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Teodato
Ritratto di Teodato su una sua moneta
Re degli Ostrogoti
Re delle genti germaniche in Italia
associato ad Amalasunta fino all'aprile 535
In carica2 ottobre 534 –
autunno 536
PredecessoreAtalarico
SuccessoreVitige
NascitaTauresium, 482
Morte536
Casa realeAmali
MadreAmalafrida
ReligioneArianesimo

Teodato (Thiudahad nelle lingue germaniche, Theodahatus in latino; Tauresio, 482536) fu Re degli Ostrogoti dal 534 al 536. In precedenza era stato il prefetto della Tuscia.

Nato a Tauresium, vicino all'odierna Skopje (in Macedonia), Teodato fu Duca di Tuscia e nipote di Teodorico, in quanto nato dalla sorella Amalafrida.

Nei suoi primi anni di vita, Teodato studiò Platone e altri filosofi greci e accumulò una considerevole ricchezza attraverso acquisizioni di proprietà in Toscana, Italia, a volte impiegando metodi violenti. In seguito fu costretto a risarcire i cittadini per la terra che aveva sequestrato dopo che un inviato bizantino, inviato dalla regina Amalasunta, che governava da reggente al posto del figlio, arrivò a Roma e Ravenna. Le cronache di Procopio raccontano che Amalasunta inviò lettere all'imperatore bizantino Giustiniano, chiedendo il suo sostegno per il suo governo e affrontando i tentativi di Teodato di vendere la terra che aveva acquisito ai nobili bizantini e persino allo stesso Giustiniano.[1] Teodato aveva una moglie e tre figli: due maschi, tra cui Teudiselo, e una femmina di nome Teodenante, entrambi menzionati negli scritti di Procopio.[2]

La madre sposò in seconde nozze il re dei Vandali Trasamondo nel 500. Dal momento che Teodorico affidò al nipote un giudizio nel 507-11 (Cassiodoro), egli doveva già essere adulto all'epoca, quindi nato da un matrimonio precedente.

Venne associato al trono dalla cugina Amalasunta, figlia di Teodorico. Accortasi della sua smodata sete di potere, Amalasunta cercò di fuggire a Bisanzio, ma Teodato la catturò e la fece esiliare e uccidere sul lago di Bolsena. Tentò allora inutilmente di contrastare la reazione di Giustiniano. Dopo che il generale bizantino Belisario ebbe conquistato Napoli nel 536, Teodato fu rovesciato dagli stessi Goti, che elessero Vitige come suo successore.

Fuggito precipitosamente verso Ravenna con l'intenzione d'imbarcarsi successivamente verso Costantinopoli, venne fatto inseguire dall'appena eletto Vitige che non poteva permettersi di lasciare Teodato libero di agire. Raggiunto dai sicari del nuovo re e prima che potesse rifugiarsi a Ravenna, fu scannato sul posto.

Procopio di Cesarea ci ha lasciato un ritratto di Teodato profondamente negativo: egli viene descritto come un principe avido e codardo, impopolare sia tra l'elemento romano sia tra quello goto.

  1. ^ Hans-Ulrich Wiemer, Massimiliano Vitiello, Theodahad. A Platonic King at the Collapse of Ostrogothic Italy. Toronto, University of Toronto Press 2014, in Historische Zeitschrift, vol. 305, n. 2, 1º ottobre 2017, pp. 515–516, DOI:10.1515/hzhz-2017-1399. URL consultato il 3 gennaio 2025.
  2. ^ Istoria delle guerre gottiche Procopio di Cesarea Traduzione dal greco di Giuseppe Rossi (1838).
Predecessore Re degli Ostrogoti Successore
Atalarico 534536 Vitige

V · D · M

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In corsivo i regnanti titolari de iure ma non de facto, oppure i pretendenti al trono, quindi senza effettiva sovranità sui territori italiani


Note:
  1. ^ non è chiaro con quale titolo Odoacre regnò in Italia ma gli storici concordano sull'attribuirgli quello di Re d'Italia, assegnatogli dal contemporaneo Vittore Vitense.
  2. ^ non da Imperatore, contese il trono ad Enrico II il Santo
  3. ^ non da Imperatore ma come Re di Sicilia e Italia
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