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Cosa fare per aprire un B&B

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  • ️Thu Mar 16 2023

Cosa fare per aprire un B&B, cosa serve, quali sono le certificazioni, quali sono i costi e i possibili guadagni. - Scopri le ultime notizie su bonus e agevolazioni Inps. Entra nei nostri gruppi WhatsApp e Telegram.

INDICE

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I Bed and Breakfast hanno avuto un’enorme diffusione in Italia negli ultimi anni. Non esistono dei dati certi, ma si stima che ne esistano oggi tra 30.000 e 40.000, un numero elevato, ma ancora al di sotto di quello che si registra in Francia, dove si sono diffusi negli anni ‘50 per offrire vacanze a basso costo dopo le distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale.

Nel Paese transalpino ci sono circa 60.000 camere e 20.000 case a disposizione dei turisti. Il confronto non è stato fatto a caso:

  • nazione europea;
  • con un flusso turistico simile a quello italiano;
  • e con quasi lo stesso numero di abitanti.

Significa che il dato nella Penisola potrebbe crescere ancora, soprattutto in alcune zone. Cosa che sta accadendo. Ma vediamo come funziona questa attività e come si può trasformare una proprietà immobiliare (o un appartamento in affitto) in un vero lavoro.

Un Bed and Breakfast consente un duplice vantaggio:

  • la possibilità per i turisti di intraprendere un viaggio anche con mezzi economici ridotti (o di potersi permettere una permanenza più lunga);
  • avere per chi lo apre un guadagno familiare in più, anzi per molti è diventata l’attività principale.

Ma non solo: la scelta del B&B è stata adottata ancora di più negli ultimi mesi: l’inflazione galoppante ha dissuaso molti proprietari di immobili a rinunciare alle locazioni lunghe, non sono così convenienti. Una delle alternative è rappresentata proprio dalle attività ricettive a conduzione familiare.

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Cosa fare per aprire un B&B: la Scia

Vediamo quali sono le norme che regolano questa attività. Per le leggi regionali si possono definire Bed and Breakfast «le strutture ricettive gestite da privati che, avvalendosi della loro organizzazione familiare, utilizzano parte della propria abitazione, con periodi di apertura annuali o stagionali e con un numero di camere e letti limitati, sulla base di leggi regionali di settore o di regolamenti comunali specifici».

Quando si decide di aprire un B&B la prima cosa da fare è dunque andare a verificare cosa dispongono le norme che sono state applicate dalla Regione dove si è residenti.

Le regole possono cambiare e tanto da un territorio e l’altro e in particolare:

  • per il numero massimo di posti letto (si oscilla tra un minimo di 6 e un massimo di 20);
  • per il numero di camere disponibili (tra 3 e 6);
  • dalle caratteristiche dei luoghi:
  • dalla gestione delle attività.

Ebbene, dopo aver verificato cosa impone la norma in vigore nella vostra Regione (alcune impongono il divieto di residenza degli ospiti per 30, 60 o 120 giorni, o hanno disposto il limite massimo di 500 pernottamenti, o la soglia limite, come abbiamo visto, per il numero di stanze o di posti letto), è necessario ritirare i moduli necessari per la Dichiarazione di Inizio Attività, la cosiddetta Scia.

I moduli si possono trovare sul web o recandosi direttamente allo sportello Suap del Comune.

La Scia rappresenta un notevole passo avanti per la semplificazione burocratica. In pratica dopo averla presentata l’apertura del B&B è immediata.

I Comuni possono anche applicare per il rilascio della Scia dei diritti di istruttoria. Il costo oscilla tra i 30 e i 150 euro.

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Cosa fare per aprire un B&B: documenti

Alla Scia deve essere allegata la documentazione necessaria per la definizione della procedura. I certificati indispensabili cambiano da Regione a Regione.

In alcune zone basta presentare la planimetria dell’appartamento o il contratto di proprietà o affitto. In altre può anche essere richiesta l’assicurazione di responsabilità civile a vantaggio dei clienti.

La situazione è molto variegata nella Penisola. Ma la procedura è comunque piuttosto semplice.

Ovviamente non è tutto.

Cosa fare per aprire un B&B: Uffici turistici

Dopo  aver ultimato la pratica è indispensabile contattare gli Uffici Turistici. Potrebbe essere necessaria la classificazione della struttura.

È importante non dimenticare un altro aspetto: è necessario controllare e comunicare la presenza degli ospiti all’autorità di Pubblica Sicurezza.

Il titolare del B&B ha anche un altro obbligo: deve comunicare all’Istat gli andamenti turistici, arrivi e partenze.

