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Stelio Mattioni - Wikipedia

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Stelio Mattioni (Trieste, 9 settembre 1921Trieste, 16 settembre 1997) è stato uno scrittore italiano, fra i più noti nella Trieste degli ultimi decenni del XX secolo.

Si impiega giovanissimo nella raffineria di petrolio Aquila. Richiamato alle armi nel corso della seconda guerra mondiale, viene inviato prima in Jugoslavia (1941), poi in Africa, dove viene fatto prigioniero dagli inglesi e rinchiuso in un campo di concentramento. Al termine del conflitto, decorato con una croce di guerra, viene nuovamente assunto dall'azienda Aquila (1946), dove rimarrà fino al termine della propria vita lavorativa, prima come impiegato, poi con funzioni dirigenziali. Nel 1956 pubblica, con l'editore Schwarz di Milano, una raccolta di poesie, La città perduta, e inizia a frequentare il mondo letterario della sua città, all'epoca ricco di fermenti vitali e di personalità prestigiose, fra cui Umberto Saba, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Giani Stuparich e Virgilio Giotti. Non troppo soddisfatto delle proprie creazioni poetiche, che pur suscitano l'interesse e l'apprezzamento di Anita Pittoni, Bobi Bazlen e di altri intellettuali triestini, decide di imboccare la strada della narrativa.

Nel 1962 vince il premio Settembrini-Mestre con un libro di racconti, Il sosia, pubblicato da Einaudi. Seguirà una serie di romanzi, tutti editi dalla casa editrice Adelphi, primo fra tutti Il re ne comanda una (1968), che si inserisce fra i primi cinque finalisti per il Premio Selezione Campiello[1], poi Palla avvelenata (1971), Vita col mare (1973), La stanza dei rifiuti (1976) e Il richiamo di Alma (1980). Anche con quest'ultima creazione Mattioni concorre al Premio Selezione Campiello arrivando in finale.[1]

Collabora all'epoca anche con la RAI (per cui scriverà un dramma radiofonico, Il gallo canta a tutte le ore) e diviene uno degli animatori del Circolo della Cultura e delle Arti della sua città. Allo scrittore verrà affidata in quegli anni dal Comune di Trieste l'organizzazione di molti eventi di prestigio fra cui le commemorazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di Italo Svevo (1978) e quelle per il centenario della nascita di Umberto Saba (1983).

Negli anni ottanta e novanta pubblica altri romanzi, fra cui Il corpo (1985) e Sisina e il lupo (1993). Apprezzatissimo dalla critica è il saggio Storia di Umberto Saba, edito da Camunia (1989), di grande valore documentale per le numerose e interessanti testimonianze di prima mano raccolte da Mattioni e fornite dai molti amici e familiari, ancora in vita, legati al poeta. La sua ultima fatica letteraria, Tululù, uscita postuma nel 2002, chiude degnamente la vicenda umana e letteraria dello scrittore triestino.

Nei suoi romanzi Mattioni ama analizzare, con un linguaggio scabro ed essenziale, le vite di personaggi qualunque, immersi nella quotidianità e vittime di un malessere indefinito, legato spesso a una realtà atemporale che è loro estranea. Disincantato e apparentemente avulso dalla vicenda raccontata, lo scrittore lascia che il lettore si immerga in essa trovando dentro se stesso le risposte agli interrogativi che l'autore non può o non vuole dare. Spettatore più che protagonista, Mattioni lascia che la vicenda fluisca spontaneamente, senza l'apparente apporto del proprio creatore che pur è li, sempre presente, con la propria ironia, i propri dubbi, il desiderio di cogliere una realtà sempre inafferrabile e sfuggente, ma anche con una grande capacità di sognare, fantasticare.

Sono tematiche e stimoli questi che provengono da lontano, dai grandi protagonisti della letteratura triestina e mitteleuropea a cavallo fra Ottocento e Novecento, e in particolare da Svevo della cui eredità «Mattioni ha saputo fondere nel proprio stile molti elementi: il non lirismo,...l'ironia... la naturale sapienza nel salire dal piano realistico a quello fantastico,...e infine il "passo" del raccontare, sobrio anche nell'allucinato, asciutto e spedito anche nel grottesco, così congeniale a una città come Trieste......»[2]. Meno evidente forse, ma presente nella poetica dello scrittore è anche «Il suo legame con Kafka...nell'allestimento di storie sospese ed enigmatiche, nelle prospettive di una difficoltà di comprensione della vita nei suoi piani e nelle sue stratificazioni»[3]. Il parallelo con Kafka viene approfondito da Claudio Magris congiungendolo al richiamo a figure come Fernando Pessoa e Svevo: «egli si inserisce così in quella famiglia di impiegati-scrittori che ha indagato a fondo - con Kafka, Svevo o Pessoa - la demonica reticenza della vita e ha scavato nei grovigli del secolo ben più degli autori di eclatanti gesti vitalisti o trasgressivi»[4].

