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Zavattarello, la perla verde dell'Oltrepò Pavese - Storia

  • ️Comune di Zavattarello

Storia

Zavattarello - Breve cronologia


Breve cronologia

  • III-IV sec. a.C. Prime testimonianze archeologiche sulla collina di Zavattarello.
  • 929 d.C. I monaci di Bobbio sostano nella chiesa di San Paolo di Zavattarello durante il loro percorso per portare le spoglie di S. Colombano a Pavia.
  • fine X sec. Il Castello di Zavattarello viene fatto costruire dal vicino monastero di Bobbio.
  • 1169 Il castello viene conquistato dai piacentini.
    Iniziano le lotte per il possesso del maniero tra Landi e Scotti.
  • 1209 L'imperatore Ottone IV concede Zavattarello al vescovo di Bobbio.
  • 1264 Il feudo di Zavattarello passa a Ubertino Landi, signore della guerra pluriscomunicato, che fortifica la rocca rendendola inespugnabile. Grande razziatore, negli anni successivi diventa il terrore della regione, ma grazie alla sua potente influenza si consolida lo sviluppo del borgo.
  • 1327 Manfredo Landi è signore del castello, grazie a Lodovico il Bavaro.
  • 1358 Firma del Trattato di Zavattarello: Gian Galeazzo Visconti convoca nella rocca di Zavattarello le famiglie Beccaria e Landi per stipulare una lega contro i Pavesi. Si consolida il dominio dei Landi sull'Oltrepò Pavese.
  • 1390 Il vescovo di Bobbio (rientrato in possesso di Zavattarello nel 1385) cede il castello al capitano di ventura Jacopo dal Verme, donazione che nel 1391 viene ratificata da papa Bonifacio IX. Inizia il pressoché ininterrotto dominio dei Dal Verme.
  • 1485 Pietro dal Verme viene avvelenato: Lodovico il Moro si impossessa di Zavattarello, cedendolo al Sanseverino.
  • 1525 Dopo la battaglia di Pavia, i Dal Verme rientrano definitivamente in possesso di Zavattarello.
  • 1817 Zavattarello passa dalla Diocesi di Bobbio a quella di Tortona.
  • 1923 Zavattarello viene aggregato alla provincia di Piacenza: dopo la marcia su Bobbio del 1924, l'anno seguente torna in provincia di Pavia
  • 1944 Durante il Rastrellamento, i Nazisti incendiano il castello, causando seri danni.
  • 1975 Il castello e la collina circostante vengono donati dalla famiglia dal Verme alla cittadinanza di Zavattarello.
  • 1978 L'amministrazione comunale inizia il restauro della rocca.
  • 1999 Il Castello Dal Verme apre al pubblico.
  • 2003 Viene istituito il Museo d'Arte Contemporanea del Castello.

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La storia di Zavattarello

La leggenda narra che Zavattarello sia stato rifugio di disertori romani fuggiti dalla battaglia del Trebbia, vinta da Annibale nel 218 a.C. La presenza di un villaggio in quel periodo è confermata dal ritrovamento di una necropoli romana, anche se altri reperti più antichi suggeriscono che il luogo fosse già abitato in precedenza. Sembra pure che, in tarda età romana e nel Medioevo, lavorassero in paese molti calzolai: lo stesso nome di Zavattarello deriverebbe da un termine locale dell'epoca verosimilmente somigliante al moderno "zavaltée".
L'importanza di Zavattarello nell'Alto Medioevo, soprattutto in ambito religioso, è evidente in un episodio del 929. Durante il loro percorso per portare le spoglie di S. Colombano a Pavia, i monaci di Bobbio sostarono per la prima notte del loro viaggio nella chiesa di San Paolo, che in quell'occasione viene definita "pieve". Pare quindi che la chiesa esistesse in epoca molto antica, che anzi sorga nel sito di un antico santuario pagano dedicato a Saturno: proprio da questo luogo di culto deriverebbe secondo alcuni il nome del paese in uso fino all'inizio del Basso Medioevo, "Sarturanum".
Alla fine del X secolo sembra risalire l'edificazione del nucleo originario del castello che oggi domina il paese. Esso rimase possedimento del vescovo di Bobbio fino al 1169, quando, durante le lotte tra Pavesi e Piacentini, fu conquistato da questi ultimi.
Nel 1209 per decisione dell'imperatore Ottone IV Zavattarello ridivenne possedimento del vescovo di Bobbio. Fin dal 1169, fu teatro di prolungate contese tra due fazioni piacentine: quella ghibellina capitanata dalla famiglia Landi e quella guelfa guidata dalla casata degli Scotti. Le alterne vicende belliche e diplomatiche permisero a entrambe le parti di governare il feudo: l'ultima parola fu dei Landi, che tennero Zavattarello sino all'approssimarsi dell'era viscontea.
Su Ubertino Landi, temuto signore di Zavattarello, si favoleggiavano truci leggende che difese il castello da numerosi attacchi e da altrettante sanguinarie battaglie. Col tempo e con la vecchiaia egli però decise di cedere i suoi possedimenti ai guelfi piacentini.
L'affermazione dei Visconti segnò l'ascesa dei Dal Verme: nel 1390 il vescovo di Bobbio attribuì il feudo a Jacopo Dal Verme, oriundo di Verona, celebre condottiero e fondatore di una scuola militale conosciuta in tutta Europa. Egli fu il primo della casata Dal Verme ad avere possedimenti nell'Oltrepo Pavese.
Nel 1485 Lodovico il Moro fece avvelenare il conte Pietro Dal Verme, che non lasciò prole maschile: il Moro si impadronì cosi di Zavattarello e lo infeudò a Galeazzo Sanseverino, conte di Caiazzo. Nel 1499 Lodovico il Moro fuggì da Milano di fronte all'avanzata dell'esercito francese comandato dal milanese Gian Giacomo Trivulzio e si rifugiò in Germania, insieme al Sanseverino. Bernardino della Corte, cui era stato affidato il Castello di Milano, si arrese ai Francesi per denaro e fu ricompensato proprio col feudo di Zavattarello e con altri beni che erano appartenuti ai Dal Verme. Gli eredi di questa famiglia però continuavano a reclamare i propri diritti e nel 1512, alla morte della Corte, riebbero Zavattarello. Da parte sua, il Sanseverino si alleò ai Francesi e nel 1520 riottenne il feudo da Francesco I. Le lotte tra il Sanseverino e i Dal Verme terminarono solo con la morte del primo alla battaglia di Pavia nel 1525: da allora i Dal Verme rimasero padroni incontrastati del feudo.
Nel 1817 Zavattarello passò dalla Diocesi di Bobbio a quella di Tortona e nel 1923, con Bobbio, fu aggregato alla provincia di Piacenza. Le proteste, sfociate in una clamorosa "marcia su Bobbio" nel dicembre 1924, costrinsero le autorità a organizzare un plebiscito che nel 1925 decretò il ritorno del centro sotto Pavia.
Con la seconda guerra mondiale, Zavattarello divenne uno dei principali teatri delle vicende belliche dell'Oltrepò, tanto che i Nazisti diedero alle fiamme il castello il 23 novembre 1944 come monito per i Partigiani della zona.
Nel 1975 i figli e la moglie del Conte Giuseppe Dal Verme firmarono un atto di donazione del castello al Comune di Zavattarello, che ne è l'attuale proprietario. L'amministrazione comunale si è occupata, nei decenni, dei restauri che rendono oggi il maniero un polo di attrazione turistica e culturale in continua crescita.