L�arresto di don Cesare Lodeserto riapre le polemiche sui Cpt
- ️Mon Mar 14 2005
L�arresto di don Cesare Lodeserto riapre le polemiche sui Cpt
Una denuncia sottoscritta finora da 43 tra enti e associazioni e da 299 persone tra cui diversi esponenti del volontariato cattolico (padre Alex Zanotelli, don Andrea Gallo della Comunità San Benedetto di Genova e don Albino Bizzotto dei Beati costruttori di pace di Padova) e del mondo politico (Alfiero Grandi dei Ds, Mauro Bulgarelli dei Verdi, Giovanni Russo Spena e Giuliano Pisapia di Rifondazione comunista, Paolo Cento dei Verdi e Maura Cossutta dei Comunisti italiani).
Nella "Lettera aperta ai vescovi e ai credenti" si manifestava un forte dissenso nei confronti dei Cpt in generale e delle condizioni di vita al loro interno, lanciando in particolare un monito "verso chi permette" la gestione del Cpt "Regina Pacis" e ne prevede la riconversione in "Centro di identificazione per rifugiati", appoggiandosi a regolamenti di attuazione che "non garantiscono i diritti dei richiedenti asilo". Sotto accusa anche il ministro dell�Interno Giuseppe Pisanu, che "nega da oltre due anni l�ingresso ai giornalisti nei Cpt". Tra i detrattori di don Lodeserto c�è anche il "Comitato per i diritti civili delle prostitute Onlus", che denuncia le condizioni del centro di accoglienza per le vittime della tratta della prostituzione, che sorge all�interno del "Regina Pacis". "Tale centro inopinatamente si trovava dentro il Cpt e le donne erano rinchiuse alla stregua di prigioniere", si legge in un comunicato emesso dal Comitato per i diritti civili delle prostitute. La presidente del Comitato, Carla Corso, che nel 2004 era stata in visita nel Cpt "Regina Pacis", aveva raccontato che le era stato negato di poter incontrare le donne ospitate nel centro: "Lodeserto mi ha indicato un recinto chiuso all�interno del Cpt e mi ha fatto vedere un cortile sul quale si aprivano delle porte da cui un bimbo è apparso con l'aria sperduta - riporta il comunicato -. Lì stavano isolate le sue assistite e anche i loro figli".
Solidarietà a don Cesare Lodeserto è stata espressa dall�Arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi e dalla comunità ecclesiale leccese, che hanno espresso "gratitudine, fiducia e speranza" nei confronti del sacerdote: "Fiducia che la verità venga alla luce dinanzi alla giustizia della terra, così come lo è dinanzi alla giustizia di Dio. Speranza che l�accertamento della verità abbia i tempi più brevi possibili per rispetto alla persona, alla Chiesa, e, soprattutto, ai poveri che sono l'oggetto primario dell'impegno dei cristiani". Attestati di stima e vicinanza provengono anche dalla comunità moldava, dove vengono ricordati i beneficiari dell�attività assistenziale di don Lodeserto in Moldavia: i bambini dell'orfanotrofio di Bender, quelli dei centri di accoglienza di Chisinau e gli anziani che ogni giorno ricevono i pasti distribuiti nei vari punti gestiti dal "Regina Pacis" nel Paese centroeuropeo.
Fonte: Redattore sociale, 14/03/2005
Solidarietà e condanne della condotta del responsabile del "Regina Pacis" (14/03/2005)