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Il conformista (film) - Wikiquote

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Il conformista, film del 1970 con Jean-Louis Trintignant e Stefania Sandrelli, regia di Bernardo Bertolucci.

Citazioni in ordine temporale.

  • Chissà a che serve! Però non è dorata come me l'immaginavo. Vista da lontano è quasi più piccola di quella che ho sul comodino. Dicono che almeno una volta al mese c'è qualche innamorato che si butta di sotto. Che scemi! (Giulia) [guardando da lontano la Torre Eiffel]
  • Le persone veramente serie non sono mai serie. (Luca)
  • Che strano sogno ho fatto. [...] Ero cieco e voi mi portavate in Svizzera, in una clinica, per farmi operare. [...] Ed era il professor Quadri che mi operava. L'intervento riusciva, riacquistavo la vista e partivo con la moglie del professore. Si era innamorata. (Marcello)
  • [...] per me vigliacchi, invertiti ed ebrei sono tutti una razza. Fosse per me li metterei al muro tutti insieme. Anzi, bisognerebbe eliminarli subito, appena nati. (Manganiello)

Citazioni in ordine temporale.

  • Italo: Ma che t'aspetti dal matrimonio?
    Marcello: Vedi, l'impressione della normalità.
    Italo: "La normalità..."
    Marcello: Sì, la stabilità, la sicurezza. La mattina mentre mi vesto mi guardo nello specchio mi sembra che la mia immagine sia diversa da quella di tutti gli altri.
  • Italo: È strano, però... Tutti vorrebbero sembrare diversi dagli altri e tu invece vuoi somigliare a tutti.
    Marcello: Una decina d'anni fa mio padre era a Monaco. Mi ha raccontato che spesso al sera dopo il teatro andava con gli amici in una birreria e c'era uno squilibrato, un po' buffo, che parlava di politica. Era diventato un'attrazione. Gli pagavano da bere, lo eccitavano e lui saliva su un tavolo e faceva dei discorsi da pazzo furioso. Era Hitler.
  • Giulia: Se vuoi sposarti devi comunicarti e se vuoi comunicarti devi confessarti, se no... lui non ci sposa!
    Marcello: Ma io non sono credente.
    Giulia: Ah, e chi lo è? Il 90% della gente cha va in chiesa mica è credente. E i preti stessi...
  • [Dopo che Marcello è stato accusato di aver ereditato la sifilide dal padre]
    Madre di Giulia: A proposito, la mia bambina ha avuto gli orecchioni, la scarlattina, il morbillo e la rosolia!
    Marcello: Malattie profondamente morali.
«Mediocre. Piena di idee meschine. Di piccole ambizioni meschine. Sì, tutta letto e cucina.» (Marcello)
  • Prete: Da quanto tempo non ti confessi?
    Marcello: Da quando ho fatto la prima comunione.
    Prete: Male, figlio. Molto male. Quanti anni hai?
    Marcello: Trentaquattro.
    Prete: Ed hai vissuto tutto questo tempo come una bestia! Dimmi, quali peccati hai commesso?
    Marcello: Li ho commessi tutti, anche i più gravi.
    Prete: Tutti?
    Marcello: Tutti. Ho anche ucciso.
    Prete: Hai ucciso? E non hai sentito il bisogno di confessarti?
    Marcello: Come?
    Prete: Non hai sentito il bisogno di correre a confessarti?
    Marcello: Avevo tredic'anni.
    [...]
    [Marcello racconta che il 25 marzo 1917 è stato adescato da un autista di nome Pasqualino Semirama. Confessa di averlo ucciso con una pistola mentre stavano per iniziare un rapporto sessuale]
    Marcello: Sembra quasi che un peccato di sodomia per la Chiesa sia più grave dell'uccisione di un uomo.
    Prete: Come ti permetti?! Insolente! Ricordati che io sono un prete e tu sei un peccatore! E dopo quella volta hai avuto altri rapporti con uomini?
    Marcello: No, vita sessuale normale.
    Prete: Vale a dire?
    Marcello: Il bordello verso i diciottanni e poi soltanto rapporti con donne.
    Prete: E questa secondo te è una vita sessuale normale?
    Marcello: Sì, perché?
    Prete: Ma tu l'hai vissuta sempre nel peccato. "Normale" vuol dire "matrimonio", avere una moglie, una famiglia.
    Marcello: È quello che voglio.
    Prete: Bravo, bravo, bravo...
    Marcello: Sto per costruirmi una vita normale. Sposo una piccola borghese.
    Prete: Allora deve essere una brava ragazza.
