaliarcivescovo Paul Richard Gallagher
Segretario per le rappresentanze pontificiearcivescovo Luciano Russo
Emeriticardinale Tarcisio Bertone, S.D.B.
(Segretario di Stato emerito)
SedePalazzo Apostolico Vaticano, Città del Vaticano 00120
Sito ufficialewww.vatican.va
dati catholic-hierarchy.org
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana
Manuale

La Segreteria di Stato della Santa Sede è il dicastero della Curia romana che collabora più da vicino con il Papa nella guida della Chiesa cattolica, sia coordinando i vari uffici della Santa Sede sia curando i rapporti con gli Stati e gli organismi internazionali.

È presieduta dal segretario di Stato, il massimo esponente dell'attività politica e diplomatica della Santa Sede. Da novembre 2017 si articola in tre sezioni, la Sezione per gli affari generali, la Sezione per le relazioni con gli Stati e la Sezione per il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede[1], nonché dell'Ufficio del protocollo.

La “prima sezione” è una sorta di ministero per gli affari interni, si occupa della direzione e del coordinamento di tutti gli uffici della Santa Sede: custodisce il Sigillo papale (con cui vengono autenticati gli atti più importanti del pontefice) e l'anello piscatorio (con cui vengono sigillati i brevi) e pubblica gli Acta Apostolicae Sedis (il bollettino ufficiale della Santa Sede). Prima della creazione del Dicastero per la comunicazione, nel 2015, vigilava anche sugli organi di informazione della Santa Sede. È posta sotto la direzione del sostituto per gli affari generali (di regola un arcivescovo titolare, dal 15 ottobre 2018 Edgar Peña Parra), coadiuvato dall'assessore per gli affari generali (di regola un prelato, dal 26 ottobre 2022 Roberto Campisi[2]).

La "seconda sezione" (già Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari) è l'equivalente di un ministero degli affari esteri; cura, anche attraverso le Nunziature apostoliche, i rapporti diplomatici della Santa Sede con gli Stati stranieri e gli altri organismi internazionali; gli compete anche la stipula di accordi e concordati. È posta sotto la direzione del Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali (di regola un arcivescovo titolare, dall'8 novembre 2014 Paul Richard Gallagher), coadiuvato dal Sotto-Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali (di regola un prelato, dal 24 ottobre 2019 Mirosław Stanisław Wachowski) e dal Sotto-Segretario per il settore multilaterale (dal 10 gennaio 2023 Daniel Pacho) ed è assistito da una commissione di vescovi.

La “terza sezione” è stata istituita da papa Francesco il 21 novembre 2017.[3] Questa sezione si occupa delle questioni attinenti alle persone che lavorano nel servizio diplomatico della Santa Sede o che vi si preparano. È posta sotto la direzione del Segretario per le rappresentanze pontificie (di regola un arcivescovo titolare, dal 10 settembre 2022 Luciano Russo), coadiuvato dal Sotto-Segretario per le rappresentanze pontificie (di regola un prelato, dal 17 dicembre 2020 Mauricio Rueda Beltz).

L'“ufficio del protocollo”, oltre a occuparsi dei rapporti con il corpo diplomatico, è incaricato delle procedure relative al placet per i nuovi ambasciatori, dell'accoglienza al loro arrivo in Roma, delle prime visite protocollari al Sostituto per gli affari generali per la consegna delle copie delle lettere credenziali e al Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali della comunicazione ufficiale dell'udienza solenne per la presentazione delle lettere credenziali al Pontefice e di tutte le altre formalità di rito che riguardano gli altri funzionari diplomatici accreditati presso la Santa Sede. Esso si occupa, inoltre, delle richieste di visite al Santo Padre, dell'invio di missioni pontificie temporanee o di inviati speciali, ecc. È posta sotto la direzione del capo del protocollo (di regola un prelato, dal 14 settembre 2023 Javier Domingo Fernández González).

Il 15 ottobre 2013 papa Francesco ha nominato segretario di Stato l'arcivescovo Pietro Parolin, nunzio apostolico in Venezuela e già sottosegretario per i Rapporti con gli Stati.

Le origini della Segreteria di Stato sono da ricercare negli organismi burocratici creati dai pontefici nel XV secolo. Papa Martino V (1417-1431) chiamò a Roma alcuni eminenti umanisti e intellettuali dell'epoca affidando loro il compito di redigere la corrispondenza ufficiale in lingua latina della Santa Sede ("Scrittori delle lettere apostoliche")[4]. Tra di loro vi era un rapporto paritario: ognuno lavorava in autonomia. Negli anni di Martino V e nei primi anni di pontificato del successore Eugenio IV (1431-1447), il decano riconosciuto fra i segretari fu Antonio Loschi (1368 ca.-1441), primus inter pares[4].

Papa Niccolò V (1447-1455) scelse, tra gli scrittori al suo servizio, Pietro da Noceto (esperto di diritto e notaio) come Secretarius secretus (“Segretario particolare”), carica di nuova istituzione. L'attribuzione di tale incarico segnò una svolta nella strutturazione della Segreteria papale, ora organizzata in forma gerarchica e non più orizzontalmente[5].