Con Mattioni è scomparso uno dei protagonisti della cultura triestina del secondo dopoguerra, che pur continua a essere rappresentata degnamente da grandi scrittori, anche di formazione e interessi profondamente diversi fra di loro ma ascrivibili tutti a quella affascinante civiltà di frontiera prodotta dalla città giuliana e trasmessa al resto d'Italia e all'Europa.

  1. ^ a b Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  2. ^ Cit. da AA.VV., La letteratura italiana vol.18, pag. 460-461, Edizione speciale per il Corriere della Sera, R.C.S. Quotidiani S.p.A., Milano 2005; Titolo dell'opera originale: Natalino Sapegno ed Emilio Cecchi (diretta da) Storia della letteratura italiana, Garzanti Grandi opere, Milano 2001 e De Agostini Editore, Novara 2005
  3. ^ cit. da Elio Guagnini, Trieste, ponte fra culture / Postazione di confine in: Roberto Finzi, Claudio Magris e Giovanni Miccoli (a cura di), Il Friuli-Venezia Giulia, della serie Storia d'Italia, le Regioni dall'unità ad oggi, vol. II, Torino, Giulio Einaudi Ed., 2002, pag. 1132 e 1133
  4. ^ cit. Claudio Magris “Corriere della Sera”, 20 settembre 1997, p. 35.
  • AA.VV., La letteratura italiana, vol. 18, Edizione speciale per il Corriere della Sera, R.C.S. Quotidiani S.p.A., Milano 2005; Titolo dell'opera originale: Natalino Sapegno ed Emilio Cecchi (diretta da) Storia della letteratura italiana, Garzanti Grandi opere, Milano 2001 e De Agostini Editore, Novara 2005
  • Elio Guagnini, Trieste, ponte fra culture / Postazione di confine in: AA.VV., Roberto Finzi, Claudio Magris e Giovanni Miccoli (a cura di), Il Friuli-Venezia Giulia, della serie Storia d'Italia, le Regioni dall'unità ad oggi, vol. II, Torino, Giulio Einaudi Ed., 2002

