1924 - 1931 - attracco
EIAR1924
Il 6 ottobre del 1924 va in onda la prima trasmissione radiofonica italiana. Sono le ore 21 quando una voce femminile dai microfoni della neonata URI (Unione Radiofonica Italiana) annuncia l’inizio delle trasmissioni.
Lo studio è situato a Roma nel Palazzo Corrodi (presso piazza del Popolo). Le pareti e il soffitto della sala di trasmissione sono ricoperte di stoffe pesanti, il microfono è un Round-Sykes elettrodinamico sorretto da un cavalletto di legno. Il primo programma è un concerto presentato da Ines Viviani Donarelli, moglie del direttore artistico della società, e da uno dei quattro musicisti che eseguirono musiche di Haydn.
Si è molto discusso sulla primogenitura di questo storico annuncio, per molti anni attribuito a Maria Luisa Boncompagni (considerata comunque la prima annunciatrice di professione, capostipite di una lunga generazione di fini dicitori). La verità venne alla luce solo nel 1997 quando Barbara Scaramucci, grazie al ritrovamento negli archivi Rai di Firenze del documento originale, dimostrò che la voce del primo annuncio dell’URI fu quella di Viviani Donarelli, moglie del direttore artistico della società, e non quella di Maria Luisa Boncompagni.

“… Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando.”
Nell’intervallo del concerto vengono trasmessi il bollettino meteorologico, le notizie di Borsa, una conversazione sul tema “Le radioaudizioni circolari” e le modalità per l’abbonamento. Il programma della prima giornata si conclude alle 22:30 dopo le ultime notizie. Fino alla fine dell’anno le trasmissioni dell’URI proseguiranno per 2 ore al giorno, dalle 20:30 alle 22:30. L’agenzia Stefani viene designata come unica fonte delle notizie che l’URI può trasmettere.
In questa prima fase gli utenti stimati sono circa 15.000, per un costo di abbonamento di 75 lire.
1925
Alle 22:00 del 31 agosto viene irradiato il primo segnale orario. Alla fine dell’anno l’offerta radiofonica dell’Uri comprende programmi musicali, d’informazione e un programma per bambini. Gli impianti di trasmissione sono 2 (Roma e Milano). Il costo dell’abbonamento di 90 lire. Gli abbonati circa 22.000.
1926Un anno dopo, alla fine del 1926, gli abbonati sono circa 29.000. Le trasmissioni si sono arricchite di programmi come radiodrammi, trasmissioni speciali per l’agricoltura, concorsi di canzoni, brevi comunicati pubblicitari, trasmissioni speciali governative, il giornale radiofonico del fanciullo, promosso dall’ONB, “bambinopoli” nuovo programma di racconti trasmesso dalla nuova stazione di Napoli.1927
Nel febbraio del 1927 l’URI indice il primo radio referendum volto ad accertare i gusti del pubblico. Tra le richieste l’aumento delle trasmissioni di prosa e la diminuzione della musica jazz. Dal 27 febbraio viene trasmesso ogni domenica mattina un commento al Vangelo di don Riboldi.
Nel novembre dello stesso anno si stabilisce la trasformazione dell’URI in EIAR-S.A. Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. Il 15 dicembre il Governo accorda all’EIAR la concessione del servizio delle radioaudizioni circolari per la durata di 25 anni. A fine anno gli abbonati sono 40.778.
1928Agli inizi del 1928 vengono stabiliti alcuni criteri per la crescita della neonata EIAR fra cui quello fondamentale della diffusione capillare sul territorio nazionale. Ogni zona dovrà essere servita da una stazione ricevibile con apparecchi economici. Il 21 gennaio si riunisce per la prima volta a Roma, presso il Ministero delle Comunicazioni, il Comitato superiore di vigilanza sulle radiodiffusioni. Nell’incontro – presente il ministro Costanzo Ciano – si ribadisce l’intento del Governo a dare il massimo impulso al mezzo radiofonico.
Il consiglio d’amministrazione è composto da Enrico Marchesi (presidente) , Arnaldo Mussolini e Luigi Solari (vicepresidenti), Alberto Biagiarelli, Giovanni Corso, PierFilippo De Rossi del Lion Nero e Giovanni Di Pirro (delegati del Governo) e altri 17 consiglieri.
Il 25 marzo va in onda la prima radiocronaca di calcio. Allo stadio Nazionale di Roma si disputa la partita Italia-Ungheria (4 a 3 il risultato finale) . La radiocronaca è affidata a Sapelli, redattore romano della Gazzetta dello sport.
Il primo aprile sarà la volta del pugilato. Si sfidano per il titolo europeo Bosisio-Molina. Viste le condizioni ambientali si colloca il microfono del commentatore all’interno di una cassetta foderata di feltro mentre un secondo microfono, regolabile, è posto nei pressi del ring.
Dal 28 luglio al 12 agosto l’EIAR segue lo svolgimento della IX edizione dei Giochi Olimpici di Amsterdam.
Il 28 ottobre entra in funzione la Stazione radiofonica di Genova.
1929
Il 1929 si apre con il debutto de “Il Giornale parlato” (cinque edizioni giornaliere) e dei programmi educativi per le scuole elementari. Verrà dato particolare rilievo al “canto corale” , materia promossa dalla Riforma Gentile.
Dal 28 marzo va in onda alle 20:15 dalla Stazione di Milano “L’Accademia dell’umorismo” e dal 31 marzo “EIAR jazz”, un nuovo programma, presente più volte nel palinsesto, al quale l’emittente concede circa 5 ore giornaliere.