Nel 1487 papa Innocenzo VIII creò la Secreteria Apostolica, una commissione di 24 prelati con funzioni di segretari apostolici presieduta da un Secretarius domesticus con un ruolo di coordinamento[6]. Contestualmente assegnò loro dei locali nel Palazzo apostolico e concesse loro diversi privilegi: li dichiarò ufficiali della Cancelleria apostolica, familiari del Papa, notai della Santa Sede e stabilì che uno di loro ricoprisse l’incarico di Segretario domestico del pontefice. Per diversi decenni la nomina fu prerogativa del papa[7].

All'inizio del secolo seguente, Leone X (1513-1521) affiancò a questa figura un esperto di questioni politiche, il Secretarius intimus (non sempre un prelato), cui assegnò l'incarico di curare sia la corrispondenza con i sovrani cattolici (in Italia e Oltralpe), sia il carteggio diplomatico[8].

Con l'affermarsi del nepotismo, le funzioni della Segreteria Apostolica passarono al Cardinal nipote, un congiunto del pontefice, sempre assistito dal Secretarius intimus, che era anche incaricato di curarne la formazione. Il suo ruolo crebbe costantemente, fino a quando nel 1566 Pio V assegnò al cardinal nipote la carica di «Sovrintendente generale dello Stato ecclesiastico»[8]. Durante il pontificato di Paolo V (1605-1621), il titolo di Secretarius intimus venne mutato in quello di "Segretario di Stato" (sempre affiancato al cardinal nipote, ma a lui subordinato); a partire da papa Innocenzo XI, questa carica poté essere attribuita solo a un cardinale.

Nel 1678 Innocenzo XI, preoccupato per il dilagare del commercio delle cariche, ridusse il numero dei segretari apostolici da trenta a due soli, cioè il Segretario de’ brevi, che si occupava dei brevi e dei diplomi pontifici; e il Segretario de’ brevi ai principi, cioè delle lettere pontificie ai monarchi ed ai principi. Entrambe le cariche beneficiavano della dignità cardinalizia[9]. Innocenzo XII, con la bolla Romanum decet pontificem (23 giugno 1692), mise fine al nepotismo. Da allora il Segretario di Stato occupò il ruolo lasciato vacante dalla scomparsa del cardinal nipote.

Nel 1814 il segretario della cifra divenne anche sostituto della Segreteria di Stato. Il 20 febbraio 1833 Gregorio XVI prepose alla Segreteria di Stato due segretari, uno per gli affari interni e uno per quelli esteri[10]. Nel 1846 Pio IX riunì le due funzioni in una sola persona pur lasciando l'ufficio diviso in due sezioni. Dopo la fine dello Stato Pontificio (1870), la Segreteria di Stato (insieme a tutta la Curia Romana) venne profondamente rinnovata con la costituzione apostolica Sapienti consilio (29 giugno 1908) da papa Pio X; venne nuovamente riformata dopo il Concilio Vaticano II da Paolo VI, con la costituzione apostolica Regimini Ecclesiae universae (15 agosto 1967), con la quale il Papa approvò tra le altre cose l'abolizione dell'antico ufficio della Cancelleria di Santa Romana Chiesa, dandone le funzioni alla Segreteria di Stato.

Giovanni Paolo II con la costituzione apostolica Pastor Bonus (28 giugno 1988) gli ha conferito una nuova fisionomia. Con quest'ultima riforma, non si fa più menzione del segretario della cifra.

Papa Francesco il 21 novembre 2017 ha annunciato la creazione della terza sezione della Segreteria di Stato, guidata dal delegato per le rappresentanze pontificie, che fino ad allora era un officiale della seconda sezione.[11]

  1. ^ Istituita da papa Francesco il 21 novembre 2017. Annuncio dal Bollettino della Santa Sede.
  2. ^ Annuncio dal Bollettino della Santa Sede, su press.vatican.va.
  3. ^ Comunicato della Segreteria di Stato, su press.vatican.va.
  4. ^ a b Tra essi figuravano i nomi di Poggio Bracciolini, Biondo Flavio, Giovanni Aurispa e Andrea Fiocchi. Cfr. Germano Gualdo, Pietro da Noceto e l’evoluzione della Segreteria papale al tempo di Niccolò V (1447-1455).
  5. ^ Segreteria di Stato pontificia, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  6. ^ Adriano Caprioli, Antonio Rimoldi, Luciano Vaccaro, Chiesa e società: appunti per una storia delle diocesi lombarde, Editrice La Scuola, 1986, p. 385.
  7. ^ Fu Sisto V a concedere al collegio stesso il diritto di nomina del Segretario domestico (Romani Pontificis, 1º aprile 1586).
  8. ^ a b Giampiero Brunelli, Le istituzioni temporali dello Stato della Chiesa, Università La Sapienza, a.a. 2007/2008. Pagp. 38-39.
  9. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni..., vol. LXIII, 1840, pp. 263-264.
  10. ^ Lajos Pásztor, La riforma della Segreteria di Stato di Gregorio XVI, in La Bibliofilìa, LX, Firenze, Leo S. Olschki, 1958, pp. 285-305. URL consultato il 12 marzo 2023.
  11. ^ Bollettino della Santa Sede.
  12. ^ Il 1º luglio 1988 fu nominato prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
  13. ^ Il 26 maggio 2018 è stato nominato prefetto della Congregazione per le cause dei santi, con effetto dal 31 agosto successivo.

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