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Tribuna - Wikipedia

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Tribuna dello Stadio Paolo Mazza di Ferrara

Una tribuna è un elemento architettonico che riserva uno spazio a una determinata categoria di persone. Il suo nome deriva dal latino tribunal, che indicava il palco da cui parlavano i tribuni.

Il lemma è mutuato dal latino medievale "tribuna", a sua volta derivato dal latino classico "tribunal".

Era il termine dato all'abside semicircolare della basilica romana, con un palco sopraelevato, dove sedeva il magistrato presidente. In seguito fu applicato generalmente a ogni struttura sopraelevata da cui erano proclamati discorsi, o al palco privato per l'imperatore nel Circo Massimo.

Nelle basiliche cristiane il termine è associato alla rientranza dietro al coro, come ad esempio nella Chiesa di San Clemente, a Sant'Apollinare in Classe, nella Basilica di San Zeno, a San Miniato o in altre chiese.

Il termine è anche genericamente applicato ad altri spazi rialzati sia in edifici ecclesiastici che secolari, nel primo caso definito a volte come pulpito, come nel refettorio di San Martino dei Campi.

Nell'architettura contemporanea, per tribuna si intende una struttura, sopraelevata rispetto al piano di calpestio, da cui è dato seguire un evento, sia religioso che civile: alla stessa stregua della galleria, della balconata o del triforio, è ad esempio tale il palco in cui sono accolti gli spettatori di un campo sportivo. Tuttavia il vecchio impiego del termine è rimasto per quelle aule parlamentari in cui - come al Congresso dei Deputati di Madrid ovvero nelle aule di palazzo Borbone o di palazzo del Lussemburgo a Parigi - l'oratore è chiamato a parlare in piedi da una struttura[1] collocata sotto il banco di Presidenza, nell'emiciclo.

  1. ^ Si tratta dell'evoluzione della struttura detta "sbarra" che, negli organi investiti di poteri giurisdizionali dell'Ancien regime o del Common law, divideva lo spazio dei giudici e delle parti dal pubblico: una delimitazione metallica, che sormontava una ringhiera o un cancelletto, alla quale l'imputato si appoggiava rivolgendosi al pubblico, dalla quale è derivata la frase "chiamare alla sbarra" utilizzata in ambito di giustizia politica (L'Inghilterra di Leone Galibert e Clemente Pellè, Tip. G. Antonelli, 1846, pagina 472), parlamentare (Brunialti, Biblioteca di scienze politiche, vol. IV, parte I, traduzione di Erskine May's Treatise on the Law, Privileges, Proceedings and Usage of Parliament, UTET, 1888, pagina 265) o comunque forense.