V · D · M

Vincitori del Premio Selezione Campiello
1963-1969Carlo Alianello, Elio Bartolini, Fortunato Pasqualino, Giorgio Saviane (1963) · Laudomia Bonanni, Piero Chiara, Tommaso Landolfi, Luigi Santucci (1964) · Antonio Aniante, Beatrice Solinas Donghi, Fulvio Tomizza, Dante Troisi (1965) · Giovanni Dusi, Luigi Malerba, Gino Montesanto, Mario Tobino (1966) · Antonio Barolini, Carlo Cassola, Gino De Sanctis, Giuseppe Mesirca (1967) · Arrigo Benedetti, Carlo Castellaneta, Luigi Compagnone, Pier Maria Pasinetti (1968) · Giulio Cattaneo, Giuliano Gramigna, Stelio Mattioni, Giuseppe Raimondi (1969)
1970-1979Ennio Flaiano, Carlo Emilio Gadda, Goffredo Parise, Neri Pozza (1970) · Manlio Cancogni, Renato Ghiotto, Ercole Patti, Enrico Raffi (1971) · Alberto Arbasino, Giovanni Arpino, Carlo Laurenzi, Ottiero Ottieri (1972) · Carlo Cassola, Raffaele La Capria, Luigi Magnani, Giorgio Saviane (1973) · Rodolfo Doni, Tommaso Landolfi, Fulvio Tomizza, Fiora Vincenti (1974) · Carla Cerati, Gino Montesanto, Giorgio Soavi, Alberto Vigevani (1975) · Paolo Barbaro, Carlo Coccioli, Alfredo Todisco, Mimì Zorzi (1976) · Carlo Della Corte, Gina Lagorio, Ferruccio Parazzoli, Eugenio Travaini (1977) · Elio Bartolini, Giuseppe Bonaviri, Pasquale Festa Campanile, Giuseppe Pontiggia (1978) · Giuseppe Cassieri, Italo Alighiero Chiusano, Rolly Marchi, Luciano Marigo (1979)
1980-1989Antonio Altomonte, Stelio Mattioni, Rossana Ombres, Luigi Testaferrata (1980) · Anna Banti, Gian Piero Bona, Tonino Guerra, Bino Sanminiatelli (1981) · Raul Lunardi, Ferruccio Parazzoli, Goffredo Parise, Antonio Terzi (1982) · Isabella Bossi Fedrigotti, Alcide Paolini, Pier Maria Pasinetti, Ferruccio Ulivi (1983) · Antonio Altomonte, Raffaele Crovi, Guglielmo Petroni, Giorgio Soavi (1984) · Giorgio Montefoschi, Gino Montesanto, Roberto Pazzi, Antonio Tabucchi (1985) · Ferdinando Camon, Neri Pozza, Fulvio Tomizza, Mimì Zorzi (1986) · Sergio Ferrero, Giuliana Morandini, Emilio Tadini, Dante Troisi (1987) · Paolo Barbaro, Giulio Cisco, Marta Morazzoni, Renzo Rosso (1988) · Ferdinando Camon, Paola Capriolo, Giorgio Pressburger, Giampaolo Rugarli (1989)
1990-1999Carlo Della Corte, Nino Majellaro, Michele Mari, Sebastiano Vassalli (1990) · Alessandro Baricco, Raffaele Crovi, Renato Minore, Giorgio Montefoschi (1991) · Luca Doninelli, Luigi Malerba, Marta Morazzoni, Enzo Siciliano (1992) · Antonio Debenedetti, Stefano Jacomuzzi, Gabriele Romagnoli, Fulvio Tomizza (1993) · Alberto Arbasino, Francesco Biamonti, Margaret Mazzantini, Giuseppe Pontiggia (1994) · Paolo Barbaro, Enrico Brizzi, Daniele Del Giudice, Virgilio Scapin (1995) · Roberto Cotroneo, Piero Meldini, Roberto Pazzi, Michele Prisco (1996) · Eraldo Affinati, Daniele Del Giudice, Enrico Pellegrini, Elisabetta Rasy (1997) · Francesco Biamonti, Romolo Bugaro, Laura Pariani, Ugo Riccarelli (1998) · Cino Boccazzi, Guido Conti, Giampaolo Spinato, Simona Vinci (1999)
2000-2009Vito Bruno, Sergio Ferrero, Paola Mastrocola, Franco Scaglia (2000) · Bruno Arpaia, Giorgio Calcagno, Diego De Silva, Domenico Starnone (2001) · Giosuè Calaciura, Diego Marani, Giancarlo Marinelli, Nico Orengo (2002) · Roberto Alajmo, Giuseppe Montesano, Laura Pariani, Simona Vinci (2003) · Carmine Abate, Antonia Arslan, Alberto Bevilacqua, Luigi Guarnieri (2004) · Ennio Cavalli, Gianni Celati, Raffaele Nigro (2005) · Giancarlo Marinelli, Claudio Piersanti, Nico Orengo, Pietrangelo Buttafuoco (2006) · Milena Agus, Romolo Bugaro, Carlo Fruttero, Alessandro Zaccuri (2007) · Eliana Bouchard, Paolo Di Stefano, Chiara Gamberale, Cinzia Tani (2008) · Elena Loewenthal, Francesco Recami, Andrea Vitali, Pierluigi Panza (2009)
2010-2019Gianrico Carofiglio, Gad Lerner, Laura Pariani, Antonio Pennacchi (2010) · Federica Manzon, Ernesto Ferrero, Maria Pia Ammirati, Giuseppe Lupo (2011) · Francesca Melandri, Marco Missiroli, Giovanni Montanaro, Marcello Fois (2012) · Fabio Stassi, Giovanni Cocco, Beatrice Masini, Valerio Magrelli (2013) · Mauro Corona, Giorgio Falco, Fausta Garavini, Michele Mari (2014) · Antonio Scurati, Carmen Pellegrino, Paolo Colagrande, Vittorio Giacopini (2015) · Alessandro Bertante, Luca Doninelli, Elisabetta Rasy, Andrea Tarabbia (2016) · Stefano Massini, Mauro Covacich, Alessandra Sarchi, Laura Pugno (2017) · Francesco Targhetta, Helena Janeczek, Ermanno Cavazzoni, Davide Orecchio (2018) · Giulio Cavalli, Paolo Colagrande, Laura Pariani, Francesco Pecoraro (2019)
2020-2029Patrizia Cavalli, Sandro Frizziero, Francesco Guccini, Ade Zeno (2020) · Andrea Bajani, Paolo Malaguti, Paolo Nori, Carmen Pellegrino (2021) · Fabio Bacà, Antonio Pascale, Daniela Ranieri, Elena Stancanelli (2022) · Silvia Ballestra, Marta Cai, Tommaso Pincio, Filippo Tuena (2023) · Antonio Franchini, Michele Mari, Vanni Santoni, Emanuele Trevi (2024)
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