Il primo aprile vanno in onda le prove di trasmissione di immagini dalla Stazione di Roma. Un anno prima vennero prodotti in America i primi radiovisori dalla General Electric Co. Gli apparecchi erano costituiti di piccole finestre (3 pollici) sui quali era possibile vedere a mezzo radio, immagini trasmesse da molte miglia di distanza.
In ottobre la sezione “Radiodrammi, commedie, commedie musicali” si struttura nella Compagnia Stabile dell’EIAR. Il direttore artistico è Enzo Ferrieri. La prima attrice è Adriana De Cristoforis, il primo attore Alessandro Ruffini. Verranno realizzate opere originali per la radio di autori come Luigi Pirandello, Rosso di San Secondo, Luigi Chiarelli …
Gli abbonati alla fine dell’anno sono saliti a 99.146
Nel gennaio del 1930 la Direzione Generale dell’EIAR si trasferisce da Milano a Torino.
Frutto del concordato fra lo Stato e la Chiesa del 1929, nel nuovo anno prendono corpo molte rubriche a carattere religioso. Nel gennaio 1930 debutta dalla Stazione di Milano “Spiegazione del Vangelo” condotto da padre Vittorino Facchinetti.
Il 19 gennaio entra in funzione la nuova Stazione trasmittente nazionale di Roma-Santa Palomba, fra le più potenti d’Europa.
In aprile la Magneti Marelli lancia sul mercato il primo apparecchio radio completamente italiano. Il 13 aprile va in onda la radiocronaca della corsa automobilistica delle “Mille Miglia”. La gara sarà vinta da Nuvolari su Alfa Romeo.
A giugno le Stazioni di Torino, Milano, Roma e Napoli denominano come “giornale radio” i loro notiziari. Fino al 1931 la lettura dei giornali radio verrà affidata a voci femminili. Solo nel 1935 il giornale radio, trasmesso da Roma, verrà unificato in tutta Italia. La prima voce maschile sarà quella di Massimo Pianfiorini, a cui si aggiungeranno quelle di Francesco Sornano e Guido Notari.
Il primo luglio vengono attivati gli impianti a Prato Smeraldo (Roma) per le trasmissioni in onda corta per l’estero.
Nello stesso mese l’EIAR indice attraverso il Radiocorriere un referendum per individuare il programma ideale per i festivi. I risultati saranno resi noti a novembre. Per la fascia mattutina le preferenze vanno al giornale radio e a programmi a carattere religioso e culturale. Per il pomeriggio si chiedono notiziari sportivi, radiocronache, operette, musica da ballo e programmi per bambini. Per la sera trasmissioni di opere dai teatri.
Il 10 dicembre la rubrica “il consiglio del medico” è sponsorizzata dalla ditta M. Antonetto di Torino (produttrice della nota Salitina M.A.)
Alla fine del 1930 gli abbonamenti sono a quota 176.332. Una cifra bassa se pensiamo che nello stesso anno la Germania ne conta 3.300.000, la Gran Bretagna 3.200.000, il Giappone 700.000, la Francia e l’Austria 500.000.
“Sino alla fine degli anni ’20 il numero degli abbonamenti alle radiotrasmissioni (che tra l’altro costano carissimi, all’incirca quanto lo stipendio mensile medio di un impiegato) non raggiungono i 100.000, con poche ore di trasmissioni giornaliere (…) Con una progressione costante ma lenta si arriva a toccare il mezzo milione nella metà degli anni ’30. E solo nel 1939, alla vigilia dell’entrata in guerra, si arriverà al traguardo del milione di abbonati: che su una popolazione di 40 milioni di abitanti era pur sempre un traguardo modesto. La storia della Radio italiana nei suoi primi dieci o quindici anni di vita si presenta così con questa paradossale caratteristica: è la storia di uno strumento di comunicazione di massa i cui messaggi hanno una circolazione di élite. Con una eccezione che ai fini della ricostruzione della incidenza della radio nella storia del paese non è irrilevante. Gli apparecchi privati sono pochi e la politica industriale contrariamente a quel che avviene negli stessi anni in Inghilterra, Germania, Francia, sembra studiata apposta per scoraggiare la diffusione. Ma il fascismo provvede, in compenso, ad estendere al massimo i punti di ascolto pubblici: nelle sedi delle case del fascio e dei dopolavoro, nelle scuole, negli uffici, nelle caserme, nelle piazze.” (Enzo Forcella, direttore di radio Rai tre dal 1976 al 1986)
1931Il primo gennaio del 1931 viene irradiato dal trasmettitore a onde corte di Roma, il messaggio del Duce agli americani, trasmesso in Europa e oltreoceano. Il 12 febbraio viene inaugurata la Radio Vaticana. Dai microfoni dell’EIAR per la prima volta un papa (Pio XI) parla alla radio rivolgendo un messaggio a tutti i fedeli.
L’incontro di calcio Spagna-Italia disputatosi a Bilbao (0 a 0) viene trasmesso il 19 aprile attraverso il collegamento radiofonico più complesso realizzato fino ad allora. Per la sua realizzazione vengono impiegati i circuiti telefonici messi a disposizione dall’Italia, dalla Svizzera, dalla Francia e dalla Spagna.
Il 4 maggio Francesco Pastonchi inizia con il primo canto del "Purgatorio" una serie di letture poetiche su Dante, Ariosto, Leopardi, Carducci e Pascoli.
Il 14 giugno viene inaugurata la Stazione radiofonica di Palermo e il 28 ottobre quella di Trieste.
A novembre l’EIAR indice una lotteria cui possono accedere solo gli abbonati. In palio una Fiat 514.
Il 16 dicembre debutta "Voci del mondo". Il tema della prima trasmissione è "nel negozio del venditore di uccelli".