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Senatori della XXX legislatura del Regno d'Italia - Wikipedia

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Senatori della XXX legislatura del Regno d'Italia nominati dal re Vittorio Emanuele III, divisi per anno di nomina.[1]

212 senatori furono nominati nel 1939 e altri 32 nel 1943. Per altre 5 nomine previste dai decreti non venne completato l'iter.

Tra parentesi sono indicate le categorie di nomina.

Con due distinti decreti dello stesso giorno vennero nominati 39 senatori tra generali e ammiragli.[4]

Con il decreto vennero nominati 4 senatori tra generali dell'aviazione.[4]

Con il decreto vennero nominati 20 senatori tra avvocati, economisti e professori.[5]

Con il decreto vennero nominati 15 senatori tra i prefetti.[6]

Con il decreto vennero nominati 6 senatori tra i diplomatici.[6]

Con il decreto vennero nominati 14 senatori tra magistrati e funzionari.[7]

Con il decreto vennero nominati 9 senatori tra magistrati e funzionari.[7]

Con il decreto vennero nominati 18 senatori tra docenti universitari e studiosi.[8]

Nel decreto erano indicati anche Pasquale Pietro Boninsegni, Aristide Busi e Gaetano Scorza, ma non risulta completato l'iter della loro nomina.

Con il decreto venne nominato un unico senatore.[9]

Con il decreto vennero nominati 4 senatori per aver favorito l'unione dell'Albania con l'Italia.[10]

Con il decreto vennero nominati 20 senatori.[11]

Con il decreto vennero nominati 25 senatori.[6]

Con il decreto vennero nominati 37 senatori.[12]

Dopo il 17 maggio 1940 non ci furono più sedute pubbliche del Senato.

Con il decreto vennero nominati 32 senatori.[13]

Le nomine vennero convalidate il 26 febbraio 1943; il giuramento avvenne per tutti in comitato segreto del 29 aprile 1943.

Pietro Tomasi della Torretta, presidente dal 1944 al 1946

Nel decreto erano indicati anche Gian Giuseppe Durini e Giacinto Motta, ma non risulta completato l'iter della loro nomina.

Dal 1944 i senatori del Regno nominati dopo il 1922, ancora in vita, furono deferiti all'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo. Per molti fu stabilita la decadenza, i restanti rimasero formalmente in carica.

Con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, il re nominò nuovo presidente l'ammiraglio Paolo Thaon di Revel che entrò in carica il 2 agosto. Il 20 luglio 1944 Pietro Tomasi della Torretta fu nominato ultimo presidente del Senato. Nel luglio 1944 fu costituito anche un ufficio di presidenza, che restò in carica fino al 25 giugno 1946, quando il Senato cessò le funzioni, con il decreto legislativo n. 48 del 24 giugno 1946, e il contemporaneo insediamento della Assemblea Costituente.

Inoltre, come previsto dalla III disposizione transitoria della Costituzione gli ex Senatori del Regno, non dichiarati decaduti, divennero nel 1948 componenti di diritto del Senato della Repubblica nella I legislatura.

Numero di nomine per anno.

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Distribuzione per età dei nuovi senatori della XXX legislatura.

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I nuovi senatori della XXX legislatura suddivisi per categoria di nomina.

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  1. ^ Senatori dell'Italia fascista, su senato.it.
  2. ^ Statuto Albertino (PDF).
  3. ^ Guida Monaci.
  4. ^ a b Decreti 25 marzo e 27 marzo, in Gazzetta ufficiale, 3 aprile 1939, p. 1626.
  5. ^ Decreto 8 aprile, in Gazzetta ufficiale, 14 aprile 1939, p. 1842.
  6. ^ a b c Decreti 22 e 24 aprile e 12 ottobre, in Gazzetta ufficiale, 18 ottobre 1939, p. 4874.
  7. ^ a b Decreti 23 e 25 maggio, in Gazzetta ufficiale, 27 maggio 1939, p. 2450.
  8. ^ Decreto 13 giugno, in Gazzetta ufficiale, 17 giugno 1939, p. 2730. URL consultato il 29 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2017).
  9. ^ Decreto 12 luglio, in Gazzetta ufficiale, 20 luglio 1939, p. 3281.
  10. ^ Decreto 4 agosto, in Gazzetta ufficiale, 10 agosto 1939, p. 3786.
  11. ^ Decreto 9 agosto, in Gazzetta ufficiale, 12 agosto 1939, p. 3850.
  12. ^ Decreto 20 ottobre, in Gazzetta ufficiale, 23 ottobre 1939, p. 4954.
  13. ^ Decreto 6 febbraio 1943, in Gazzetta ufficiale, 9 febbraio 1943, p. 2.

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