Crocetta rompe gli indugi: azzerata la giunta
- ️Tue Oct 27 2015
Preceduta da una nota in cui accenna alla "corda pazza" di Pirandello, arriva la mossa di Crocetta. Che rompe gli indugi e azzera la giunta. "Coerente con il percorso avviato, ho provveduto a revocare le deleghe e le nomine agli assessori. Rimangono in carica - scrive il governatore - il vicepresidente, assessore Lo Bello, che manterrà le deleghe della formazione e delle Attività produttive, al fine di evitare vacatio di governo in mia assenza, e l'assessore Contrafatto, per ragioni esclusivamente tecniche legate alla sua aspettativa di magistrato". Crocetta partirà nelle prossime ore per la Tunisia, la nuova giunta dovrebbe nascere solo successivamente.
"La scelta - dice il presidente - non era più rinviabile e l'azzeramento vuole accelerare i tempi del nuovo governo, legittimando pienamente una squadra, in una fase in cui occorre procedere al confronto con il governo nazionale sul risanamento dei conti, realizzare velocemente le riforme, certificare entro l'anno la programmazione europea e avviare la nuova. La Sicilia non può aspettare. Sono fiducioso che i partiti nei due giorni in cui sarò per ragioni istituzionali all'estero, sapranno trovare l'intesa necessaria che richiede la responsabilità del momento. Al mio rientro tutto dovrà essere concluso, poichè l'azione di governo e quella politica devono pienamente coniugarsi con i tempi, altrimenti il governo e la politica diventerebbero totalmente incomprensibili ai cittadini". A suo rientro, avverte Crocetta, "nulla potrà essere più rinviato. Ho affidato al segretario del mio partito il compito di mantenere con altre forze politiche e i movimenti, le interlocuzioni necessarie e con lui mi raccorderò costantemente in questi giorni".
I NOMI POSSIBILI. La palla, dunque, nelle mani del segretario del Pd Fausto Raciti, che sta cercando di raccordarsi con i compagni di partito in Sicilia e con il Nazareno. In mente, Crocetta e Raciti hanno in mente una giunta così composta. Sei assessori al Pd, tre per componente. Per l’area riformista, gli ex cuperliani, Antonello Cracolici, Bruno Marziano e Concetta Raia. Per i renziani, Giuseppe Lupo e due in quota Faraone: uno sarebbe il confermato assessore alla Salute Baldo Gucciardi, l’altro il titolare dell’Economia Alessandro Baccei. "Non ho preclusioni nei suoi confronti, nell’incontro con il governo nazionale è stato bravo ed è rimasto sulle mie posizioni", afferma Crocetta, pronto così a tendere una mano al sottosegretario, il suo primo rivale. Ma intanto l'unica confermata in giunta, nel Pd, è la "faraoniana" Contrafatto.
Crocetta, poi, è pronto a dare un assessore (e non di più) a Sicilia futura (potrebbe essere l’uscente Maurizio Croce) e uno (non di meno) a Sicilia democratica (la deputata Luisa Lantieri). Due sarebbero dell’Udc: il confermato Giovanni Pistorio e, probabilmente, il coordinatore regionale Gianluca Micciché, anche se l’ultima parola spetta al gruppo che si riunirà oggi. E potrebbe anche spuntarla una donna, Margherita La Rocca Ruvolo. Il presidente dell’Udc Gianpiero D’Alia indicherà pure il nome di un tecnico gradito all’Ncd, o a parte di esso: fra i nomi che circolano, quelli di professionisti o docenti universitari messinesi: Ciro Gallo, Carlo Vermiglio, Michele Limosani. Last but not least (almeno nel cuore di Crocetta) la vice presidente Mariella Lo Bello, con una delega già assegnata: Attività produttive.
GLI OSTACOLI. Ma restano molti i nodi. Il sottosegretario Faraone non ha dato l’assenso ad alcun rimpasto e anzi è convinto che il Pd, prima di prendere una decisione sul sostegno a una nuova giunta, dovrebbe attendere il giudizio di Roma sulla sostenibilità finanziaria della Regione di Crocetta. Lupo non ha alcuna voglia, in questa situazione, di entrare nel governo, e di conseguenza lo stesso Cracolici (l’altro “uomo forte” chiamato direttamente dal governatore) rinuncerebbe. C’è poi la forte resistenza di Sicilia futura: "Non sappiamo cosa vuole fare Crocetta, non sappiamo con quali risorse intenda farle e non parteciperemo ad alcun governo finché non ci siederemo tutti a discutere attorno a un tavolo di maggioranza. Se ciò non avverrà e Crocetta andrà avanti lo stesso — dice il coordinatore regionale Nicola D’Agostino — noi saremo all’opposizione". Va citato, infine, il dissenso dei socialisti rappresentati all’Ars nel gruppo del Megafono. Il Nazareno, secondo accordi nazionali con il leader del Psi Riccardo Nencini, spingerebbe per un ingresso anche di questa componente in giunta, ma Crocetta da quest’orecchio non vuole sentire: al limite chiede allo stesso Pd di farsi carico dell’uomo del Garofano. Insomma, senza un approfondimento e un nuovo accordo politico, quello al decollo sarebbe un governo di minoranza. Ma Crocetta non dispera, agitando la sua "corda pazza".