    [Il prete guarda Giulia in lontananza]
    Giulia [a Marcello]: Parla, sbrigati.
    Marcello: Mediocre. Piena di idee meschine. Di piccole ambizioni meschine. Sì, tutta letto e cucina.
    Prete: Non usare queste espressioni.
    Marcello: La normalità. Voglio costruire la mia normalità, faticosamente.
    Prete: Ma nella religione.
    Marcello: Fuori dalla religione! Dio è così buono, la Vergine è così materna, Cristo è così misericordioso... e il prete è pieno di... di comprensione. Non avete provato alcun orrore per il mio crimine, solamente un po' di stupore perché non sono venuto subito a confessarmi.
    Prete: Devi pentirti, figliolo. Devi implorare perdono.
    Marcello: Mi sono già pentito. Voglio che il perdono me lo dia la società. Sì, mi confesso oggi per la colpa che commetterò domani. È il sangue che lava il sangue. Il prezzo che mi chiede la società io lo pagherò.
    Prete: Fai parte di quelche setta, di qualche gruppo sovversivo?
    Marcello: No, no... Faccio parte dell'organismo che dà la caccia ai sovversivi.
    Prete: Ego te absolvo peccatis tuis.
  • Marcello: Com'è un uomo normale secondo te?
    Italo: "Un uomo normale"? Per me un uomo normale è quello che si volta per la strada per guardare il sedere di una bella donna che passa e scopre che non è il solo ad essersi voltato. E ce ne sono almeno cinque o sei. Ed è contento se scopre gente uguale a lui. I suoi simili. Perciò gli piacciono le spiagge affollate, le partite di football, i bar del centro...
    Marcello: ...e le adunate oceaniche a Piazza Venezia.
    Italo: Ama quelli che sono come lui. E diffida di quelli che sente diversi. Per questo l'uomo normale è un vero fratello, un vero cittadino, un vero patriota, un vero...
    Marcello: ...un vero fascista.
    Italo: Ti sei mai chiesto com'è che siamo amici? Perché noi due siamo diversi dagli altri. Siamo animali della stessa razza.
Una scena del film
  • Marcello: Hai amato un altro prima di me, poco male... Chi era?
    Giulia: Un uomo di sessant'anni. Un vecchio disgustoso. era un amico di famiglia.
    Marcello: Chi è?
    Giulia: L'avvocato Perpuzio.
    Marcello: Perpuzio?! Ma era uno dei testimoni [di nozze]!
    Giulia: Ha insistito tanto. Come facevo a dire di no?
  • Giulia: E lui entrò, pianissimo. Venne dietro di me e mi chiese "Che fai?" [...] "Il tema d'italiano" dissi. E lui mi prese per i capelli. Ma io pensa che lo chiamavo "zio". Mi ha sbottonato la camicetta. Ero molto sviluppata a quindici anni. E lui ha stretto. Mi ha presa e ha stretto da farmi svenire! Poi non so, ero distesa sul letto. E lui mi stava sopra, allora ho capito tutto e m'è andata via la forza.
    Marcello: Ma ti piaceva?
    Giulia: Ero passiva.
    Marcello: E poi?
    Giulia: Mi ha fatto tutto quello che ha voluto. Ma come ho pianto! E per consolarmi mi disse che era pazzo, completamente pazzo di me!
  • Luca: Non poteva portarmi da Roma un regalo migliore di questi ricordi, Clerici: i prigionieri incatenati di Platone.
    Marcello: E come ci somigliano.
    Luca: Che cosa vedono?
    Marcello: Che cosa vedono?
    Luca: Lei che viene dall'Italia dovrebbe saperlo per esperienza.
    Marcello: Vedono solo le ombre che il fuoco proietta sul fondo della caverna che è davanti a loro.
    Luca: Ombre, i riflessi delle cose. Come accade a voi altri oggi in Italia.
    Marcello: Se quei prigionieri fossero liberi di parlare non chiamerebbero forse realtà quelle loro visioni?
    Luca: Sì, sì, bravo. Scambierebbero per realtà le ombre della realtà. Il mito della caverna [...]
  • Luca: Clerici, mi ero convinto che lei fosse il tipo dell'italiano nuovo.
    Marcello: È un tipo che non esiste ancora, ma lo stiamo creando.
    Anna: Con la repressione?
    Marcello: No, con l'esempio.
    Anna: Dando l'olio di ricino? Buttando la gente in prigione? Torturandola? Ricattandola?
  • [25 luglio 1943, Caduta del fascismo: Mussolini viene destituito.]
    Giulia: Ma perché vuoi andare?
    Marcello: Voglio vedere come cade una dittatura.