Cosa fare per aprire un B&B: requisiti

Le abitazioni che vengono utilizzare per ospitare un B&B devono essere in regola con questi requisiti:

  • urbanistici ed edilizi;
  • igienico sanitari;
  • sicurezza;
  • avere un numero minimo di stanze;
  • bisogna anche rispettare una superficie minima dei locali rispetto ai posti letto;
  • in molte regioni viene anche chiesta la presenza di determinati arredi base.

Ma non solo: è previsto anche che, e ci sembra ovvio, gli ospiti possano accedere alla loro stanza senza dover passare per le camere da letto degli altri ospiti o della famiglia (se risiede nello stesso immobile).

Aprire un B&B in un condominio è ovviamente possibile a meno che non lo vieti espressamente un regolamento interno.

Ci sono direttive che riguardano anche i bagni:

  • devono essere dotati delle attrezzature di base (vasca da bagno o doccia, specchio con una presa di corrente; lavabo e così via);
  • almeno un bagno deve essere utilizzato solo dagli ospiti (in particolare quando viene superato un determinato numero di camere o posti letto).

I gestori del B&B devono assicurare la pulizia quotidiana dei locali e il cambio della biancheria deve essere assicurato almeno due volte la settimana e ovviamente ogni volta che cambia l’ospite.

L’appartamento deve avere un minimo di stanze (il numero cambia da Regione a Regione, possono essere tre o cinque), tutte con un arredamento che comprenda almeno:

  • letto;
  • armadio;
  • comodini;
  • lampade;
  • sedie;
  • cestini.

Il numero dei posti letto oscilla molto tra le diverse zone del Paese, si va da un minimo di 6 a un massimo di 20.

Cosa fare per aprire un B&B: come evitare la Partita Iva

Per evitare l’apertura della Partita Iva l’attività deve essere saltuaria. Significa che deve essere prevista una interruzione (la durata dipende dalle Regioni) di diversi giorni. Possono anche non essere consecutivi.

Molte Regioni impongono che il titolare del Bed and Breakfast sia residente o domiciliato nella struttura. In altre Regioni questa disposizione non è così stringente, basta avere la residenza in immobili che sono vicini.

Viene comunque sempre richiesta la reperibilità.

Cosa fare per aprire un B&B: servizio

Il servizio può essere garantito dalla stessa organizzazione familiare. Le disposizioni regionali pretendono che sia molto accurato.

La colazione deve essere sempre compresa.  Su questo aspetto ci sono consistenti differenze tra le Regioni:

  • in alcune viene imposto che i prodotti siano solo confezionati (al massimo riscaldati);
  • in altri viene chiesto di offrire agli ospiti solo prodotti locali.

Il divieto di manipolazione dei prodotti è imposto soprattutto se non ci sono le autorizzazioni igienico sanitarie previste dalla legge.

Ma è comunque possibile acquistare e offrire degli alimenti prodotti da chi ha tutte le autorizzazioni necessarie.

Cosa fare per aprire un B&B: occasionale

I guadagni del B&B devono essere documentati come “redditi diversi”, che non derivano quindi da una attività commerciale abituale. 

È necessario essere in possesso di un bollettario per attestare i singoli incassi.

Il reddito del B&B sarà dunque determinato da:

  • la somma delle ricevute rilasciate;
  • le spese documentate con ricevute e fatture fiscali.

In molte Regioni questa attività non viene ritenuta d’impresa. Questo significa che non è necessario iscriversi alla Camera di Commercio.

Cosa fare per aprire un B&B: impresa

Se il Bed and Breakfast produce un reddito superiore a delle determinate soglie, non può essere più considerata una attività occasionale. In questo caso è necessario aprire una partita Iva e scegliere il regime fiscale (forfettario, fino a 80mila euro, ordinario se si supera quel limite).

Cosa fare per aprire un B&B: tasse

Quali sono le tasse che deve pagare il titolare di un Bed and Breakfast?

Vediamo:

  • Tari maggiorata: alcuni Comuni potrebbero imporre la tassa sui rifiuti speciale;
  • tassa Siae: viene imposta al pari delle strutture alberghiere, bar o ristoranti;
  • canone Rai: questa tassa viene applicata alle categorie commerciali (rientrano anche i B&B).

Cosa fare per aprire un B&B: quanto costa

L’investimento iniziale per aprire un B&B può oscillare tra 30.000 e 40.000 euro.

Nei costi sono compresi:

  • pratiche burocratiche
  • eventuali consulenze;
  • eventuali interventi di ristrutturazione;
  • arredi di camere, bagni e spazi comuni;
  • attività promozionali.
Cosa fare per aprire un B&B
L’insegna di un bad and breakfast

Cosa fare per aprire un B&B: finanziamenti

Si può accedere anche a contributi a fondo perduto. Come quelli proposti per il turismo da Invitalia (che offre anche Nuove imprese a tasso zero).

Un’altra agevolazione possibile è quella di Resto al Sud, sempre di Invitalia.

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