TORNA LA CINQUECENTO - la Repubblica.it
- ️Thu Apr 18 1991
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ROMA E' una nuova auto della Fiat: ma non una qualunque. Trecentoventidue centimetri di lamiera con cinque posti e un motore bicilindrico di 704 cc di cilindrata, o, in alternativa, un quattro cilindri 903 cc, ne fanno una delle vetture più piccole (dopo la Rover Mini e la Innocenti Small) prodotte in Europa. Si chiama Cinquecento e il suo segreto maggiore, forse, è tutto lì. Di quella Cinquecento, 25 centimetri di meno, che nel ' 57, mise in moto mezza Italia (sulla scia della 600 precedente di due anni) ha solo il nome, naturalmente. Per di più non arriverà sul mercato italiano prima di un anno. In Polonia, a Bielsko Biala, dove sorge la fabbrica completamente ristrutturata, la linea di montaggio sarà avviata tra poche settimane, in giugno. Poi, nel gennaio del ' 92 (un anno importante per la nascita di un' auto), quando la produzione avrà accantonato il primo stock necessario all' inizio della commercializzazione nella stessa Polonia, sarà il momento del lancio internazionale. Ma il resto dell' Europa, Italia compresa, dovranno ancora attendere fino a marzo quando, dopo il salone di Ginevra, potranno cominciare le prime ambite consegne anche sul nostro mercato. Del prezzo, per ora, neanche parlarne, mentre si avanzano le ipotesi più bizzarre. Meno di dieci milioni di certo, ma quanto? Sarà molto competitiva, potete contarci confermano da Corso Marconi senza lasciare intendere nulla di più. Qualcuno suggerisce il riferimento alla cilindrata e quindi sette milioni per la piccola, nove per la più grande, ma sono puri esercizi di fantamercato: molto dipenderà dall' evoluzione complessiva del mercato oltre che dai classici parametri economici, costo del lavoro, della vita e inflazione. Per la Fiat, comunque, sarà una buona occasione di recupero, di ritorno a quel protagonismo di mercato che le è sempre stato congeniale, grazie allo sfruttamento di quell' arte che l' ha resa famosa nella realizzazione delle più celebrate utilitarie occidentali. L' attesa dunque sarà ancora relativamente lunga, eppure l' annuncio diramato ieri dalla Fiat, accompagnato dalla prima fotografia ufficiale della superutilitaria di progettazione torinese e produzione polacca, è stato accolto ovunque con compiaciuta soddisfazione. Era ora è stato il commento più comune nelle concessionarie Fiat di tutta Italia che nei mesi scorsi facevano già fatica a respingere la curiosità del pubblico che pretendeva di prenotare la nuova Topolino. Una atmosfera apparentemente curiosa, in tempi di sovrabbondanza automobilistica e di dichiarata crisi del settore. Ma la spiegazione di tanta ansia da parte del pubblico si trova facilmente proprio in quel che la vecchia 500 rappresenta ancora oggi sul nostro parco automobilistico. Fra il 1957 e il 1975 la Fiat riuscì a produrne 3.700.000 esemplari (cui si può aggiungere un altro mezzo milione di unità dello stesso modello in versione giardiniera prodotta dall' Autobianchi fino al ' 77). Un record non straordinario e ampiamente superato da altri modelli della stessa Fiat e di altre marche. Rimane invece un fenomeno insuperabile il fatto che a distanza di trentaquattro anni dalla sua nascita e a sedici dalla sua uscita di produzione, ne circolino ancora, in Italia soltano, almeno un milione e mezzo, una ogni 14 auto oggi in circolazione. Ed è anche in cima alla classifica delle vetture più rubate... In queste cifre si nasconde tutto il senso dei problemi di oggi, della difficoltà di mobilità urbana in cui la seconda auto di famiglia si muove meglio della prima. Se ne parla da almeno quattro anni, da quando nel 1987 fu sottoscritto il nuovo accordo tra Corso Marconi e il governo polacco per la produzione in grande serie di una vettura inedita di piccole dimensioni e cilindrata con un investimento di circa 1000 miliardi. Subito se ne azzardò perfino un nome seguendo gli stili più attuali, Micro, di vaga ispirazione giapponese che non avrebbe avuto seguito. In effetti la Nissan aveva già depositato una denominazione molto simile (Micra). Stava nascendo davvero l' erede della più amata e rimpianta tra le automobili italiane, la Cinquecento, che a sua volta portava in se l' eredità della Topolino, classe 1936? Inutile predisporre le consuete indagini di mercato per cercare di indovinare l' indice di gradimento da parte del pubblico: la maggiore richiesta, nel settore delle microvetture, è sempre venuta proprio dal popolo degli automobilisti. E, in questo senso, le 160.000 unità annue di produzione previste in Polonia forse non basteranno neppure; solo 100.000 saranno disponibili per i mercati europei, Italia compresa.